Convento del Santissimo Rosario
La chiesa di Maria Santissima del Rosario (anticamente denominata "di San Domenico") è un luogo di culto cattolico di Marino, in città metropolitana di Roma Capitale e sede suburbicaria di Albano. È annessa al convento delle suore domenicane di stretta osservanza. StoriaIl convento delle suore domenicane di stretta osservanza fu istituito da papa Clemente X con breve dell'8 maggio 1675.[1] La fondazione fu promossa da madre Maria Isabella Colonna, al secolo Maria Antonia, suora presso il convento delle suore domenicane dei Santi Domenico e Sisto in Roma. Il fratello di suor Maria Isabella, il duca Lorenzo Onofrio Colonna, assecondò la volontà della sorella e finanziò la costruzione del convento. Il 27 maggio 1675 il duca acquistò da tale Ferdinando Leoncelli alcune case, stalle e cantine sul piazzale di "For de Porta" per 2165 scudi; il 17 giugno 1676 Lorenzo Onofrio dotò il monastero di una rendita di 300 scudi annui.[2] I lavori di sistemazione furono portati avanti rapidamente e già il 22 settembre 1676 suor Maria Isabella poté stabilirsi nel nuovo convento. La fondatrice morì a soli quarantotto anni, nel 1682.[3] I lavori per la costruzione della chiesa ebbero inizio il 2 marzo 1712[4] dietro disegno dell'architetto Giuseppe Sardi. I lavori terminarono il 30 aprile 1713.[5] La comunità delle "moniche rinchiuse", come sono familiarmente chiamate dai marinesi, è diventata nei secoli un punto di riferimento per la città. Durante i tragici eventi del 1944, presso il convento venne allestito un piccolo ospedale di fortuna. Il 9 dicembre 2008 Vladimir Luxuria si è recata al Museo Civico Umberto Mastroianni[6] per visitarvi la mostra allestita in memoria di Luciano Massimo Consoli[7], defunto presidente del circolo di cultura omosessuale di Roma. Nel corso della visita, l'ex-onorevole si è voluta anche recare in visita presso il convento.[8] DescrizioneLa chiesa, di dimensioni non eccezionali, è tuttavia un pregevole esempio di rococò romano del primo Settecento, tanto da aver attirato la curiosità di insigni studiosi:[9] si sviluppa con una pianta a croce greca sormontata da una cupola: l'interno è completamente rivestito di stucchi bianchi. Dietro l'altare, incastonato nel muro, è conservato un tabernacolo quattrocentesco attribuito alla scuola di Mino da Fiesole.[10] Il monastero invece risulta essere frutto dell'unione di vari corpi di fabbrica. L'architettura è volutamente spoglia, in coerenza con il carisma delle religiose: è stato perciò osservato che il monastero risulta grande, ma non grandioso.[11] Note
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