Il clinocloro (simbolo IMA: Clc[8]) è un minerale molto comune del gruppo della clorite appartenente alla classe minerale dei "silicati e germanati" con composizione chimica (Mg,Fe2+,Al)3[(OH)2|AlSi3O10] • (Mg,Fe2+,Al)3(OH)6.[3]
Il clinocloro fu trovato e descritto per la prima volta nel 1851 a West Chester, in Pennsylvania, da William Phipps Blake che chiamò il minerale in questo modo dal greco κλινειν ('klinein', inclinare), in allusione agli assi ottici inclinati, e dal greco χλωρο ('chloros', verde, il suo colore tipico). Il clinocloro è stato originariamente chiamato clorite nel 1789 da Abraham Gottlob Werner sempre a causa del colore verde.[2]
Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org", chiamata anche Classificazione Strunz-mindat.[1]
Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca il clinocloro nella classe dei "fillosilicati" e nel gruppo dei "fillosilicati: fogli di anelli a sei membri intercalati 1:1, 2:1 e ottaedri", dove forma il sistema nº 71.4.1 insieme a donbassite, cookeite, sudoite, nimite, baileycloro, chamosite, pennantite, ortochamosite e borocookeite.[9]
Il clinocloro puro è incolore, ma può assumere colori diversi a causa di miscele estranee. Una colorazione da bianco-verdastra a nero-verde è predominante, ma sono state trovate anche varietà di colore bianco, grigio, marrone, giallastro e rosso-violaceo. I cristalli sono da trasparenti a traslucidi e mostrano lucentezza vitrea sulle superfici, ma da perlacea a serica sulle superfici di frattura o nel caso di struttura fibrosa. La sua durezza Mohs è compresa tra 2 e 2,5 e ha densità compresa tra 2,55 e 2,75 g/cm³.[2][6]
la diabantite ((Mg,Fe,Al)6((Si,Al)4O10)(OH)8) è una varietà ricca di silicio e di ferro bivalente.[11]
la kämmererite è una varietà di clinocloro contenente cromo che è ambita dai collezionisti per il suo colore rosso fiore di pesco radioso, e prende il nome dal direttore della miniera tedesca di San Pietroburgo, August Alexander Kämmerer. La sua composizione chimica è (Mg,Fe)5Al2Si3O10(OH)8 • Cr
Altri sinonimi per le varietà di clinocloro contenenti cromo sono cromoclorite, rodocromite e rodofillite.[12]
la leuchtenbergite (Mg5Al(AlSi3O10)(OH)8) si riferisce a una varietà di clinocloro quasi priva di ferro e che di solito contiene un pochino di ferro a sostituire il magnesio.[13]
la pennina (Mg5Al(AlSi3O10)(OH)8) è una variante di colore nero-verde dovuta all'arricchimento di magnesio con struttura pseudo-trigonale.[14]
la sheridanite ((Mg,Al,Fe)6(Si,Al)4O10(OH)8) è una varietà di clinocloro ricca di alluminio, ricca di silicio e povera di ferro.[15]
la maufite, che prende il nome da H.B. Maufe, direttore del "Southern Rhodesia Geological Survey",[16] è una miscela di clinocloro e lizardite negli strati alternati più fini.[17]
Origine e giacitura
Il clinocloro è un minerale essenziale di molti cloritoscisti e talcoscisti. È anche presente in forme di lamelle in litoclasi di varie metamorfiti.[7]
Il clinocloro è un minerale molto comune, quindi i siti di ritrovamento sono numerosissimi. Solo per citarne alcuni, oltre alla sua località tipo, West Chester in Pennsylvania, il clinocloro è stato trovato in molti altri siti degli Stati Uniti come le contee di Bristol, Providence, Saluda e Piute.[18][19]
Il clinocloro si presenta in stati di aggregazione a rosetta, granulari oppure massivi o compatti.[4] Il colore varia, a seconda dei campioni, da verde nerastro, verde bluastro, bianco, verde giallastro e verde oliva, mentre il colore del suo striscio è bianco.[5]
Annibale Mottana, Rodolfo Crespi e Giuseppe Liborio, Minerali e rocce, Milano, Mondadori, 1977.
(EN) Hugo Strunz e Ernest Henry Nickel, Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Classification System, 9ª ed., Stoccarda, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller), 2001, ISBN3-510-65188-X.
(DE) Stefan Weiß, Das große Lapis Mineralienverzeichnis, 5ª ed., Monaco, Christian Weise Verlag, 2008, ISBN3-921656-17-6.