Claudia RangoniClaudia (Olimpia) Rangoni (Modena, 7 febbraio 1537[1] – Roma, 2 febbraio 1593) è stata una nobildonna italiana e contessa consorte di Correggio. BiografiaEra figlia del condottiero Claudio Rangoni (1507-1537) e di Lucrezia Pico (1505-1550).[2]; dapprima battezzata Olimpia, le fu dato il nome Claudia a pochi giorni di vita, in seguito alla morte prematura del padre. Il 14 maggio 1550[3] sposò il conte Giberto VIII da Correggio (1530-1580), figlio di Manfredo e di Lucrezia d'Este. Nati dissapori col marito fin dal 1562, nel 1566 lo lasciò (lamentando che il conte non adempisse ai doveri coniugali da dieci anni), rifugiandosi a Mirandola presso il castello dei Pico. Nonostante il marito si dicesse pronto a riprenderla, fu stabilito un accordo tra le famiglie Rangoni e Correggio affinché tornasse alla casa paterna, dove però Claudia non volle sottomettersi al fratello Fulvio Rangoni: fuggì quindi a Roma, dove chiese l'annullamento del matrimonio per cagione di affinità (benché in effetti la parentela fosse di 10º grado), che le fu concesso da papa Pio V nel 1567[3]. Claudia fu poi l'amante del cardinale Girolamo da Correggio, che probabilmente non venne eletto papa nel conclave del 1572 proprio a causa della sua relazione con la nobildonna.[4]. Fu inoltre accusata di aver avvelenato la sua rivale in amore, una certa Calcagni.[5] Morì a Roma nel 1593, lasciando ai Barnabiti i suoi averi, con l'obbligo di fondare una chiesa, chiamata San Paolo alla Colonna. DiscendenzaGiberto e Claudia ebbero una figlia:
Ascendenza
Note
Bibliografia
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