Classificazione decimale DeweyLa classificazione decimale Dewey (anche DDC, sigla di Dewey Decimal Classification) è uno schema di classificazione bibliografica per argomenti organizzati gerarchicamente, ideato dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey (1851-1931). Dalla prima redazione, apparsa nel 1876, è stato modificato e accresciuto, con ventitré revisioni principali, l'ultima delle quali pubblicata nel 2011. È diffuso nelle biblioteche di tutto il mondo. La caratteristica principale del sistema è di suddividere il sapere in dieci grandi classi (numerate da 0 a 9), con la possibilità di aggiungere nuove classi o di espandere quelle esistenti in maniera praticamente illimitata. Primo livello: le classi fondamentali Dewey
Secondo livello: le divisioniOgni classe è suddivisa in dieci divisioni. Per ordinare una biblioteca di piccole dimensioni è sufficiente l'utilizzo dei due primi livelli (classi e divisioni): 000 - Informatica, scienze dell'informazione, opere generali
100 - Filosofia e discipline connesse
200 - Religione
300 - Scienze sociali
400 - Linguistica
500 - Scienze pure
700 - Arti, belle arti e arti decorative
800 - Letteratura
Il terzo livello di classificazione: le sezioniOgni divisione è suddivisa in massimo dieci sezioni. Usando propriamente tutti e tre i livelli di classificazioni è possibile gestire in modo ordinato vasti patrimoni bibliografici. 000 - Generalità
010 - Bibliografia
020 - Biblioteconomia e scienza dell'informazione
030 - Enciclopedie
040 - Pubblicazioni Miscellanee
050 - Periodici Generali
060 - Accademie e Istituti culturali Fondazioni Congressi
070 - Giornalismo, editoria, giornali
080 - Poligrafia miscellanee generali
090 - Manoscritti e libri rari
FunzionamentoLa chiave di volta del sistema è l'impiego dei decimali che permette di tradurre esclusivamente in cifre le informazioni. Vi è anche la possibilità di realizzare una classificazione su più fronti (faceted classification), combinando elementi da parti diverse della struttura e costruendo un codice numerico che rappresenta nell'insieme il contenuto (a sua volta ottenuto combinando l'argomento con gli elementi geografici e temporali) e la forma del testo stesso. Ogni cifra è portatrice di un significato completo in sé (indica una categoria-insieme), che viene maggiormente precisato dall'aggiunta delle cifre successive (sottocategorie-sottoinsiemi). Non sono previste meno di tre cifre: se si intende dare indicazione solo dell'insieme maggiore, si utilizza la prima seguita da due zeri. Ad esempio, in biblioteca un libro che riporta il numero 513 è un testo scientifico (5) che si occupa di matematica (1) e in particolare di aritmetica (3). Il libro potrebbe portare anche solo il numero 500, ma in questo caso sapremmo soltanto che è un testo scientifico e niente di più. Il tipo di classificazione, ad esclusione delle opere generali e della narrativa, è basato principalmente sull'argomento, con estensioni per le correlazioni, luoghi, tempo, tipo di opera, dando così luogo a classificazioni di lunghezza indeterminata (fermo restando che il primo gruppo deve essere completo), con un punto ogni tre cifre. Per esempio 330 indica l'economia + 94 per l'Europa = 330.94 Economia europea; 973 per gli Stati Uniti + 005 che contraddistingue i periodici = 973.005, pubblicazioni periodiche in genere relative agli Stati Uniti; le classificazioni devono essere lette e ordinate come numeri: 050, 220, 330.973, 331 e così via. CriticitàLa classificazione Dewey ha degli squilibri di ordine geografico, dovuti alle origini ottocentesche: Il solo Nord Africa, per esempio, ha a disposizione l'intervallo 961-965, mentre al resto del continente rimane l'intervallo di 4 cifre 966-969. Inoltre la copertura è largamente sbilanciata verso la religione cristiana a scapito delle altre religioni, dal momento che la prima copre da sola 90 posizioni numeriche, 200-289, mentre a tutte le altre ne rimangono 10 fra 290-299. Versioni recenti permettono di invertire le due posizioni, una possibilità utilizzata prevalentemente nelle biblioteche allestite da gruppi di religione non cristiana, ad esempio ebraiche. Molte biblioteche non adottano poi il sistema Dewey per la narrativa, e ricorrono a sezioni separate, quando il numero di questi testi è prevalente all'interno della collezione: seguendo l'ordine Dewey buona parte dei testi sarebbero catalogati con lo stesso numero iniziale che finirebbe per apparire ridondante e non costituirebbe un'informazione rilevante per gli utenti. Tutta la narrativa italiana, ad esempio, dovrebbe essere classificata come 853 (quella contemporanea con 853.914). SviluppiIn Italia la classificazione Dewey è stata adottata dall'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche per la classificazione centralizzata Servizio bibliotecario nazionale (SBN). I numeri utilizzati per il sistema di classificazione decimale Dewey hanno costituito la base per il sistema di Classificazione Decimale Universale, sviluppato da Paul Otlet e Henri La Fontaine, senz'altro più completo ma che è anche molto più difficile da utilizzare e che, tra l'altro, prevede la combinazione del sistema di base Dewey con una punteggiatura predefinita (virgole, punti, parentesi etc.). Nonostante le frequenti revisioni, il sistema Dewey, da un punto di vista teorico, viene giudicato inferiore rispetto ad altri sistemi più moderni che fanno uso dei caratteri alfanumerici, ma la diffusione e l'espressività del formato decimale ne fanno uno strumento molto usato, anche rispetto a sistemi alternativi, anche sviluppati in periodi successivi, come ad esempio la Classificazione della Library of Congress in uso presso la Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti d'America. ProprietàL'Online Computer Library Center (OCLC) ha acquisito la proprietà ed i diritti associati alla Classificazione decimale Dewey quando ha acquistato Forest Press nel 1988. OCLC classifica i nuovi libri e mantiene aggiornato il sistema di classificazione. Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|