Nell'aprile del 1943 venne stipulato tra l'Italia e la Germania un accordo per la fornitura alla Regia Marina di 9 sommergibili Tipo VII-C; In cambio l'Italia avrebbe ceduto 9 sommergibili tra quelli oceanici presenti alla base di Bordeaux (Betasom) per venire in seguito modificati dalla Kriegsmarine come battelli da trasporto.
All'inizio di settembre del 1943 alcune unità erano quasi pronte in vista del trasferimento alle basi operative in territorio francese ma l'armistizio da parte italiana fece decadere l'accordo e i sommergibili vennero ripresi in consegna dalla Kriegsmarine.
Nessuno dei battelli del lotto effettuò missioni di guerra per la Regia Marina[1].
^Tutti i battelli erano stati ordinati precedentemente dalla Kriegsmarine all'inizio del 1943
^Tutti i battelli vennero riconsegnati alla Kriegsmarine a Danzica. Riassunsero il numero U-Boot originale e vennero impiegati per l'addestramento.
Bibliografia
Erminio Bagnasco, Achille Rastelli, Centosettantadue battelli italiani nella seconda guerra mondiale, Parma, Albertelli, 2007, ISBN978-600-130-662-4.
Teucle Meneghini, Cento sommergibili non sono tornati, Roma, C.E.N., 1980, ISBN978-88-8478-115-4.
Sergio Nesi, Decima flottiglia nostra... I mezzi d'assalto della Marina Italiana al Sud e al Nord dopo l'armistizio, Bologna, Lo Scarabeo, 2008, ISBN978-88-8478-115-4.
Mario Rossetto, I sommergibili classe "S", in Storia Militare, n. 11, agosto 1994, pp. 25-32. URL consultato il 23 ottobre 2011.