La classe Avenger è una classe di 14 cacciamine oceanici statunitensi costruiti per la United States Navy tra il 1983 e il 1994[3]. Le unità sono state progettate per l'individuazione e l'eliminazione (hunter - killer) delle mine navali lungo le rotte marittime e sono classificate, secondo il sistema Hull classification symbol, come MCM.
Nel corso di primi anni ottanta del XX secolo, l'US Navy decise di rinnovare e potenziare le proprie capacità di contrasto alle mine navali[4], anche alla luce dell'utilizzo di questo tipo di ordigni nel corso del conflitto tra l'Iraq e l'Iran, che mise a repentaglio la sicurezza delle rotte petrolifere e commerciali che attraversavano il Golfo Persico[1].
A tal fine l'US Navy avviò un programma finalizzato a mettere in campo un insieme di assetti che comprendevano elicotteri dragamine, cacciamine costieri e oceanici, navi di supporto e di comando. Nell'ambito di questo programma nacque la classe Avenger di cacciamine oceanici, la cui unità capoclasse, l'MCM-1 Avenger, fu ordinata il 29 giugno del 1982, impostata il 3 giugno del 1983 e consegnata il 12 settembre del 1987. La costruzione delle altre unità della classe subì notevoli ritardi a causa di problemi manifestati dall'apparato propulsivo (le prime due unità montavano motori diesel prodotti dall'americana Waukesha, a partire dalla terza unità, l'MCM-3 Sentry, furono installati motori dell'italiana Isotta Fraschini). Inoltre le navi superarono i pesi stabiliti dal progetto e la loro segnatura acustica risultò superiore a quella prevista.[3]
In tutto furono realizzate 14 unità, l'ultima delle quali consegnata nel 1994, costruite da due cantieri navali del Wisconsin, il Marinette Marine Corporation e il Peterson Ship Builders[5]. Nel corso della Guerra del Golfo (1990-91) la MCM-1 Avenger e la MCM-5 Guardian furono impiegate in quel teatro operativo per le attività di contrasto alla minaccia costituita dalle mine navali[1].
Caratteristiche
I cacciamine oceanici della classe Avenger hanno scafo in legno rivestito in fibra di vetro, una combinazione scelta per garantire robustezza, leggerezza e assenza di segnatura magnetica. Le caratteristiche di flessibilità dei legni adoperati permettono di assorbire lo shock provocato dalla detonazione ravvicinata di mine navali.[5]
Per la neutralizzazione delle mine, gli Avenger hanno a disposizione sistemi filoguidati quali l'SLQ-48 o l'EX-116, in grado di scoprire le mine con i propri sensori e dotati di cesoie per tagliare i cavi di ancoraggio delle mine galleggianti e di cariche esplosive per la distruzione delle mine da fondo.[5]
I sensori imbarcati sui cacciamine comprendono sonar di ricerca, sonar di classificazione delle mine, radar di navigazione. L'apparato propulsivo è costituito da 4 motori diesel (Isotta Fraschini ID 36SS6V a partire dalla terza unità) su 2 assi. Un sistema ad idrogetto è utilizzato per le manovre di precisione. L'armamento tradizionale è costituito da due mitragliatrici calibro .50, utilizzate soprattutto per la distruzione delle mine affioranti sulla superficie dell'acqua.[5][6]
Norman Polmar, The Naval Institute guide to the ships and aircraft of the U.S. fleet - 18th ed., Annapolis, U.S. Naval Institute, 2005, ISBN978-1-59114-685-8.