Chiesa di Santa Sabina (Pomaro Monferrato)
La chiesa di Santa Sabina è la parrocchiale di Pomaro Monferrato, in provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato[1]; fa parte della zona pastorale di Madonna dell'Argine – San Giovanni Bosco[2]. StoriaDa un documento del 1299 si apprende che la comunità di Pomaro dipendeva dalla pieve di Mediliano[3]. La chiesa pomarese venne riedificata all'inizio del XIV secolo; terminata nel 1308, fu consacrata il 19 luglio 1309 da monsignor Teodoro Zibramonti[4]. Nel 1474, con l'erezione della diocesi di Casale Monferrato, la parrocchia vi fu aggregata, mentre fino a quel momento aveva fatto parte dell'arcidiocesi di Vercelli[4]. La chiesa venne dotata nel 1771 di una nuova facciata barocca su progetto di Giovanni Baretti; l'edificio fu restaurato nel 1862 e agli inizi del XX secolo si provvide a rifare in stile neogotico il prospetto principale[4]. ![]() DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, che guarda a ponente, è suddivisa da paraste in tre porzioni; presenta tre portali sormontati da lunette contenenti dipinti realizzati da Giulio Cesari e altrettanti rosoni e sotto gli spioventi vi sono delle file di archetti pensili. Anesso alla parrocchiale è il campanile in cotto a base quadrata; la cella, ospitante un concerto di cinque campane[4], presenta su ogni lato delle bifore ed è coronata dalla cupola. Interno![]() L'interno dell'edificio è suddiviso in tre navate da colonne sorreggenti archi a sesto acuto, sopra i quali si imposta la volta a crociera[4]; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali un lacerto d'affresco raffigurante un santo guerriero, risalente al XVI secolo[4], la statua con soggetto la Madonna del Rosario, intagliata nel Settecento[4], la pala ritraente la Natività, eseguita probabilmente da Giuseppe Giovenone nel Cinquecento, l'organo, costruito nel 1911 da Carlo Pera[4], la tela della Madonna del Rosario, realizzata nella bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane[4], e la pala di San Pietro Apostolo, dipinta nella maniera di Pier Francesco Guala[4]. Note
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