La chiesa venne eretta nei primi decenni del XII secolo a lato della prima statio sulla via di Monte Bardone, il tratto della via Francigena che da Parma conduceva al passo della Cisa e, attraverso l'Appennino, a Roma; un'antica iscrizione, non più presente, attestava che il vescovo Grazia la consacrò il 21 agosto 1222.
Descrizione
L'edificio originario, in forme romaniche, era suddiviso in tre navate e terminava con un'abside semicircolare. Subì una prima modifica nel 1415, a opera di Iorio da Erba, e poi una più sensibile tra il 1635 e il 1666, per volere della confraternita di San Giuseppe, che promosse l'elevazione delle navate, la costruzione del presbiterio e della cupola e l'aggiunta nel lato sud di un'ampia cappella dedicata al santo titolare della congrega (nonché, oggi, al Santissimo Sacramento); le prime tre campate vennero demolite e la facciata arretrata, accorciando notevolmente l'edificio. Della fabbrica antica si conservano i capitelli sui pilastri della navata centrale e alcune tracce all'esterno.
Agli inizi del '900 l'architetto Edoardo Collamarini ne ripristinò l'originario aspetto romanico intervenendo sulla facciata e sulla fiancata settentrionale.
Bibliografia
Mario Calidoni, Parma: chiesa di Santa Croce, in Arturo Carlo Quintavalle, La strada Romea, Parma 1975.
Armando Ottaviano Quintavalle, I capitelli di Santa Croce a Parma. Scultura popolare romanica, in Crisopoli, 2 (1934).