Chiesa di Sant'Anna a Tor Tre Teste
La chiesa di Sant'Anna a Tor Tre Teste è una chiesa sconsacrata di Roma, nella zona di Tor Tre Teste, all'altezza del 7° chilometro della via Prenestina. StoriaSecondo una relazione del 1950 fatta al Vicariato di Roma, dall'allora cappellano della borgata di Tor Tre Teste, la chiesa di Sant'Anna ha fornito assistenza spirituale a circa 130 famiglie, formate in prevalenza da operai, fino al 1948. La chiesa venne gestita dai canonici del capitolo di San Giovanni in Laterano.[7][8] Sul lato posteriore della chiesa è presente una torre che ha subìto diversi crolli, il più importante dei quali è stato quello del 1948, quando la struttura cedette per tre quarti. Altri crolli avvennero nel 1966 e nel 1972.[5][8] Dopo il crollo del 1948[3], la chiesa venne abbandonata[6], e le funzioni religiose vennero momentaneamente officiate nei locali della vicina caserma dell'Esercito.[8] Dal 2012 è annessa alla parrocchia di San Cirillo Alessandrino.[9][10] ArchitetturaAdiacente alla chiesa, vi è una torre del XII secolo[3][4][5], sulla cui parete è posto un bassorilievo di travertino[6] raffigurante tre volti[5], di cui uno di donna[7]. Questo particolare ha dato il nome alla borgata di Tor Tre Teste[4][11][12]. Dopo gli ultimi crolli che la torre ebbe nel 1972, la struttura subì dei lavori di restauro da parte della Soprintendenza alle belle arti.[8] Questa scultura sarebbe parte di un antico sarcofago.[7][8] In origine, la torre si presentava di cinque piani e con un'altezza di circa 18 metri, a pianta quadrata con 8 metri e mezzo per lato.[7] La sommità della struttura era merlata ed era provvista di campana. Oggi restano poche tracce delle finestre con stipiti di marmo.[7] Sul lato meridionale della torre vi era in origina un'epigrafe che citava: "[...]S SCI LOCVS ISTE IOHI[...]BIT HVC ANATHEMAFERIT"[7], la quale attestava che la torre fosse di proprietà della Basilica di San Giovanni in Laterano, e si presuppone che in origine la struttura si chiamasse Torre di S. Giovanni.[3][7] Labili tracce restano anche le pitture lungo le pareti all'interno della chiesa, che si presenta a navata unica.[7] Tra i vari reperti archeologici ritrovati nei terreni della chiesa (oggi, tali terreni appartengono all'Esercito) vi sono: una statua identificata come una menade, un mosaico raffigurante Europa, un secondo mosaico con divinità riconosciuta come Flora o Tellus.[7] Note
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