Chiesa di San Michele Arcangelo (Candiana)
La chiesa di San Michele Arcangelo è la parrocchiale di Candiana, in provincia e diocesi di Padova[1]; fa parte del vicariato del Conselvano. StoriaLa prima citazione di una chiesa a Candiana, alla quale era annesso un monastero dipendente da quello modenese di San Pietro, risale al 1097[2][3]. Sul finire del XII secolo il monastero candianese fu al centro di una diatriba che lo vedeva contrapposto alla pieve di San Lorenzo Martire di Conselve; la vicenda fu risolta dal patriarca di Grado Giovanni Signolo, che mise la comunità di Pontecasale sotto la giurisdizione dei monaci[2]. Nel 1409 papa Gregorio IX pose l'abbazia in commenda; verso la metà di quel secolo l'abate Tommaso Gradenigo la cedette agli agostiniani di San Salvatore di Venezia[2]. Alcuni decenni dopo, nel 1491 iniziarono i lavori di rifacimento della chiesa, condotti su disegno di Lorenzo da Bologna e portati poi a termine nel 1502[2]. Nel 1702 il tetto della struttura venne distrutto da un turbine; durante l'intervento di ripristino che seguì, si procedette anche all'innalzamento della navata[1]. L'abbazia venne soppressa nel 1783 e il giuspatronato fu assegnato alla famiglia veneziana Albrizzi sino al 1942; nel 1945 il presbiterio venne ricostruito, mentre la parrocchiale fu interessata da interventi di restauro agli inizi degli anni 2000 in seguito ad un incendio[1][2]. DescrizioneEsternoLa facciata a capanna della chiesa è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, ognuno dei quali scandito da sei lesene; quello inferiore presenta il portale maggiore, sormontato da un timpano sorretto da due ulteriori lesene, e due finestre a tutto sesto, mentre quello superiore è caratterizzato da una grande finestra semicircolare, suddivisa in tre parti, e da due nicchie, ospitanti altrettante statue, ed è coronato dal frontone, sopra cui sono collocate tre statue. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta una bifora per lato ed è coronata dalla copertura a cipolla poggiante sul tamburo ottagonale. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, le cui paresti, suddivise in due ordini, sono scandite da lesene, e dal transetto; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, in cui è collocato l'altare maggiore, risalente al XVII secolo[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la cassa d'organo, costruita da Costanzo Antegnati nel 1617[1], la statua con soggetto San Bartolomeo, scolpita da Giovanni Bonazza[1], e la pala raffigurante San Michele Arcangelo mentre sconfigge Lucifero, dipinta da Francesco Paglia al termine del Seicento[2]. Note
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