Chiesa di San Martino Vescovo (Capergnanica)
La chiesa di San Martino Vescovo è la parrocchiale di Capergnanica, in provincia di Cremona e diocesi di Crema[1]; fa parte della zona pastorale sud[2]. StoriaPresumibilmente il primo luogo di culto di Capergnanica venne fondato nel XV secolo[3]; da un documento del 1465 si apprende che il giuspatronato apparteneva al prevosto della pieve di San Martino di Palazzo Pignano, mentre nel 1479 la chiesa risultava retta da un sacerdote secolare[4]. In un atto del 1531 si apprende che il giuspatronato era stato acquisito nel frattempo all'arcidiacono del duomo di Crema; alcuni decenni dopo, la parrocchia passò dalla diocesi di Piacenza a quella di Crema, eretta con la bolla Super Universas da papa Gregorio XIII l'11 aprile 1580 e nel 1583 la chiesa venne visitata da monsignor Gerolamo Regazzoni, vescovo di Bergamo, che rilevò la presenza anche dei tre oratori di Sant'Antonino, di San Bartolomeo e di Santa Maria del Pilastrello[4]. Nel 1712 la chiesa venne ampliata, come ordinato dal vescovo di Crema Faustino Giuseppe Griffoni durante la sua visita pastorale[3]; come specificato nello Status animarum diocesi di Crema, nel 1752 i fedeli ammontavano a 1137, mentre nel 1822 risultavano saliti a 1216[4]. Sul finire dell'Ottocento la parrocchiale venne elevata a sede di un vicariato, nel quale confluirono anche le parrocchie di Bolzone, Ombriano, Sabbioni e Passarera[5]. Il 16 marzo 1952 iniziarono i lavori di rifacimento della chiesa, condotti su progetto dell'ingegner Michele Gelera; l'opera venne portata a compimento nel 1953 e benedetta nel novembre di quell'anno dal vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi[3]. Con la riorganizzazione territoriale della diocesi decretata nel 1970 dal vescovo Carlo Manziana, il vicariato di Capergnanica fu soppresso e la parrocchia confluì dapprima nella zona pastorale Ovest[4] e poi successivamente nella zona pastorale Sud[6]. DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa, rivolta a occidente e scandita da quattro lesene sorreggenti tre archi a tutto sesto, presenta centralmente il portale d'ingresso, sormontato dal rosone, e una trifora caratterizzata da una raffigurazione sacra, mentre ai lati vi sono due nicchie con statue e due bifore. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora affiancata da lesene ed è coperta dal tetto a quattro falde. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da paraste sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte lunettata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di quattro gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1]. Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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