Chiesa di San Giovanni Battista (Medesano, Felegara)
La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto cattolico dalle forme moderniste, situato in via Picelli 45 a Felegara, frazione di Medesano, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Berceto-Fornovo-Medesano. StoriaIl luogo di culto originario dedicato a S. Iohannis fu costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1230, quando la cappella fu citata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma.[1] Nel 1564 la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma,[1] ma, a causa delle sue pessime condizioni statiche, nel 1579 il vescovo Giovanni Battista Castelli, nel corso della sua visita apostolica, ne ordinò l'abbattimento e la ricostruzione o la soppressione.[2] Entro il 1627 furono avviati i lavori di costruzione del nuovo tempio, che fu completato prima del 1714.[2] Nel 1790 fu innalzato il campanile.[2] Nel 1920 la torre campanaria fu sopraelevata.[2] Nel 1934 furono intrapresi altri lavori di radicale ristrutturazione della chiesa su progetto dell'architetto Moderanno Chiavelli, che ampliò l'edificio, addossando alla navata centrale cinquecentesca due navatelle e trasformando le due cappelle laterali seicentesche nei due rami del transetto, e lo dotò di una nuova facciata; il luogo di culto modernista fu completato nel 1938.[2] Nel 1959 gli interni furono decorati su disegno dell'architetto Marco Pellegri, col rivestimento, sugli archi, sui pilastri e sul catino absidale, di piastrelle in cotto eseguite dallo scultore Mario Orlandini, che realizzò anche alcuni pannelli, oltre all'altare maggiore e all'ambone in marmo.[2] Tra il 2014 e il 2016 la chiesa fu interessata, su progetto degli architetti Alberto Bordi, Sauro Rossi e Marco Zarotti, da lavori di restauro, che riguardarono i prospetti, le coperture e gli interni e comportarono anche la risistemazione della zona presbiteriale e il rifacimento delle pavimentazioni e del sagrato.[2] Descrizione![]() ![]() La chiesa si articola su un impianto a croce latina sviluppata su tre navate, transetto e presbiterio absidato rivolto a nord-ovest.[2] La simmetrica facciata a salienti, interamente intonacata come il resto dell'edificio, è tripartita da due larghe lesene elevate su un basamento. Nel mezzo dell'alto corpo centrale è collocato l'ampio portale d'ingresso strombato, sormontato da una lunetta ad arco a tutto sesto; più in alto si apre, all'interno di una doppia specchiatura quadrata, un grande rosone strombato e incorniciato, sormontato dall'epigrafe IN HONOREM S. JOHANNIS BAPTISTAE; a coronamento si sviluppa lungo gli spioventi del tetto un cornicione modanato in forte aggetto; in sommità si erge nel mezzo una croce. I corpi laterali sono caratterizzati dalla presenza di monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da cornici; i prospetti sono coronati da frontoni triangolari, retti da mensole e sormontati da attici.[2] I fianchi e il retro sono illuminati in corrispondenza delle navatelle e dell'abside a base poligonale da ampie monofore ad arco a tutto sesto aperte all'interno di specchiature rettangolari, mentre l'alta navata centrale si affaccia in sommità attraverso trifore a lunetta cieche nelle aperture laterali; entrambi i rami del transetto, delimitati da lesene angolari, sono illuminati da analoghe trifore e coronati da un cornicione modanato che si sviluppa lungo gli spioventi del tetto.[2] Al termine del lato destro si erge su tre ordini, ornati con specchiature rettangolari, il campanile; la cella campanaria, rivestita in laterizio, si affaccia sulle quattro fronti cuspidate attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto; in sommità si erge un'aguzza guglia a pianta ottagonale, tra quattro piccoli pinnacoli piramidali posti sugli spigoli.[2] All'interno la navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata, scandita in campate da arcate a tutto sesto rette da paraste doriche; le navatelle, chiuse superiormente da soffitti piani, sono separate dalla navata principale da una serie di pilastri, rivestiti in piastrelle di laterizio, a sostegno di architravi; i rami del transetto sono infine coperti da volte a botte lunettate.[2] Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da paraste binate doriche; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a vela, accoglie l'altare a mensa aggiunto nel 2016; più indietro è collocato l'altare maggiore marmoreo realizzato da Mario Orlandini nel 1959, decorato frontalmente con una formella raffigurante l'Ultima Cena; sul retro si staglia un grande ciclo di pannelli in rilievo, opera coeva dello stesso scultore; sul fondo infine l'abside, coperta dal catino, è illuminata da due monofore laterali ad arco a tutto sesto.[2] NoteBibliografia
Voci correlateAltri progetti
|
Portal di Ensiklopedia Dunia