Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Pozzonovo)
La chiesa di Natività della Beata Vergine Maria è la parrocchiale di Pozzonovo, in provincia e diocesi di Padova[1]; fa parte del vicariato di Monselice. StoriaDalla relazione della visita pastorale del 21 ottobre 1449[1] s'apprende che il primitivo oratorio di Putheo Novo era retto da un sacerdote che dipendeva dal pievano di Monselice[2]. Il 20 ottobre 1486 il vescovo di Padova Pietro Barozzi, visitando la chiesa, annotò che era ben tenuta[1]. La chiesa fu poi riedificata nel XVI secolo, come testimoniato dal vescovo Federico Corner il 12 giugno 1587[1]. Questo edificio si rivelò verso la fine del XVII secolo insufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione e, così, si decise di demolirlo e di far sorgere al suo posto una nuova chiesa[2]. L'attuale parrocchiale venne costruita tra il 1745 e il 1746[1]; ulteriori lavori di sistemazione furono condotti nel XIX secolo e la consacrazione venne impartita il 3 ottobre 1893 dal vescovo Giuseppe Callegari[1]. Nel 1910 fu realizzata la facciata, progettata da Giuseppe Berti e realizzata da Rodolfo Renesto e da Radames Scarante[1]. Nel Novecento e agli inizi degli anni Duemila la struttura venne restaurata e ripristinata varie volte[1]: nel 1952 con il rifacimento del tetto, nel 1965 con la realizzazione dell'impianto di riscaldamento, nel 1996 con la posa del nuovo pavimento e nel 2011 con la riparazione del sottotetto[1]. DescrizioneEsternoLa facciata, che è in mattoni faccia a vista, è scandita da lesene poggiati su basamenti e caratterizzate da capitelli corinzi che reggono un cornicione di color bianco sopra il quale vi è il timpano[1]. InternoL'interno della chiesa è ad unica navata. L'opera di maggior pregio conservatavi è una statua in terracotta policroma raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, per molti anni considerata opera di Nanni di Bartolo, allievo di Donatello[3]. Il recente restauro del 2019 ha però confermato i risultati di studi che avevano già attribuito in modo convincente la scultura al cremasco Giovanni de Fondulis,[4] che nella seconda metà del Quattrocento a Padova raccoglie l’eredità di Donatello, diventando uno dei protagonisti della scultura del tempo nella terraferma veneta. La scultura, databile al 1474 circa, presentava prima del restauro, estese ridipinture e due corone sul capo dei protagonisti.[5] Note
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