Chiesa dei Santi Pietro e Cesareo
La chiesa dei Santi Pietro e Cesaro è la parrocchiale di Guardea, in provincia di Terni e diocesi di Terni-Narni-Amelia[2]; fa parte della forania di Amelia e Valle Teverina. StoriaAnticamente sull'area dove poi sarebbe sorta la parrocchiale vi era una cappella dedicata a santa Cecilia; a partire dal XVII secolo attorno ad essa andò formandosi il centro abitato, in seguito al trasferimento della popolazione dall'antico borgo sulla collina[2]. Agli inizi del XVIII secolo, dopo la demolizione della suddetta chiesetta, iniziarono i lavori di costruzione del nuovo luogo di culto; la parrocchiale, dedicata ai santi Pietro e Cesareo, fu portata a compimento nel 1732 e consacrata quattro anni dopo[2]. Nel 1997 la chiesa venne interessata all'adeguamento liturgico secondo le norme postconciliari, in occasione del quale si provvide a collocare nel presbiterio l'ambone e il nuovo altare rivolto verso l'assemblea[2]. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti in pietra della chiesa, rivolta a sudest, si compone di tre corpi: quello centrale, più alto, presenta il portale d'ingresso, sormontato da una lunetta, e il rosone, mentre le due ali laterali sono caratterizzate da una finestrella ciascuna[2]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dal tetto a quattro falde[2]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le sei cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione aggettante sopra il quale si imposta la volta a botte lunettata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside quadrangolare[2]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala dell'altare maggiore raffigurante l'Ultima Cena, dipinta a fine Cinquecento da un discepolo di Livio Agresti[3] (copia dell'affresco a Roma, Chiesa del Gonfalone), mentre gli affreschi dell'abside sono stati dipinti nel XIX secolo presumibilmente dal toscano Andrea Galeotti.[3] Nella seconda cappella a sinistra, la pala d'altare è Maria riceve l'annuncio dell'Angelo di Giacomo Zoboli. L'organo è stato costruito nel 1980 da Guido Pinchi[4]. Note
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