Nacque a Parigi, figlio di un pasticcere, invece la madre aveva origini contadine e proveniva da Goussainville, fu educato al College Louis-le-Grand, e alla morte del padre si dedicò agli affari e all'opera buffa.
Il suo primo successo letterario fu La France delivrée par la Pucelle d'Orléans, un poema incentrato sulla figura di Giovanna d'Arco, premiato dalla critica accademica. Dopo la produzione del suo primo vaudeville, intitolato Les Deux Jumelles (1734), decise di dedicarsi al dramma e alle opere comiche.
La Chercheuse d'esprit (1741), un vero capolavoro del genere, ha goduto di un trionfo con oltre duecento rappresentazioni e lo ha reso famoso. Favart eccelse anche nella parodia: Moulinet Ier (parodia di Mahomet II de La Noue) è stato rappresentato dal 1739 alla fiera Saint-Germain; Arlequin-Daradanus (1740, Comédie-Italienne) fu una parodia dell'opera di RameauDardanus, creata l'anno prima.
Sposò nel 1745 Maria Giustina Duronceray, poi Justine Favart, che fu attrice e cantante creatrice delle parti di ingenua nelle operette.[1]
Favart diresse il teatro La Monnaie di Bruxelles, dal 1746 al 1748, e successivamente tornò a Parigi dove ottenne un buon successo. Favart compose per il Théâtre-Italien una serie di opere comiche come Annette e Lubin (1743), Bastien e Bastienne (1757), Ninette à la Cour (1753), Les Trois Sultanes (1761), La Fée Urgèle, L'Anglais de Bordeaux (1763); molte di queste opere sono state scritte con l'abate di Voisenon.
Nel 1757 è diventato co-direttore dell'Opéra-comique, che fu restaurata cinque anni prima. In quegli anni, Favart lavorò sia per l'Opera-Comique sia per la Comédie Italienne. Durante il 1750, fu in contatto con Gluck, che era attivo a Vienna.
Per venire incontro alla sua ricca produzione, venne fondata la Salle Favart.
Una antologia delle sue opere fu pubblicata, dalla Salle Favart, con il titolo Théatre de M.Favart, 1763-1777.