È una pianta a portamento arborescente, con fusto sottile, molto ramificato, che può raggiungere i 15 m di altezza.[3]
I rami hanno un midollo composto da capsule cave grossolanamente cilindriche.
Le foglie, sorrette da un picciolo lungo sino a 50 cm, si sviluppano a grappoli all'apice delle ramificazioni, con disposizione alternata; sono tondeggianti e profondamente lobate, con 9-11 (raramente 13) lobi; la pagina superiore è di colore verde brillante, quella inferiore verde-grigiastro.
È una specie dioica che presenta infiorescenzespiciformi: quelle maschili, sono giallo chiare, lunghe circa 12 cm, quelle femminili, verde chiaro, lunghe circa 7 cm.
Il frutto è sottile, ovoidale, lungo circa 3 mm e largo 1 mm, contenente un unico seme.
Le cavità cilindriche presenti nel midollo degli internodi del fusto fungono da domazia per le colonie di formiche: la regina fondatrice vi penetra perforando lo sclerenchima esterno, vi depone le uova e dà vita alla prima generazione di operaie.[3]
Oltre a fornire ospitalità la pianta offre anche nutrimento, sotto forma di corpuscoli glicolipidici (corpuscoli del Muller e pearl bodies), generati alla base delle foglie e attivamente raccolti dalle operaie.[5][6].
Le formiche, da parte loro, contribuiscono allo sviluppo della pianta proteggendola dalle piante rampicanti e dagli insetti fitofagi.[6][7] In particolare risultano essere un efficace mezzo di difesa della pianta contro i coleotterifolivori della specie Coelomera ruficornis (Chrysomelidae), nei confronti dei quali hanno un comportamento estremamente aggressivo.[4]