La "Casa Tonda" è un mausoleo romano situato lungo l'antica via Labicana sulla sommità del colle Esquilino a Roma, nell'area oggi corrispondente all'angolo orientale di Piazza Vittorio (Rione Esquilino). Il monumento è stato distrutto alla fine del XIX secolo e nulla rimane oggi visibile fuori terra.
Storia e descrizione
Il monumento funerario, datato tra la fine della Repubblica e gli inizi dell'Impero, era situato sull'asse della via Labicana-Praenestina circa 360 m fuori della Porta Esquilina (Arco di Gallieno). In età moderna fu trasformato in abitazione privata[1], al pari dei vicini "Trofei di Mario".
L'alzato della struttura consisteva in un tamburo cilindrico con diametro di 20 m, fondato su una base quadrata (lato 24 m). Similmente ad altri mausolei di grandi dimensioni la struttura non era internamente piena, ma presentava un'articolazione planimetrica cruciforme delle murature.
L'identità del proprietario del sepolcro rimane sconosciuta, sebbene Mecenate sia un plausibile candidato[2] in virtù della vicinanza degli Horti Maecenatis e della testimonianza delle fonti letterarie, che pongono extremis Esquiliis le tombe del poeta Orazio e dello stesso Mecenate fra loro confinanti[3].
Emanuele Gatti, La Casa Tonda, in Giuseppina Pisani Sartorio e Lorenzo Quilici (a cura di), L’archeologia in Roma capitale tra sterro e scavo. Roma Capitale 1870 – 1911, catalogo della mostra (Roma, novembre 1983 – gennaio 1984), Venezia, Marsilio, 1983, pp. 165-166, ISBN88-317-4666-9.
Maddalena Cima, Dagli scavi dell’Esquilino all’interpretazione dei monumenti, in Maddalena Cima e Eugenio La Rocca (a cura di), Le tranquille dimore degli dei: la residenza imperiale degli horti Lamiani, catalogo della mostra (Roma, Palazzo dei Conservatori maggio-settembre 1986), Venezia, Marsilio, 1986, p. 55, ISBN88-7693-022-1.
(DE) Ruth Christine Häuber, Zur Topographie der Horti Maecenatis und der Horti Lamiani auf dem Esquilin in Rom, in Kölner Jahrbuch für Vor- und Frühgeschichte, vol. 23, 1990, p. 80 e nota 230, mappa 3, ISSN 0075-6512 (WC · ACNP).
Filippo Coarelli, s.v. Sepulcrum: Maecenas (tumulus), in Eva Margareta Steinby (a cura di), Lexicon Topographicum Urbis Romae, IV, Roma, Quasar, 1999, p. 293, ISBN88-7140-135-2.