Carnia è principalmente circondata da montagne. In direzione sud, verso Venzone, si trova il monte San Simeone. A ovest si trova il monte Amariana (1 906 m s.l.m.). A est si trova il monte Plauris (1 958 m s.l.m.) che è anche il monte più alto delle Prealpi Giulie. A est si trova anche il monte di Tugliezzo. A nord invece proseguono le Prealpi Giulie. Al confine tra il comune di Venzone e di Amaro si trova il fiume Fella (54 km) che a Venzone affluisce nel Tagliamento. Carnia dista poco meno di 5 km dal capoluogo comunale.
Clima
Il clima di Carnia può essere definito sia temperato sia alpino. La temperatura media in una giornata d'inverno è quasi sempre maggiore dello 0 °C, mentre la temperatura media di una giornata estiva non supera quasi mai i 25-30 °C. Le precipitazioni non sono abbondanti anche se piove per circa 100-150 giorni all'anno. Durante i mesi invernali a Carnia soffia un vento da nord.
Come per tutta la fascia limitrofa a Carnia e quindi ai comuni di Venzone e Gemona del Friuli, Carnia ha subito molti danni nel terremoto del 6 maggio 1976.
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, risalente al XIX secolo, venne distrutta dal sisma del 1976 e ricostruita successivamente in stile contemporaneo.[1] L'edificio è stato consacrato il 10 ottobre 1998.[1][2] All'interno, la chiesa conserva un'acquasantiera in noce e l'opera scultorea sempre in noce della Crocifissione, entrambi opera dello scultore locale Franco Maschio.[1][2] Un mosaico raffigurante San Pietro è stato realizzato da Luigi Mirolo.[2]
A Carnia c'erano due caserme militari, di cui una costruita al tempo dell'occupazione francese sulla quale c'è incisa una frase. L'altra caserma è ora in disuso perché ora è in uso la Caserma Feruglio di Venzone, sede dell 8º Reggimento alpini.
Nella zona confinante con i comuni di Amaro e Moggio si trova la zona industriale di Carnia. Tra queste industrie si trova un importante fabbrica di pannelli di legno e uno scatolificio. Dall'altra parte della ferrovia si trovano molte coltivazioni. Tra questi sono frequenti le colture di mais e soia. Quest'ultima però da quando è stata importata ha anche attirato molte cimici.