Il tratto Palmanova-Udine Sud fu aperto il 30 luglio1966, insieme al tratto Palmanova-Monfalcone dell'A4, dopo due anni di lavori. Il 3 agosto1973 iniziarono i lavori sul tratto da Udine al casello della Carnia;[3] il tratto da Udine ad Amaro venne aperto il 26 luglio1979,[4] quello da Amaro a Chiusaforte nel 1985 (con un'intersezione provvisoria con la SS 13 a Chiusaforte) mentre Tarvisio e il confine austriaco furono raggiunti il 3 luglio1986. Il tratto tra Udine Nord e Udine Sud fu aperto nel 1988 dopo due anni di lavori.
Il viadotto Somplago viene definito "il capolavoro tecnico della A23" in quanto è il primo esemplare in Italia di un viadotto a trave continua con 20 campate (della lunghezza totale di 1320 m) realizzato con conci a sbalzo prefabbricati e dotato di ritegno longitudinale anti-sismico di tipo elastico[5]. Fu completato poco prima del terremoto del 1976 e durante il terremoto fu notato come questo tipo di viadotto ricevesse sollecitazioni minori degli altri, costruiti con sezioni in calcestruzzo precompresso separate, oltre a dare un maggiore comfort di guida per l'assenza di giunti.[6] Per ricordare l'eccezionale capolavoro tecnico che è stato ideato dagli ingegneri della Società Autostrade e l'importanza che questo dispositivo ha nella comunità carnica post-terremoto nella ricorrenza del 33º anniversario del terremoto e per elogiare l'importanza del primo viadotto antisismico costruito in Italia soli due anni prima del terremoto del Friuli, nel 2009 venne inaugurato all'ingresso dell'Orto Botanico d'Interneppo nel comune di Bordano il monumento all'Isolatore Sismico con vista del primo viadotto autostradale antisismico d'Italia.[7]
Gli altri due viadotti, i Tagliamento I e II non ebbero una risposta antisismica uguale: nel viadotto Tagliamento II infatti i danni furono molto elevati, tali da distruggere una buona parte del viadotto in quanto la caduta delle travi precompresse danneggiarono i piloni, rendendo necessario posticipare l'inaugurazione del tratto Udine-Amaro di circa 3 anni.[8] Anche il viadotto Tagliamento I ricevette comunque dei danni, anche se più lievi, nonostante fosse più vicino all'epicentro. Italstrade e Società Progettazioni Edili Autostradali (responsabili della costruzione per conto dell'IRI-Società Autostrade) chiamò numerosi esperti dell'epoca del cemento, tra cui l'ingegner Morandi, per poter analizzare le azioni sismiche sui ponti e iniziare a capire come prevenire i sisma; proprio per l'occasione furono effettuati dei test distruttivi alle campate di cemento precompresso del Tagliamento II danneggiate dal sisma. Alcuni resti di cemento precompresso emergono ancora oggi dal letto del fiume.
Gli altri viadotti
Grazie a questi dati, tutti i successivi viadotti delle autostrade costruite dalla società Autostrade (principalmente A23, A27, A26 e quelli realizzati per gli ampliamenti con terza corsia della rete Società Autostrade) vennero realizzati a trave unica con isolatori antisismici. Solo dagli anni '90, comunque, questa tecnica venne estesa al di fuori delle autostrade costruite dalla Società Autostrade: alcuni esempi si trovano lungo i viadotti della Pordenone-Sacile costruiti all'inizio degli anni 1990 grazie all'emanazione delle "Istruzioni per la progettazione antisismica dei ponti con l’impiego di dispositivi isolatori/dissipatori".[6]
L'autostrada oggi
L'autostrada è da due corsie, tranne che per un breve tratto tra gli svincoli di Udine Nord e Sud ove vi sono tre corsie per senso di marcia.
Questa direttrice è gestita da due società concessionarie: Società Autostrade Alto Adriatico e Autostrade per l'Italia. La competenza della prima inizia dallo svincolo con la A4 e arriva fino al cavalcavia della SS 13 che attraversa l'autostrada al km 18+550[1][9] (vicino al cavalcavia di Viale Venezia), mentre la competenza della seconda società prosegue da lì fino al confine con l'Austria.
L'autostrada inizia dallo svincolo della A4 nelle vicinanze di Palmanova e prosegue per un intero tratto quasi rettilineo fino all'uscita di Udine Sud; da qui l'autostrada corre parallela alla tangenziale ovest (composta dal raccordo Udine sud e da una tratta della SS 13 Pontebbana) del capoluogo friulano e, superato l'abitato di Cormor Basso, l'autostrada diventa a 3 corsie per senso di marcia fino a poco prima del casello di Udine Nord.
Dopo lo stesso casello, in direzione Tarvisio, inizia il tratto collinare dell'autostrada, con dolci saliscendi lungo le colline moreniche della zona a Nord Ovest di Udine e qualche ponte su fiumi secondari e/o torrenti.
Percorrendo l'autostrada verso Tarvisio, sulla destra sono visibili le pendici del Monte Brancot e più a nord quelle del Monte San Simeone. In lontananza è visibile il ponte di Braulins sullo stesso fiume Tagliamento e il gruppo montuoso del Monte Plauris (appartenente alle Prealpi Giulie).
In seguito, dopo aver costeggiato il Monte Brancot, s'imbocca la galleria Lago, lunga circa 1,6 km, per poi sboccare al di sopra del Lago di Cavazzo (o dei 3 Comuni) che viene attraversato da un lungo viadotto. Essendo la zona successiva allo sbocco della galleria soggetta frequentemente a vento forte, già all'imbocco i segnali di avvertenza relativi al vento forte consigliano in tal caso la velocità di 80 km/h.
Il viadotto Somplago sovrasta il Lago di Cavazzo nella sua parte settentrionale, è lungo circa 1 km e in discreta salita ed è noto a tutti i tecnici per la sua caratteristica di essere il primo viadotto autostradale antisismico d'Italia e costruito poco tempo prima del terremoto del Friuli[5]. Sulla sinistra è visibile la Pieve di Santo Stefano di Cesclans, mentre sulla destra le pendici del Monte Festa.
Pochi chilometri dopo l'uscita di CarniaTolmezzo e pochi chilometri prima di oltrepassare l'abitato di Moggio Udinese, inizia la valle denominata Canal del Ferro, lungo la quale scorre il fiume Fella; l'autostrada la percorre tutta lungo numerose gallerie e viadotti.
Nei pressi del paese di Chiusaforte, l'autostrada scorre parallela al lato destro del fiume Fella e si avvicina allo sbocco della Val Raccolana.
Tra le uscite di Carnia", Tolmezzo e Pontebba, il Canal del Ferro è piuttosto stretto e si sono resi necessari numerosi viadotti e gallerie per l'attraversamento della valle.
Le gallerie presentano quasi tutte sviluppi piuttosto consistenti (tra 1 e 2 km; quella Pontebba è la più lunga di questo tratto, circa 2,3 km e completamente rettilinea).
L'uscita di Tarvisio sud, situata presso l'abitato di Camporosso verso il termine della Val Canale, è l'ultima uscita in Italia; lo svincolo di Tarvisio nord consente infatti solamente l'immissione in autostrada verso nord o l'uscita provenendo da nord. Sulla destra sono visibili i boschi delle pendici del Monte Lussari.
Questa breve bretella permette di collegare le due tangenziali (Ovest e Sud) di Udine con il casello di Udine Sud, il raccordo comincia dal casello stesso dove, dopo qualche centinaio di metri, è possibile innestarsi sulla SS 676 tangenziale Sud oppure proseguire verso la tangenziale Ovest, il raccordo termina in corrispondenza dell'ex semaforo di Basaldella, ora rimosso in seguito al completamento dei lavori di interramento della tangenziale che impediscono la formazione degli ingorghi da parte dello stesso semaforo. Da qui la tangenziale ovest prosegue verso nord senza soluzione di continuità con la designazione di SS676 (e successivamente SS13 dopo lo svincolo per Viale Venezia).
^Ci sono, dalla prima galleria Lago, all'ultima in prossimità del confine, diciassette gallerie, di cui sei sono comprese dal casello di uscita di Tarvisio fino al confine di Coccau
^Attualmente è un deposito di mezzi tecnici per la rete autostradale. Nel 2003, a seguito dell'alluvione è stata realizzata una bretella che permette di collegare l'autostrada alla statale 13, è in fase di progettazione uno svincolo definitivo.