Questo piccolo sbarramento fu progettato nel 1940 sul III sistema difensivo, quindi successivamente alla progettazione degli altri sbarramenti.
Il progetto prevedeva oltre al caposaldo Col dei Bovi (in ted.Ochsenbühel), situato sul colle omonimo a sud-est del paese di Aica (in ted.Aicha), 3 opere difensive in più:
Opera I: costruita in calcestruzzo, con apposito ricovero scavato nella roccia di una caverna per custodire il personale appartenente a 2 Nuclei armi supplementari, da disporre alla base del monte Bersaglio (in ted.Scheibenberg);
Opera II: opera di medie dimensioni in calcestruzzo, con l'obiettivo di sorvegliare la linea ferroviari a sud di Aica e fiancheggiare la precedente;
Opera III: opera di piccole dimensioni e scavata nella roccia, posta a fiancheggiamento delle postazioni 3 e 4 del caposaldo (quelle a nord) al quale avrebbe dovuto collegarsi tramite un cunicolo sotterraneo.
La costruzione del caposaldo venne portata a termine, come del resto le opere I e II, anche se nessuna ricevette gli impianti interni e l'armamento previsto; l'opera III invece rimase incompiuta.
Tabella delle opere dello sbarramento
Tipo
Fuc. MTR
MTR
Cann A.C.
Cannoni 75/27
Osserv.
Caposaldo
Grande CAV
-
10
4 (100/17)
3
3
Opera I
Media RCC/CLS
-
3
-
-
-
Opera II
Media CLS
-
3
-
-
-
Opera III
Piccola RCC
-
2
-
-
-
Totale
4
-
18
4
3
3
Descrizione delle opere dello Sbarramento
Caposaldo
Un accesso al caposaldo.Una delle cupole che sormonta il caposaldoLa piantina del caposaldo
Come raggiungere l'opera
Sulla strada che dal paesino di Sciaves, porta ad Aica, esistono almeno due stradine forestali che risalgono la collina per portare al caposaldo.
Caratteristiche
Il caposaldo è una struttura alquanto grande (la più grande in Alto Adige assieme a quella dello Sbarramento le Palade), che offre una panoramica strategica sulla val d'Isarco e sulla val Pusteria.
L'opera ha un notevole sviluppo sotterraneo di corridoi e scale che collegano tra loro le postazioni e i vari locali logistici; era previsto uno scavo di 21.000 metri cubi, e solo 19.700 ne furono eseguiti, mentre era previsto un impiego di 10.500 m3 di calcestruzzo. La difesa dell'opera era affidata a 8 ufficiali e 120 soldati; al suo interno era prevista la sede del Comando Tattico (di settore) per il III sistema difensivo.
Purtroppo la facilità con cui esso è raggiungibile, nonostante nel passato si è cercato più volte di sigillarne gli accessi, ne hanno causato anche la rovina: molte pareti sono state oggetto di atti vandalici. Inoltre durante alcune esercitazioni della Divisione Tridentina, a seguito di alcune esplosioni, in uno dei diversi tunnel, una volta ha avuto dei cedimenti strutturali, con la conseguenza di destabilizzare un intero corridoio e una scala a chiocciola, oltre che un lento decadimento della solidità e della sicurezza dell'intero bunker. Nonostante ciò il comune di Naz-Sciaves ha in progetto di restaurare e riutilizzare il caposaldo per scopi turistico/didattici.
Sicuramente da sottolineare la presenza di un "percorso ad ostacoli" nell'accesso diretto dal parcheggio.
Armamento previsto
Il caposaldo aveva un armamento previsto di 5 mitragliatrici, per un totale di 10 armi (di cui una in torretta metallica) e 2 postazioni per artiglieria, per dare appoggio agli sbarramenti di Fortezza e lo Sbarramento Rienza-Rio Valles-Sciaves, in particolare: una sezione di 4 obici da 100/17 su affusto campale, che sorvegliavano il centro di Prà di Sopra (in ted.Oberau) e una batteria di 3 pezzi da 75/27, posta in un'apposita casamatta in calcestruzzo, per sorvegliare la zona di San Paolo (in ted.St. Pauls) sulla sinistra della Rienza. Il caposaldo è inoltre dotato di 3 osservatori: 2 posti in torretta metallica e 1 in casamatta con piastra corazzata; 3 gli ingressi difesi da caponiere.
Ingressi
L'opera oggi risulta con diversi punti per l'accesso. Tra l'altro è possibile accedere all'opera anche entrando dalle feritoie dei cannoni da 75mm e da quelle dei cannoni da 100mm.
L'opera è alquanto difficile da raggiungere a piedi, in quanto è immersa in una fitta vegetazione e si trova da un lato attorniata da pista ciclabile e autostrada, mentre dall'altro lato è protetta dalla ferrovia e dalla strada statale.
Caratteristiche
L'opera è di media grandezza, costruita in roccia e calcestruzzo. L'opera si sviluppa su tre piani. Il piano degli ingressi è il piano 0. Su questo piano si trovano due delle tre postazioni armate, oltre alle postazioni di difesa degli ingressi. L'altra postazione si trova al livello +1, raggiungibile in pochi gradini. Al piano -1, a cui si accede mediante una scalinata di ben 42 scalini, si trova la grande camerata per gli alloggiamenti e ben 5 vano adibito a servizio igienico. Alla fine della camerata si trovano altri 28 scalini che conducono alla seconda uscita dell'opera, direttamente sull'autostrada.
Dal campo sportivo di Aica, dirigendosi in direzione di Spinga (Spinges) e Naz-Sciaves (Natz-Schabs), dopo un centinaio di metri, sulla destra, dietro ad alcuni filari di mele, si trova la collinetta che nasconde l'opera.
Caratteristiche
L'opera è di media grandezza costruita in calcestruzzo, disposta su due piani. Essa chiaramente non è stata reimpiegata nell'ambito NATO, nonostante avesse un nome in codice. L'opera al giorno d'oggi si presenta con 2 ingressi (una volta erano stati entrambi murati), mentre al suo interno si nota come questa non è stata completata nel suo allestimento. Tuttalpiù al giorno d'oggi viene utilizzata per qualche tipo di feste, dato che è presente un generatore elettrico, un computer, un bancone da bar e diverse targhette che invitano al bere estremo.
Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328, ISBN88-85114-18-0.
(IT, DE) Josef Urthaler, Christina Niederkofler; Andrea Pozza, Bunker, 2ª ed., editore Athesia, 2006 [2005], pp. 244, ISBN88-8266-392-2.