Campo di concentramento di Vo' VecchioIl campo di concentramento di Vo' Vecchio (Padova) fu uno dei 31 campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana a livello provinciale per adunarvi gli ebrei in attesa di deportazione. Fu operante dal 3 dicembre 1943 al 17 luglio 1944. La storiaLa seicentesca Villa Contarini-Venier a Vo' Vecchio, che serviva come casa estiva delle suore elisabettine, fu individuata nel dicembre 1943 come luogo di concentramento degli ebrei delle province di Padova e Rovigo.[1] I quattro piani della villa garantivano ampi spazi per l'alloggiamento degli internati, con punte che raggiunsero anche le 60-70 unità. La direzione del campo era affidata a personale di polizia italiano; le suore si occupavano della gestione della cucina. Il campo fu smantellato il 17 luglio 1944. Quel giorno un'unità tedesca prelevò i 47 ebrei allora presenti nel campo e li condusse dapprima a Padova: gli uomini nel carcere di piazza Castello, le donne nel carcere dei Paolotti in via Belzoni. Il 19 luglio i prigionieri furono deportati alla risiera di San Sabba e di lì avviati il 31 luglio ad Auschwitz dove giunsero il 3 agosto. Solo tre donne sopravvissero allo sterminio: Bruna Namias, Ester Hammer Sabbadini e la figlia Sylvia Sabbadini. Una dettagliata memoria scritta sulle vicende del campo, dalla sua istituzione al suo smantellamento, fu redatta dall'allora parroco, don Giuseppe Raisa, ed è conservata presso l'archivio parrocchiale di Vo' Vecchio. Il campo oggiAgli inizi degli anni '50 la villa è divenuta proprietà del comune di Vo'. Il 17 luglio 2001 una lapide fu collocata nel retro dell'edificio a memoria dei deportati. Nel 2006 il comune ha avviato un progetto di recupero volto a dare all'edificio "un uso pubblico di tipo culturale" che tenga conto del fatto che: «Villa Contarini Venier è anche un luogo della memoria dell’Olocausto e tale dovrà rimanere per le future generazioni, indipendentemente dalla sua destinazione funzionale; per questo in particolari punti di passaggio saranno collocati segnali di memoria per ricordare i cittadini ebrei che qui sono mestamente passati ed il loro sterminio.[2]» Lista degli ebrei deportati (inclusi i tre sopravvissuti)
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