C'è un fantasma nel castello
C'è un fantasma nel castello è un film del 1942, diretto da Giorgio Simonelli. TramaIl colonnello Bassotta, titolare di un'agenzia di investigazioni, viene chiamato dal barone Sanguignoni, proprietario di un castello, a indagare su fatti strani che accadono da diverso tempo e dei quali soltanto il maggiordomo ne è testimone; ogni notte appare il fantasma di un suo antenato, di nome Rolando. Del caso viene incaricato l'agente Birinozzi ma, a causa di un equivoco, la missiva capita tra le mani di Virgilio, l'usciere di una casa editrice appassionato di letteratura gialla il quale si presenta al posto del vero agente per cercare di risolvere il mistero. Le cose si complicano quando la graziosa figlia del barone, Nicoletta, si innamora di Maurizio, un giovane intraprendente che ogni notte, per poterla incontrare, impersona il fantasma di Rolando rischiando di finire nei guai poiché la sua famiglia, i Cattivagli, è da tempo in rotta con quella dei Sanguignoni per un misterioso omicidio compiuto quattro secoli prima da un suo lontano discendente. Dopo diverse peripezie, quando il colonnello, nel frattempo impegnato in un'avventura galante, si accorge che un falso investigatore indaga al posto di Birinozzi, si precipita al luogo insieme a quest'ultimo e scoprono che nei sotterranei del castello una banda di falsari opera indisturbata sfruttando la storia del fantasma per far circolare banconote false in città. Chiarito ogni equivoco, la polizia arresta i malfattori e Maurizio e Nicoletta possono finalmente sposarsi portando la pace nelle due famiglie. ProduzioneIl film venne girato negli studi della Titanus alla Farnesina. DistribuzioneIl film ebbe il visto censura n. 31.569 del 28 marzo 1942 per una lunghezza dichiarata di 2.300 metri[1]. Venne distribuito nuovamente nel giugno del 1947 con lunghezza effettiva di 1.755 metri[2] per poi scomparire dalla circolazione. Attualmente, tranne sette fotografie di scena[3][4][5][6][7][8][9], è invedibile come diversi altri del periodo. Colonna sonoraLa canzone omonima, lo swing C'è un fantasma nel castello, composta da Giovanni Militello e Age, cantata da Silvana Fioresi con il Trio Aurora, con la direzione orchestrale di Pippo Barzizza, venne pubblicata su 78 giri Cetra con il numero di catalogo DD 10044[10]. Critica«Ben tornato, Giorgio Simonelli. Ogni tuo film è grazioso e rapido. Questo mi ha fatto passare un'ora molto allegra [...] Ogni cosa fila, tutte le valvole e le ruote agiscono a meraviglia. [...] Il raccontino, comunque, non vuole essere che una farsa. Riento ci dà dentro con tutto l'impeto della sua comicità come si scaricano i barili di balistite [...]» RecensioniIn diverse critiche dell'epoca il titolo del film è C'è un fantasma al castello. Adolfo Franci, nella sua recensione, intitola un film di René Clair Il fantasma al castello quando invece il titolo esatto della pellicola del regista francese è Il fantasma galante, al quale la commedia si ispira vagamente.
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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