Il nome scientifico del genere, Buphagus, deriva dall'unione delle parole grecheβους (bous, "bue") e φαγειν (phagein, "mangiare"), con il significato di "mangiatore di buoi", in riferimento alle abitudini alimentari di questi uccelli.
Descrizione
Sono uccelli di taglia medio-piccola (20 cm)[2], dall'aspetto robusto e slanciato, muniti di becco tozzo e conico, ali arrotondate e coda larga e squadrata: il piumaggio tende al grigio-bruno nelle parti superiori e al beige di quelle inferiori, mentre il becco è giallo con la punta rossa in B. africanus e completamente rosso in B. erythrorynchus.
Biologia
Sono uccelli diurni, che vivono in gruppetti e passano la maggior parte della giornata sul dorso dei grandi erbivori africani (rinoceronti, bufali, giraffe, zebre, ippopotami, antilopi), rappresentando in tal senso un'immagine iconica dell'ambiente della savana.
La natura della interazione tra mammiferi e bufaghe è controversa: si è a lungo erroneamente ritenuto che si trattasse di un esempio di mutualismo, in cui i mammiferi ricavavano un beneficio dall'azione degli uccelli, ma recenti evidenze suggeriscono che si tratti di un'interazione parassitica[3].
Le bufaghe, infatti, pur nutrendosi di zecche, pidocchi, larve di ditteri e sanguisughe, non modificano in maniera significativa la presenza di parassiti sui mammiferi[3]: al contrario, con i loro becchi producono piccole ferite e ritardano la guarigione di quelle già presenti, allo scopo di nutrirsi del sangue, della cute, del muco, del sudore dell'ospite stesso[4].
Si tratta di uccelli monogami, la cui riproduzione ha luogo durante la stagione delle piogge: sia il corteggiamento sia l'accoppiamento hanno luogo spesso sul dorso dell'ospite.
Il nido viene solitamente ricavato in cavità naturali nel tronco di un albero, che vengono rivestite con fibre vegetali e ciuffi di peli dei mammiferi ospiti: al suo interno vengono deposte 2-3 uova, che vengono covate per circa 13 giorni[2].
Le varie fasi della riproduzione (costruzione del nido, cova e allevamento della prole) vengono portate avanti da ambedue i partner (sebbene sia la femmina ad avere un ruolo maggiore, soprattutto prima della schiusa delle uova): non di rado essi vengono aiutati in queste operazioni da altri esemplari[2].
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Buphagidae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 15 marzo 2018.
^abc(EN) Craig A., Family Buphagidae (Oxpeckers), in del Hoyo J., Elliott A., Christie D. (a cura di), Handbook of the Birds of the World, 14, Bush-shrikes to Old World Sparrows, Barcelona, Lynx Edicions, 2009, pp. 642–653, ISBN978-84-96553-50-7.