Ha iniziato la sua carriera con il West Bromwich Albion nel 1972, dove ha accumulato oltre 200 presenze ed è stato capitano del club prima di trasferirsi al Manchester United nel 1981, dove è diventato il capitano più longevo nella storia del club e ha vinto due medaglie dei vincitori della Premier League, tre FA Cup, una Football League Cup, due FA Community Shield e una Coppa delle Coppe UEFA. Nell'agosto 2011, Robson è stato votato come il più grande giocatore di sempre del Manchester United in un sondaggio sugli ex giocatori del club come parte di un libro, scritto per celebrare il 19º titolo da record del club.
Robson ha rappresentato l'Inghilterra in 90 occasioni tra il 1980 e il 1991, diventando all'epoca il quinto giocatore dell'Inghilterra con più presenze. Il suo conteggio di 26 gol lo collocava all'ottavo posto nella lista in quel momento. Robson ha capitanato il suo paese 65 volte; solo Bobby Moore e Billy Wright hanno capitanato l'Inghilterra in più occasioni. Robson è anche conosciuto con i soprannomi Robbo e Captain Marvel. Bobby Robson ha dichiarato che Robson era, insieme ad Alan Shearer e Kevin Beattie, il miglior giocatore britannico con cui abbia mai lavorato.
Robson ha iniziato la sua carriera manageriale come giocatore-allenatore con il Middlesbrough nel 1994, ritirandosi come giocatore nel 1997. In sette anni come allenatore del Middlesbrough, ha guidato il club in tre finali a Wembley, tutte perse, nelle quali gli è valsa la promozione in Premier League in due occasioni. Tra il 1994 e il 1996, è stato anche assistente allenatore dell'allenatore dell'Inghilterra Terry Venables, venendo incluso anche a Euro 96. In seguito è tornato al West Bromwich Albion per due anni come allenatore, aiutando il club a diventare la prima squadra della massima divisione in 14 anni evitandoli così la retrocessione dopo essere stato l'ultimo della classifica nel giorno di Natale. Meno successo ha avuto la sua breve permanenza come allenatore nel Bradford City e nello Sheffield United, la prima che durò appena sei mesi e finì con la retrocessione in quello che oggi è la Football League Championship, e la seconda che durò meno di un anno e vide la sua squadra non riuscire a conseguire la promozione in Premier League. Il 23 settembre 2009 Robson è stato nominato allenatore della nazionale thailandese . Si è dimesso l'8 giugno 2011. Il 1º luglio 2011 Robson è stato nominato "Global Ambassador" al Manchester United.
Caratteristiche tecniche
Centrocampista centrale, efficace nell'interdizione e altrettanto utile nella costruzione dell'azione, era un giocatore a tutto campo[1], dinamico, di buona tecnica e tiro poderoso.
Mancino naturale, ma capace anche col piede destro, ha sempre dimostrato coraggio e fisicità nel gioco, nonostante i non pochi infortuni. Si distingueva per i recuperi in scivolata, per le doti di leader e per il grande senso della posizione anche in area avversaria. In carriera ha dimostrato confidenza con il gol, qualche volta di testa e più sovente con inserimenti in proiezione.
L'agonismo nel gioco e la forte personalità nonché la fascia di capitano gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Captain Marvel.[2]
Il 1º ottobre 1981 si trasferì al Manchester United per la cifra record dell'epoca di 1,5 milioni di sterline,[4] fortemente voluto dall'allenatore Ron Atkinson.[5]
Nel 1984 Robbo, com'era soprannominato, guadagnò la fascia di capitano dei Red Devils, succedendo nel 1984 a Ray Wilkins, in partenza nell'estate per accasarsi in Italia, al Milan. Militò nello United per tutti gli anni '80, periodo in cui la scena inglese ed europea fu dominata dai rivali storici del Liverpool.[12][13][14] Entusiasmante furono l'azione e il suo gol[15] proprio contro i Reds nella ripetizione[16][17] della semifinale[18][19] di FA Cup nel 1984-1985.[20]
In Inghilterra e in Italia[21] si vociferò di un suo possibile trasferimento in Serie A: Juventus[22], Milan[23] e Sampdoria[24] erano le presunte società aspiranti, ma al di là di copertine e articoli di stampa l'operazione non si concretizzò mai.
Nelle edizioni 1983, 1984 e 1985 del Pallone d'oro, tutte vinte consecutivamente da Michel Platini, Robson risultò decimo nella classifica e nono in quella del 1987, quando il trofeo fu assegnato a Ruud Gullit. Giocò con noti campioni del calcio britannico di quel periodo: il nordirlandese Norman Whiteside, gli scozzesi Gordon Strachan e Brian McClair, il gallese Mark Huges e, nelle ultime stagioni allo United, con i connazionali Paul Ince e Lee Sharpe, l'irlandese Roy Keane e il gallese Ryan Giggs. Militò nei Red Devils fino al 31 maggio 1994, diventandone un calciatore simbolo e contribuendo al ritorno alla vittoria in campionato[33] (nelle stagioni 1992-1993 e 1993-1994) dopo ventisei anni senza trofei vinti[34] e a dare avvio alla serie di successi della gestione di Alex Ferguson. Conta complessivamente 461 presenze e 99 gol con il Manchester United.[35]
Concluse la carriera di calciatore di club nel Middlesbrough con due stagioni (1994-1995 e 1995-1996) con poche ma significative presenze, che gli fecero guadagnare la stima dei compagni e quindi il ruolo di giocatore-allenatore.[36]
Sempre molto stimato, in particolare dal commissario tecnicoBobby Robson,[55], Bryan Robson totalizzò in nazionale, dal 1980 al 1991, 90 presenze ufficiali, di cui 65 da capitano, con 26 gol realizzati.[56]
Allenatore
Nel 1994-1995 assunse il ruolo di giocatore-allenatore del Middlesbrough, che condusse alla promozione dalla serie cadetta alla massima serie,[57] dove esordì come tecnico il 20 agosto 1995 con un pareggio (1-1) contro l'Arsenal.[58] Rimase in carica sino alla stagione 2000-2001
Nel 2003-2004 ha allenato, con risultati poco brillanti, il Bradford City e in seguito ha guidato il West Bromwich Albion. Arrivato nel 2004-2005, ha portato il club alla salvezza all'ultima giornata, ma è stato esonerato l'anno seguente[61].
Il 1º luglio 2011 i Red Devils gli hanno conferito il titolo di "ambasciatore globale"[70] e in questa veste ha patrocinato alcuni progetti della Manchester United Foundation[71][72].
^Il primo incontro di semifinale si giocò il 13 aprile 1985 a Goodison Park e terminò in parità (2-2). Il replay del 17 aprile, al Maine Road, fu vinto dallo United (2-1) con gol del pareggio di Robson e segnatura di Mark Hughes.
^Dopo il fischio finale dell'arbitro Casarin, tifosi entusiasti scesi in campo sollevarono in trionfo Robson, eroe della serata, mentre il telecronista di ITV Martin Tyler ne preannunciava la partenza verso il campionato italiano nella stagione successiva.