Breda Mod. 1935 PG
Il Breda Modello PG è un fucile progettato e prodotto in Italia sia in versione semiautomatica, sia automatica. Il diffuso nome "modello 1935" non è riportato da nessun documento Breda[1][2], oltre al fatto che l'arma risale al 1931[3]. È probabile che tale nome si sia diffuso semplicemente perché le armi per la Costa Rica recano il 1935 come data di costruzione. StoriaNella prima metà degli anni trenta lo Stato Maggiore del Regio Esercito era alla ricerca di un fucile semiautomatico che sostituisse i vetusti Carcano Mod. 91. A quel periodo risalgono varie armi automatiche italiane quali lo Scotti mod T.S., lo Scotti mod. IX, lo Scotti Mod. X, il Beretta mod.1931, l'MBT mod.1926 e mod.1931[4] e appunto il Breda. L'arma fu progettata da Sestilio Fiorini, capo progettista della Breda di Brescia, agli inizi degli anni trenta. L'arma venne costruita e presentata al Regio Esercito in tre differenti versioni:[3][5]
I test non portarono a ordini di rilievo, a causa sia del costo sia della complessità elevata. Nel 1935, per l'esercito della Costa Rica, furono prodotti circa 800 moschetti automatici nel calibro 7×57 mm Mauser. [6][3] Nel 2024, il Breda PG è stato introdotto nel videogioco della seconda guerra mondiale "Enlisted" come arma ottenibile nell'evento Supply Drop 2024 insieme all'MP 35. TecnicaNonostante le dimensioni compatte, è un'arma massiccia e pesante. La cassa e il calcio sono un pezzo unico in legno, mutuati dal Mod. 91 TS. Il funzionamento è, come indica la sigla "PG", a presa di gas: un manicotto intorno alla canna, vicino alla volata, spilla i gas dello scoppio e li convoglia in un cilindro posto sotto alla canna, nella cassa. L'asta di riarmo, disassata a destra, collega il pistone al carrello porta-otturatore. L'arma spara a otturatore chiuso. Quando l'otturatore va in chiusura, nella parte finale della sua corsa scorre contro una superficie inclinata del porta-otturatore e viene così forzato in alto, impegnando con l'aletta di bloccaggio superiore un incavo sopra la culatta. Dopo lo sparo, l'asta fa arretrare il porta-otturatore, l'otturatore può quindi riabbassarsi svincolandosi e può arretrare espellendo il bossolo. Sparato l'ultimo colpo, l'otturatore, bloccato in apertura, può essere sganciato agendo su una levetta presente nel ponticello, dietro al grilletto. La manetta d'armamento è posizionata sulla destra, come il tasto per lo sgancio del serbatoio (nel moschetto automatico). Il congegno di mira è costituito da mirino anteriore e alzo graduato posteriore. L'arma, nella sua versione moschetto automatico, è alimentata con caricatori ampiamente fenestrati da 20 colpi, inseriti inferiormente. Nelle versioni fucile semiautomatico e moschetto semiautomatico è invece alimentata dalle classiche lastrine da 6 colpi, inserite dall'alto ed espulse dal basso una volta vuote.[2] Dispone infine di attacco per la baionetta del Carcano Mod. 91. Il tiro è a colpo per colpo nelle versioni fucile semiautomatico e moschetto semiautomatico, mentre la variante moschetto automatico dispone di un selettore sul ponticello che permette il tiro colpo per colpo o la raffica da quattro colpi.[1] La versione del moschetto automatico costruita per la Costa Rica, oltre al diverso calibro (7×57 mm Mauser), ha alcune differenze estetiche nella cassa e nella foggia del caricatore. La baionetta è quella del Mauser Gewehr 93 in dotazione allo Stato latino-americano. Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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