Riveste un ruolo importante ai fini della precisione di tiro, in quanto dalla volata in poi il proiettile è libero, quindi nessuna correzione ad un'eventuale traiettoria imprecisa è possibile.
Descrizione
La volata è costituita da:
bocca, apertura al termine della volata dalla quale fuoriesce il proiettile dopo lo sparo.
vivo di volata,[1] estremità della volata, cioè la sezione estrema della canna dell'arma da fuoco che circonda la bocca. Quest'ultimo è un importante punto di riferimento per la definizione delle caratteristiche di un'arma. Infatti è il punto dal quale partono le misure di lunghezza ed è il luogo nel quale viene calcolata la velocità del proiettile sparato.
Funzione
La volata e il vivo di volata devono essere rifiniti con precisione al fine di assicurare una fuoriuscita del proiettile più parallela possibile all'asse di mira, per far sì che i gas ancora presenti nella canna al momento dell'uscita del proiettile escano uniformemente.
Se i gas uscendo creano dei vortici, si viene a formare una pressione disomogenea sul fondo del proiettile appena uscito che causa una deviazione della traiettoria e compromette la precisione del tiro.
Accorgimenti
Le volate possono avere all'estremità:
lo strozzatore variabile o choke. Utilizzato da alcuni fucili che sparano cartucce a pallini per regolare l'apertura della volata, determinando il diametro della rosata dei pallini.
il parafiamma. Una corona applicata alla volata per proteggerla dagli urti e per facilitare l'espansione dei gas in fase d'uscita del proiettile.
il tromboncino. Di varie fogge o tipi, utilizzato sui fucili per lanciare le granate o diminuire gli effetti indesiderati della vampa di bocca,[2] cioè la fiammata che si ha con lo sparo, generata dai gas incandescenti che fuoriescono dalla canna.
il silenziatore. Dispositivo montato sulla volata principalmente per ridurre il suono generato dallo sparo.
il freno di bocca. Sempre presente sui cannoni moderni, specie se di grosso calibro e sulle armi lunghe automatiche, assomiglia ad un parafiamma, ma in realtà presenta una forma o dei fori pensati per deviare opportunamente i gas provenienti dalla canna, utilizzando l'energia per diminuire il rinculo o diminuire la naturale tendenza delle armi automatiche a impennarsi durante il tiro a raffica. Si tratta di un'applicazione del principio delle turbine ad azione, ovvero la trasformazione di una deviazione di moto per creare una forza.
Note
^abGlossario, su artito.arti.beniculturali.it, Sopraintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Piemonte. URL consultato il 3 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2005).
^ Edoardo Mori, Balistica interna, in Enciclopedia delle armi. URL consultato il 3 gennaio 2008.
Bibliografia
Montù C., Storia dell'Artiglieria italiana, a cura della Rivista d'Artiglieria e Genio, Roma, 1934
Peterson H., Armi da Fuoco nei Secoli, Milano, Mondadori, 1964
Cadiou R., Alphonse R., Armi da Fuoco, Milano, Mondadori, 1978
Hogg I., Il Grande Libro delle Pistole di Tutto il Mondo, Milano, De Vecchi, 1978
Musciarelli L., Dizionario delle Armi, Milano, Oscar Mondadori, 1978
Durdik J., Mudra M., Sada M., Armi da Fuoco Antiche , La Spezia, Fratelli Melita, 1993