Bistorta major S.F.Gray. Polygonum bistorta L. Persicaria bistorta (L.) Samp.
Nomi comuni
Erba serpentina o Serpentaria
Biavetta
Amarella
Poligono bistorta
La bistorta (Bistorta officinalis Delarbre) è una piccola pianta erbacea, perenne, glabra, dai delicati fiori rosa, appartenente alla famiglia delle Poligonacee[1].
Descrizione
La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz): si tratta di una pianta con una parte del fusto sotterraneo (rizoma) che ogni anno produce nuove radici e nuovi fusti aerei.
Parte ipogea: rizoma orizzontale contorto e a volte ripiegato ad "U". È del tipo tuberoso e indurito.
Parte epigea: fusto eretto e semplice con foglie distanziate. È lievemente ingrossato ai nodi.
Foglie
Tutte le foglie sono a lamina intera, ovate con base cordata e con una lunga guaina avvolgente il fusto (derivata da stipole saldate al fusto) di colore bruno (ferruginoso). Sono persistenti fino in autunno.
Foglie basali: hanno un lungo piccioloalato, ondulato - crenato nella parte terminale. Lunghezza del picciolo: 5 – 10 cm. La lamina è triangolare - lanceolata troncata alla base. La foglia è di colore verde scuro sulla pagina superiore e glauco e debolmente tormentosa su quella inferiore. Dimensioni: lunghezza 6 – 10 cm. normalmente (massimo 20 cm); larghezza 2 – 3 cm.
Foglie cauline: sono alterne, sessili (amplessicauli), lineari - lanceolate e più piccole (lunghezza 1 – 3 cm). La lamina all'esterno è lievemente ondulata.
Infiorescenza
Infiorescenza a spiga cilindrica terminale, densa di fiori. Lunghezza delle spighe: 3 – 6 cm (fino a 9 cm); diametro 1 – 2 cm.
In Italia si trova in luoghi erbosi e umidi (presso corsi d'acqua), in genere su terreni ricchi di nitrati (concimati). È comune sulle Alpi e Appennini a quote dai 900 ai 2200 ms.l.m..
Nell'ambito della specie si rileva una certa variabilità (diverse forme anomale) dovuta al diverso aspetto delle foglie. Queste ultime possono presentarsi a lamina più o meno sottile sia nella parte centrale che alla base.
Specie simili:
Persicaria viviparum L. - Poligono viviparo: si differenzia per i fiori bianchi o rosa pallido e i tipici bulbilli rossi che si formano alla base dell'infiorescenza.
Usi
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Farmacia
Per scopi medicinali si utilizzano le foglie e il rizoma che si raccoglie in Primavera (le parti aeree) e in Autunno (le parti ipogee). In genere si usano tramite decotti e infusi.
Proprietà: febbrifughe, astringenti, antidiarroiche, lenitive, toniche e vulnerarie. Le foglie sulle ferite agiscono da emostatico. Anticamente veniva usata per le sue proprietà astringenti per frenare le emorragie interne, ulcere, emorroidi e ferite in genere.
Cucina
Le foglie primaticce se tenere possono essere mangiate in insalata oppure cotte come spinaci. Si può usare anche la radice che è ricca di amido (anticamente era usata per fare il pane).