Nella frazione si trovano la chiesa del Santissimo Nome di Maria, edificio parrocchiale consacrato nel 1863 e ristrutturato nel 1963, e la chiesa della Madonna del Rosario, risalente al 1310, anch'essa ristrutturata nel corso degli anni.[2]
A Bagnolo sorgeva inoltre un convento di Agostiniani dedicato a Santa Barbara, il quale fu successivamente spostato a Santa Fiora, poiché la presenza del fosso Cadone fece lentamente sprofondare l'edificio. A memoria di ciò è stata posta dal conte Ildebrandino Aldobrandeschi una lapide sepolcrale datata 1254 all'ingresso della chiesa di Sant'Agostino di Santa Fiora.
Bagnolo è inoltre chiamato anche il paese delle sette fonti per via dei vecchi lavatoi ove un tempo per mancanza di elettrodomestici, vi si lavavano i panni e si abbeveravano gli animali da soma. Le sette fonti sono: fonte Spilli, fonte delle Piazze, fonte Baldina, il fontanino, fonte della Faggia, fonte Perino, fonte del Convento o delle Monache.[3]
Società
Evoluzione demografica
Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Bagnolo. Sono indicati gli abitanti dell'intera frazione e dove è possibile la cifra riferita al solo capoluogo di frazione. Dal 1991 sono contati da Istat solamente gli abitanti del centro abitato, non della frazione.
A Bagnolo, ogni terza domenica del mese di agosto, si tiene il Palio dei somari, nato ufficialmente nel 1960 e rinnovato nel 2002, in cui concorrono gli otto rioni in cui è suddiviso il paese. La festa inizia la sera prima, di sabato, con la preparazione di prodotti poveri locali preparati dagli abitanti di Bagnolo e distribuiti gratuitamente, per poi continuare la mattina seguente con la Santa Messa e la benedizione dei somari, e il pomeriggio con il corteo storico che attraversa il paese e infine il palio. La sera vi sono i festeggiamenti e la premiazione del rione vincitore, che organizza poi nei giorni successivi un pranzo per tutti gli abitanti delle altre contrade.[4]
Gli otto rioni in cui Bagnolo è suddiviso sono i seguenti:[5]
Casefioravanti (colori giallo e rosso)
Chiesina (colori azzurro e bianco)
Convento (colori azzurro e giallo)
Faggia (colori rosso e bianco)
Fosso (colori rosa e verde)
Gioco (colori bianco e nero)
Osteria (colori blu e rosso)
Poggetto (colori giallo e verde)
Note
^ab Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 37.
^Michele Arezzini, Santa Fiora e il suo territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2016, p. 28.
Bibliografia
Michele Arezzini, Santa Fiora e il suo territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2016.
Angelo Biondi, Nuovi villaggi e nuove parrocchie nella Maremma toscana in età lorenese, in Danilo Barsanti (a cura di), Studi in memoria di Ildebrando Imberciadori, Pisa, ETS, 1996, pp. 139–162, ISBN88-7741-930-X.
Lucio Niccolai, Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio, Arcidosso, Effigi, 2009, pp. 91–96, ISBN978-88-6433-000-6.