Augusto SindiciAugusto Sindici (Roma, 8 marzo 1839 – Roma, 19 settembre 1921) è stato un militare, patriota e poeta italiano. BiografiaNacque a Roma l'8 marzo 1839 con origini ceccanesi.[1] Fu ufficiale di cavalleria e si distinse particolarmente nel Risorgimento italiano durante la battaglia di Montebello del 1859 e durante la presa di Roma del 1870; in quest'ultima circostanza entrò a Roma prima che l'esercito italiano sferrasse il suo attacco e radunò alcuni compatrioti per un'eventuale azione di appoggio alle truppe italiane.[2] Iniziò a pubblicare le sue poesie in dialetto romanesco a partire dal 1895-1896, stringendo amicizia e ricevendo la stima di Gabriele D'Annunzio, che curò la prefazione della sua opera più nota ossia la raccolta XIV leggende della campagna romana[3]. Obiettivo prevalente dei suoi versi era quello di far conoscere le difficili condizioni di vita nell'Agro romano.[4] Sposò Francesca Stuart, pittrice spagnola di vent'anni più giovane e allieva presso l'Accademia di belle arti di Napoli, con la quale ebbe almeno una figlia, Magda Stuart Sindici, anche lei scrittrice che sposò nel 1899 l'editore britannico William Heinemann. La coppia visse presso il villino Sindici sulla riviera dei Cesari tra Anzio e Nettuno.[5] Morì a Roma il 19 settembre 1921.[2] OpereProfondamente attaccato alla realtà pastorale, nelle sue opere Sindici descrisse in maniera suggestiva l'ambiente della campagna romana, le sue vicende storiche e l'umile vita dei suoi abitanti, riuscendo a «infonde[re] un tono di serenità che forma il pregio maggiore dei suoi versi».[2][6] XIV leggende della campagna romanaLa sua opera più famosa è la raccolta di poesie dialettali XIV leggende della campagna romana. La raccolta si compone di 15 poesie (una zinfonia e altre 14 poesie intitolate a località dell'Agro romano) è stata pubblicata una prima volta nel 1896 e poi ripubblicata nel 1902 da Fratelli Treves a Milano, con prefazione scritta da Gabriele D'Annunzio, nel 1920 e nel 1930. Una copia della seconda edizione è custodita presso la Biblioteca Nazionale Braidense ed è stata inserita nel Progetto Scaffale aperto.[3] Le poesie contenute nella raccolta sono:
Altre opere
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
|