Nonostante abbia ceduto al comune di Fiumicino oltre 25 km² del suo territorio è tuttora la più vasta zona di Roma. Si trova nell'area ovest di Roma, in piccola parte a ridosso ed esternamente al Grande Raccordo Anulare. Confinante con il comune di Fiumicino a ovest, è attraversata dalla via Aurelia.
a ovest con il comune di Fiumicino (ex zone Z. XLII Maccarese Sud e Z. XLIII Maccarese Nord), con la zona Z. XLIII Maccarese Nord e di nuovo con il comune di Fiumicino (ex zona Z. XLVI Torrimpietra)
Storia
La zona, con il nome di Lorium, era ampiamente popolata già nei primi anni del II secolo a.C., come recentemente scoperto grazie ad alcuni ritrovamenti nella necropoli vicino Massimina. Nel periodo degli Antonini del II secolo, era una delle ville dell'imperatore Antonino Pio, dove morì il 7 marzo 161.
Nell'anno 846Guido I di Spoleto, chiamato da papa Sergio II, sconfigge i saraceni a Lorium, e la zona prende il nome di Terra di Guido il Saraceno. Secondo un documento datato 1073, un certo Robertus, dona il castrum quod cognominatur de Guido al cenobio di San Gregorio.
Durante la seconda guerra mondiale in una tenuta agricola di Castel di Guido venne allestito un campo di lavoro e concentramento per civili italiani e prigionieri di guerra jugoslavi.
Il campo fu sovvenzionato e diretto dall'imprenditore romano Eugenio Parrini, che contribuì anche alla costruzione dei campi di internamento di Ferramonti di Tarsia e di Pisticci.
Nel dopoguerra nell'edificio principale della tenuta agricola di Castel di Guido (oggi di proprietà della Regione Lazio) è stata apposta una targa in marmo che ricorda il centro di lavoro fascista[5].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Casale della Bottaccia, su via Castel di Guido. 41.904016°N 12.29986°E41°54′14.46″N, 12°17′59.5″E
Chiesa del Corpus Domini a Massimina, su via Giuseppe Vanni, in località Massimina. Chiesa del XX secolo. 41.880586°N 12.360259°E41°52′50.11″N, 12°21′36.93″E
Chiesa della Madonna di Fátima, su via Nicola Garrone, in località Massimina. Chiesa del XX secolo (1970-79). 41.876226°N 12.346912°E41°52′34.41″N, 12°20′48.88″E
Progetto dell'architetto Lorenzo Monardo.
Chiesa di Santa Maria Goretti, su via Tommaso Mosca, in località Casal Lumbroso.
Chiesa dello Spirito Santo, su piazza Castel di Guido. Chiesa del XIX secolo. 41.9029°N 12.283968°E41°54′10.44″N, 12°17′02.28″E
Chiesa dei Santi Marco evangelista e Pio X, su via di Casal Selce. Chiesa del XX secolo. 41.909478°N 12.349075°E41°54′34.12″N, 12°20′56.67″E
Cappella di Sant'Antonio Abate del Casale della Bottaccia, su via Castel di Guido km 18,5. Cappella abbandonata del XVI secolo.
Cimitero Castel di Guido, su via Castel di Guido. 41.903689°N 12.278527°E41°54′13.28″N, 12°16′42.7″E
^Separata da via di Boccea, dall'incrocio con via dell'Arrone all'incrocio con via di Casal Selce, quindi da questa fino a via Aurelia e da questa fino al GRA.
^Separata dal Grande Raccordo Anulare, nel tratto da via Aurelia a via di Brava altezza via Attilio Brunialti.
^Separata dal Grande Raccordo Anulare, nel tratto da via di Brava, all'altezza di via Attilio Brunialti esclusa, a via della Pisana.
^Separata da via della Pisana, dal GRA fino a via di Malagrotta, quindi via del Ponte di Malnome fino a via di Castel Malnome, da questa fino a via del Canaletto di Malagrotta, quindi via Monte Carnevale fino al sottopassaggio autostrada A12.
Marina De Franceschini, Ville dell'Agro romano, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2005, ISBN978-88-8265-311-8.
Roberto Freddi. Edifici Rurali nella Pianura Romana. Roma, Officine edizioni, 1970.
Anna Lio, La tenuta di Castel di Guido, in Bollettino dei Musei Comunali di Roma, IV, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1990, pp. 78-82.
Claudio Mocchegiani Carpano e Roberto Meneghini, Il mausoleo di Castel di Guido, Istituto Nazionale di Archeologia, 1980, ISBN978-88-7275-056-8.
Antonio M. Radmilli e Giovanni Boschian, Gli scavi a Castel di Guido. Il più antico giacimento di cacciatori del paleolitico inferiore nell'Agro Romano, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 1996, ISBN978-88-6045-007-4.
Daniela Rossi, Castel di Guido, Monte delle Colonnacce. Villa Romana, in Fedora Filippi (a cura di), Archeologia e giubileo: gli interventi a Roma e nel Lazio nel Piano per il Grande Giubileo del 2000, Electa Napoli, 2001, ISBN978-88-435-8540-3.
M. R. Sanzi Di Mino, Le pitture della Villa di Castel di Guido, in Autori vari (a cura di), Palazzo Massimo alle Terme, Roma, 1998, pp. 237-240.