Ogni Nazione ha un numero limite di atleti che può iscrivere per ogni singola prova. Se ha atleti in grado di raggiungere i valori della Tabella "A", il numero massimo di atleti iscritti non può essere superiore a tre. Se ha atleti in grado di raggiungere i valori della Tabella "B", allora può essere iscritto un unico atleta per specialità.
Partecipazione
A Pechino erano iscritte 200 nazioni, a Londra ce n'è una in più, stabilendo il nuovo record di 201 nazioni partecipanti.
Le squadre più numerose sono quelle dei seguenti Paesi:
Due atleti hanno stabilito il record di partecipazioni ai Giochi: lo spagnolo Jesús Ángel García, nella marcia 50 km ed il serbo Dragutin Topić nel salto in alto hanno totalizzato sei presenze, eguagliando il record assoluto.
Hanno conquistato l'oro olimpico individuale a Londra ben 13 campioni che hanno trionfato agli ultimi campionati mondiali, quelli di Daegu 2011. Tra essi vi è il grenadianoKirani James, che a Daegu aveva vinto i 400 piani all'età di 19 anni e che a Londra si è confermato. Ma non è James il più giovane olimpionico di Londra. Un atleta ancora più giovane è salito sul gradino più alto del podio. Si tratta di Keshorn Walcott: l'atleta di Trinidad ha vinto il lancio del giavellotto da Junior, essendo nato nel 1993.
Lotta al doping
Nell'anno olimpico i controlli antidoping hanno permesso di detronizzare un'atleta pochi giorni dopo che era salita sul gradino più alto del podio. La bielorussia Nadzeja Astapčuk, vincitrice del getto del peso, è stata squalificata una settimana dopo la manifestazione per i risultati delle analisi effettuate il giorno prima e il giorno stesso della gara. Altri due atleti sono stati squalificati durante i Giochi: l'ostacolista siriano Ghofrane Al Mohammed e il mezzofondista francese Hassan Hirt.
I controlli effettuati durante la stagione, molto intensificati, hanno escluso dai Giochi atleti di spicco, come il discobolo ungherese Zoltán Kővágó e il marciatore italiano Alex Schwazer. Si sono dimostrati efficaci anche i controlli postumi: il martellista Ivan Cichan è stato squalificato in base ai controlli postumi effettuati sui campioni prelevati ad Atene 2004, dove il bielorusso aveva vinto l'argento.[5]
Infine, tra il 2020 e il 2021 vengono esclusi dal podio: il vincitore del salto in alto maschile Ivan Ukhov (Russia) e la terza classificata nel salto in alto femminile, Svetlana Shkolina (Russia)[6].
Medagliere
Le nazioni che hanno vinto almeno un oro sono state 23 (lo stesso numero di Pechino), mentre le bandiere salite sul podio sono state in tutto 41 (anche questo numero pareggia quello di Pechino).
Nel computo delle medaglie, Russia (17) e Giamaica (12) sono stabili, mentre gli Stati Uniti salgono da 23 a 29, confermandosi prima nazione nel medagliere. Il Kenya scende da 14 a 11 e passa al quarto posto. Nessun'altra nazione ha vinto più di dieci medaglie. Nel computo degli ori, salgono di 1 oro la Russia (da 6 a 7) e gli Stati Uniti di due ori (da 7 a 9), mentre scendono la Giamaica (da 6 a 4) e crolla il Kenya (da 6 a 2). Anche l'Etiopia perde un oro (da 4 a 3). L'edizione di Londra dei Giochi è favorevole alla nazione ospitante, che passa da 1 a 4 ori (con 6 medaglie in totale).
La classifica a punti si ottiene assegnando 8 punti al primo, 7 al secondo, e così via fino ad 1 punto all'ottavo classificato.
Questa speciale classifica vede gli USA al primo posto con 304 punti (quasi cento in più di Pechino)[7], davanti alla Russia con 178,5 (200), terzo il Kenya con 112 (136) e quarta la Giamaica con 107 (120).
La nazione che è cresciuta di più in termini assoluti sono gli Stati Uniti (+97), mentre in termini relativi primeggiano la Germania (che ha raddoppiato il proprio bottino di punti, passando da 43,5 a 94) e la Cina (stesse proporzioni, da 39 a 73).
La nazione che è arretrata di più è stata Cuba, che è scesa da 61 a 25 punti.
Note
^L'unica gara che non fa ancora parte del programma femminile sono i 50 km di marcia.
^Si tratta del punteggio più alto delle ultime edizioni dei Giochi. Per trovare un totale maggiore bisogna ritornare indietro nel tempo fino a Los Angeles 1984.
Bibliografia
Peter Matthews (a cura di), Athletics 2013: The International Track and Field Annual, SportsBooks, Londra 2013.