Il 1º luglio Karsten Warholm (Norvegia) batte, con 46”70, il record mondiale della specialità che resisteva da 29 anni (Kevin Young, 46”78 ai Giochi olimpici di Barcellona) e a Tokyo è il grande favorito. In semifinale incontra lo statunitense Rai Benjamin, che ha vinto i Trials con 46”83 ed è il suo avversario più pericoloso. Il norvegese prevale con un tempo di 47”30, rispetto a 47”37 dell'avversario.
Per la seconda volta consecutiva, la finale si disputa in orario mattutino, alle 12:20.
In finale l'americano, in corsia 5, si ripromette di rimanere il più possibile attaccato al norvegese, in corsia 6. Warhlom ha una partenza più lanciata, l'americano lo segue a qualche decimo. All'ottava delle dieci barriere Benjamin ha praticamente raggiunto il norvegese, ma Warholm riesce con uno scatto a passare per primo il nono ostacolo. Dopo la decima e ultima barriera il norvegese disegna sulla pista falcate più ampie e prevale per 25 centesimi sull'americano. I loro tempi sono stratosferici: 45”94 per Warholm e 46”17 per Benjamin.
Il terzo classificato, il giovane brasiliano Alison dos Santos (21 anni), stabilisce il record del Sudamerica (46"72), il suo sesto primato consecutivo nella specialità.
Warholm ha battuto il (suo) precedente record di 0”76, un'enormità per una gara di velocità. Tutti gli otto finalisti hanno corso il tempo più veloce di sempre per la rispettiva posizione. Sono stati battuti cinque primati nazionali ed uno è stato eguagliato.
Il 47”30 di Warholm e il 47”31 di dos Santos in semifinale sono i due tempi più veloci di sempre per un turno eliminatorio.
È stata la finale di maggior contenuto tecnico dell'atletica leggera ai Giochi di Tokyo.
Risultati
Batterie
Qualificazioni: i primi quattro di ogni batteria (Q) e i 4 successivi migliori tempi (q).