Assedio di Stralsund (1678)
L'assedio di Stralsund del 1678 fu un conflitto armato tra l'elettorato di Brandeburgo e l'impero svedese dal 20 settembre al 15 ottobre, durante la guerra di Scania.[1] Dopo due giorni di bombardamenti il 10 e l'11 ottobre, la fortezza svedese di Stralsund, pesantemente devastata, si arrese ai brandeburghesi.[1] Il resto della Pomerania svedese venne conquistata sul finire dell'anno,[2] anche se gran parte della provincia inclusa Stralsund tornerà alla Svezia secondo i termini del trattato di Saint-Germain-en-Laye e della pace di Lund, entrambi conclusi nel 1679. Preludio![]() La Guerra di Scania raggiunse la Pomerania svedese dopo la battaglia di Fehrbellin (1675) quando le truppe svedesi in ritirata vennero inseguite dall'esercito di Federico Guglielmo I di Brandeburgo sin nella regione.[1] Stralsund era una delle due principali fortezze che la Svezia manteneva in Pomerania assieme a Stettino.[3] Dopo che l'esercito brandeburghese ebbe catturato Stettino e Wolgast, Stralsund era seriamente minacciata.[1] Inoltre, le forze danesi sbarcarono a Rügen nel 1677, sostenute dalla nobiltà locale che era avversa alla Svezia.[4] Per questo tutte le costruzioni esterne alle fortificazioni vennero abbattute nel 1677 per contrastare al massimo l'imminente attacco brandeburghese.[1] Stralsund aveva all'epoca una popolazione di 8 500 abitanti, inclusi i cittadini armati,[5] e circa 5000 tra fanti e cavalieri svedesi, tedeschi e finlandesi.[6] L'assedioFederico Guglielmo I posizionò la sua artiglieria a sud della città e iniziò a bombardare il 10 ottobre 1678.[1] Il suo intento era quello di costringere il comandante svedese Otto Wilhelm von Königsmarck[7] ad arrendersi con l'uso di bombe incendiarie che andarono a colpire le case dei cittadini.[1] Anche la marina brandeburghese prese parte all'assedio.[8] Gran parte della sezione sud della città venne distrutta e i difensori cedettero la città il giorno 11 ottobre,[1] dopo la distruzione di 285 case e 476 capanne.[9][10] ConseguenzeMalgrado i notevoli sforzi di Federico Guglielmo I di ottenere la lealtà della popolazione della Pomerania svedese,[11] incluso un generoso programma di aiuti per ricostruire Stralsund e Stettino,[12] gran parte di essa rimase fedele alla Svezia.[11] Dopo la caduta di Stralsund, poche erano le aree della Pomerania svedese rimaste sotto la bandiera della Svezia, e tutte vennero conquistate alla fine del 1678.[2] Stralsund tornò ala Svezia col trattato di Saint-Germain-en-Laye (1679).[1] Per i devastanti bombardamenti e lo scoppio di un altro incendio il 12 giugno[10] 1680, la popolazione venne ridotta a circa 6000, di cui 2000 svedesi.[5] Dopo l'incendio del 1680 altre 48 case e 89 capanne andarono distrutte e rimasero in piedi solo 205 case e 408 capanne in tutto.[13] Note
Bibliografia
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