Arcipelago di Amakusa
L'arcipelago di Amakusa (天草諸島, Amakusa-shotō, che significa "Erba del Paradiso") sono un gruppo di più di 100 isole situate nel Giappone meridionale, nella regione di Kyūshū. È circondato dal Mar Ariake a nord, dal Mare Yatsushiro (o Mare Shiranui) a est e sud-est, e dal Mar Cinese Orientale a ovest e sud-ovest. GeneralitàL'isola principale per estensione è Shimoshima (下島?), con una superficie di circa 574 km², seguita da Kamishima (上島?), Nagashima, e le più piccole Ōyanojima (南大東島?), Shishijima e Goshōrajima (御所浦島?). Il territorio non presenta montagne particolarmente alte e per lo più è collinare. Dal punto di vista amministrativo l'arcipelago si estende tra la prefettura di Kumamoto e la prefettura di Kagoshima; le municipalità principali sono il distretto di Amakusa e le città di Amakusa e Kami-Amakusa.[1] StoriaInsieme alla penisola di Shimabara, l'arcipelago è noto per essere parte della zona in cui scoppiò la rivolta di Shimabara (1637-1638), un'insurrezione di contadini e ronin cattolici che si ribellarono contro lo Shogunato Tokugawa per la forte persecuzione religiosa nei confronti dei kirishitan (come si facevano chiamare i cattolici giapponesi). Gli abitanti dell'arcipelago furono sconfitti dopo pochi mesi per cui scelsero di unirsi agli altri insorti a Shimabara, così attraversarono la baia e li raggiunsero. Insieme ai ribelli di Shimabara, si barricarono nel castello di Hara, ma furono sconfitti e poi massacrati dall'esercito dello shogunato, che rase al suolo il castello.[2] Isole principaliPrefettura di Kumamoto
Prefettura di Kagoshima
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