^Come riportato (erroneamente) da Vasari (1568), Nicola avrebbe progettato il campanile della Badia a Settimo; Giorgio Vasari (1568), Firenze, 1846, Le Monnier, pag, 262.
^Progetto erroneamente attribuito a questo artista fittizio da Vasari (1568): «Chiamato poi a Firenze, diede il disegno di ringrandire, come si fece, la chiesa di Santa Maria Maggiore, la quale era allora fuor della città, et avuta in venerazione, per averla sagrata papa Pelagio molti anni inanzi, e per esser, quanto alla grandezza e maniera, assai ragionevole corpo di chiesa». (G. Vasari, Vita di Arnolfo, 1568)
^«Anche se restano dubbi su quando e come si è generato nel Quattro o Cinquecento il mito (intorno ai due presunti architetti domenicani, sic!), la storiografia artistica più recente (Wackernagel, Paatz, Villetti, Bradford Smith, Cervini) concorda nell’attribuire il progetto di S. Maria Novella – discutibilmente anticipato già a ben prima della cerimonia della posa della prima pietra del 1279 – ad anonimi architetti interni all’Ordine domenicano, ma non necessariamente fiorentini.», cit. Guido Tigler, Ristoro da Campi Bisenzio, voce in Dizionario Biografico degli Italiani (87), 2016.
^Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze, pp. 125-126, cit. in F. G. Romeo, Storia di Scandicci, Firenze, 1982, Tipografia S.T.A.F., p. 146.
^L’attribuzione a Michelangelo non è avvalorata da alcun documento; la maggior parte dei competenti attribuiscono la paternità del progetto a Santi di Tito. Non è da escludere il fatto che Santi di Tito potrebbe aver consultato il Maestro con cui sicuramente fu in contatto a Roma. Altri studiosi attribuiscono il progetto a Giorgio Vasari il Giovane; D. Lamberini, Scandicci, itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, Firenze, 1990, Ponte Alle Grazie; G. Garbarino, Salire in alto...Passeggiate storico-artistiche sulle colline di Scandicci, 2015, AB Edizioni, pag. 129.
^G. Garbarino, Salire in alto...Passeggiate storico-artistiche sulle colline di Scandicci, 2015, AB Edizioni, pag. 129