Il Pigafetta ha preso nome dal navigatore italiano Antonio Pigafetta che, all'inizio del XVI secolo accompagnò Ferdinando Magellano nella circumnavigazione del mondo. Riuscito a rientrare in Spagna con soli altri 17 compagni, scrisse poi la famosa cronaca della spedizione.
Il Pigafetta fu l'ultimo della sua classe ad entrare in servizio il 1º maggio 1931 e venne assegnato al 3º Gruppo Esploratori. Ricevuta la bandiera di combattimento il 4 ottobre 1931 a Venezia, operò in tempo di pace nel Mediterraneo come caposquadriglia esploratori: nel 1935 fu di stanza a Lero nel Dodecaneso, mentre durante la guerra civile spagnola (1937-1938) svolse attività di appoggio nella zona di mare a sud della Spagna. Riclassificato cacciatorpediniere nel 1938 e assegnato alla XIVa squadriglia, fu rimandato per pochi mesi nel Dodecaneso nel 1939 con il da Verazzano e lo Zeno, per rientrare in Italia all'inizio del 1940 per essere sottoposto ai grandi lavori di modifica, che terminarono il 27 aprile 1940.
Caratteristiche costruttive e modifiche
Le caratteristiche costruttive generali ricalcavano quelle tipiche della classe Navigatori, a cui si rimanda per i dettagli.
Tuttavia il Pigafetta, per il fatto di essere entrato in servizio per ultimo, usufruì dell'esperienza già maturata con le unità precedenti e la sua linea presentava già le migliorie relative alla stabilità (riduzione e abbassamento delle sovrastrutture) realizzate sulle altre unità con il ciclo di lavori del 1930[1].
Scafo
Nei primi mesi del 1940 il Pigafetta fu sottoposto alle seconde importanti modifiche per il miglioramento della stabilità, comuni a quasi tutte le unità della classe, che consistettero nell'allargamento dello scafo di circa 1 m e nella modifica della prora con una di forma più alta e slanciata, di tipo “oceanico” o “a clipper”. Nel 1943, per migliorare il campo di tiro delle armi antiaeree, fu abbassato il secondo fumaiolo ed eliminato l'albero poppiero e il relativo proiettore da scoperta. Durante gli ultimi grandi lavori dell'estate del 1943 venne anche modificata la coffa per predisporre l'unità all'installazione del radar, ma l'armistizio dell'8 settembre impedì il completamento dei lavori. Dopo la cattura da parte della Kriegsmarine e la rimessa in servizio come TA 44, venne installato un radiotelemetro tipo Fu.Mo. 31, ovviamente di fabbricazione tedesca.
Colorazione mimetica
Il Pigafetta entrò in guerra con la livrea grigio chiaro che caratterizzava tutte le unità della Regia Marina, ma nei primi mesi del 1942 ricevette la caratteristica colorazione mimetica curvilinea a due toni di grigio, che mantenne inalterata per tutto il conflitto, solo con piccole variazioni eseguite nel gennaio del 1943 (probabilmente durante le riparazioni di alcuni lievi danni allo scafo verificatisi durante le manovre in porto)[2].
Armamento
Anche sul Pigafetta, come su tutte le altre unità della classe, l'armamento principale, costituito dai sei cannoni Ansaldo 1926 da 120/50[3] allestiti in tre complessi binati scudati[4], rimase invariato per tutta la vita operativa della nave. Il resto dell'armamento subì varie modifiche durante il corso degli anni, in particolare durante la guerra, per andare incontro alle diverse necessità imposte dall'attività bellica.
Già all'entrata in servizio l'unità disponeva degli impianti lanciasiluri binati (più leggeri) e delle mitragliereBreda mod. 1931 da 13,2 mm in due impianti binati su piattaforme ai lati della controplancia[5], oltre alle due Vickers-Terni 40/39 mod. 1917 sul castello[6] di prora ai lati del blocco plancia. A metà degli anni trenta furono installate altre due mitragliere Breda 13,2 mm binate sulla tuga[7] centrale, a poppavia del secondo fumaiolo, presso il telemetro secondario. Nel 1942 apparve chiaro che l'armamento antiaereo, di concezione sorpassata, era divenuto insufficiente a contrastare i velivoli sempre più prestanti che gli alleati mettevano in campo. Pertanto tutte le mitragliere antiaeree di bordo vennero sostituite con le più moderne Breda 20/65 mod. 1935, aggiungendo una postazione sulla piattaforma dietro il fumaiolo prodiero e eliminando il telemetro secondario dalla tuga centrale. Nello stesso anno il complesso lanciasiluri poppiero fu sbarcato per far posto ad una piattaforma munita di due mitragliere Breda 37/54 mod. 1939 a canna singola. Alla fine del 1942 l'impianto lanciasiluri di prora (binato) fu sostituito con un impianto a tre tubi in linea tipo San Giorgio mod. S.I. 1929 P/3, sempre da 533 mm.
L'armamento antisommergibile era inizialmente limitato ad una "torpedine da rimorchio"[8] tipo Ginocchio, ma già nel 1938 vennero installate a poppa due tramogge per bombe torpedini da getto da 50 e 100 kg e due paramine tipo C per il dragaggio in corsa[9].
Fin dall'entrata in servizio il Pigafetta era predisposto per il trasporto e la posa di mine. Nel 1941 fu tra le unità che ebbero le ferroguide[10] allungate fin quasi al castello di prora, aumentando così la capacità di imbarco fin quasi a raddoppiarla. Il pieno carico di mine tuttavia impediva di utilizzare i tubi lanciasiluri, rendendo la nave più vulnerabile.
Variazioni dell'armamento durante la vita operativa
La prima operazione fu compiuta il 13 giugno 1940 con una missione di caccia sommergibili nel Golfo di Taranto, insieme a Zeno e Malocello (le altre due unità della squadriglia, Da Mosto e Da Verazzano, si trovavano ancora in cantiere per il secondo ciclo di modifiche strutturali).
Verso la fine di giugno del 1940 subentrò al comando il C.V. Paolo Melodia.
Fino al febbraio del 1941 il Pigafetta svolse la propria attività prevalentemente come cacciatorpediniere di scorta alla Squadra Navale. Infatti in questa fase iniziale del conflitto molte delle attività "minori", come la scorta ai convogli e la posa degli sbarramenti minati difensivi e offensivi[11], vedevano la partecipazione anche delle unità maggiori (Navi da Battaglia e Incrociatori) a protezione dell'attività operativa. In questo periodo il Pigafetta partecipò a 13 missioni di scorta, 2 di caccia a sommergibili, 2 di bombardamento navale in appoggio alla campagna di Grecia e 2 di posa mine (sbarramento 7AN nel Canale di Sicilia e sbarramento VO nel Canale d'Otranto). Dal 16 febbraio al 5 aprile 1941 fu fermo a Trieste per riparazioni. Rientrato in Squadra, da aprile alla fine di agosto fu impegnato prevalentemente in missioni di scorta ad unità maggiori e posa sbarramenti mine (S1, S2, S3, S41, S42, S43 e S44 nel Canale di Sicilia e T presso Tripoli). In questo periodo prese il comando il C.V. Enrico Mirti della Valle che lo mantenne fino all'ottobre del 1942.
I mesi di settembre e ottobre 1941 furono di relativo riposo, con esercitazioni e un'unica uscita operativa per la posa dello sbarramento B (Bengasi) che tuttavia non venne effettuato: infatti quando la formazione italiana (composta dagli incrociatori Duca d'Aosta, Eugenio di Savoia e Montecuccoli e dai cacciatorpediniere Pigafetta, Vivaldi, Da Verazzano, Camicia Nera e Aviere) era già diretta sull'obbiettivo, giunse la notizia che una robusta formazione inglese (2 navi da battaglia, 3 incrociatori e 10 cacciatorpediniere) era uscita da Alessandria e faceva rapidamente rotta verso le nostre navi. L'operazione venne annullata e mai più intrapresa: la "guerra dei convogli"[12] iniziava ad assorbire la maggior parte delle risorse e il Pigafetta (come la maggior parte delle unità similari) non essendo più in grado di mantenere, per le caratteristiche costruttive e per l'usura, le velocità richieste dall'attività di Squadra[13] venne destinato maggiormente ad altri compiti peraltro più estenuanti: scorta convogli per la Grecia e l'Africa Settentrionale, trasporti truppe e materiali, posa mine, operazioni di soccorso e operazioni di sbarco in Corsica e Tunisia.
1941 – 1942
Dal novembre 1941 al settembre 1942 il Pigafetta effettuò 30 scorte a convogli, 6 missioni di guerra con navi maggiori, 3 trasporti (materiali o truppe), 1 posa sbarramento mine (Marsa Matruh), 7 trasferimenti e 4 esercitazioni. Tra queste missioni vanno ricordate: la scorta convoglio del 27 maggio 1942 durante la quale vennero affondati per siluramento il Pessagno (con la perdita di metà dell'equipaggio) e il piroscafoCapo Arma; la travagliata scorta al Convoglio D del 17 ottobre 1942, durante la quale vi furono ripetuti attacchi dall'aria e dal mare con l'affondamento, oltre che di alcuni mercantili, anche del Da Verazzano. Con la Squadra Navale partecipò comunque ad alcune operazioni, quando la scarsità di mezzi spingeva Supermarina[14] ad utilizzare qualunque unità fosse disponibile. La più importante di queste missioni si svolse nell'ambito della cosiddetta Battaglia di mezzo giugno alla quale il Pigafetta partecipò inquadrato insieme all'Alpino, il Bersagliere e il Mitragliere, nella XIIIª Squadriglia Cacciatorpediniere, prendendo parte alle operazioni per l'attacco al convoglio Vigorous diretto a Malta. Durante queste operazioni il Pigafetta fu destinato a prestare una rischiosa assistenza all'incrociatore Trento, gravemente colpito da aerosiluranti e successivamente affondato dal sommergibile della Classe UP.35.
Ma oltre ai momenti tragici vi furono anche alcuni eventi curiosi. Il primo riguarda un trasporto di "materiali speciali" effettuato il 15 dicembre 1941 dal solo Pigafetta da Taranto a Bengasi. Le fonti ufficiali[15] parlano di 300 fusti di benzina, mentre altre fonti ufficiose[16] narrano di un trasporto di alcune migliaia di bottiglie di acqua minerale destinata ai piloti della Luftwaffe in Africa Settentrionale. Di questo carico, peraltro testimoniato anche da fonti indubitabili (Incisa della Rocchetta), non vi è traccia alcuna nelle pubblicazioni ufficiali.
L'altro episodio, che poteva essere tragico ma per fortuna si risolse senza danni alle persone, avvenne durante l'Operazione Aprilia (15 maggio 1942): durante un attacco di aerosiluranti al convoglio, qualcosa non funzionò nel sistema di puntamento del Pigafetta e il complesso di poppa fece fuoco fuori punteria centrando una delle motonavi scortate, la tedesca Reichenfels che riportò solo lievi danni al carico.
1942 – 1943
Dall'ottobre del 1942 il comando del Pigafetta venne assunto dal C.V. Rodolfo Del Minio e contemporaneamente iniziò il periodo di attività più frenetica: le varie missioni di scorta, posa mine e trasporto truppe si susseguivano quasi incessantemente. La situazione bellica in Africa Settentrionale volgeva al peggio per le forze dell'Asse e, nel vano sforzo di mantenere le posizioni, i rifornimenti di materiali e truppe si facevano sempre più incalzanti, rinunciando spesso alla sicurezza e alla manutenzione. I risultati, in termini di perdite di navi e uomini, non tardarono a farsi sentire.
Il Pigafetta tuttavia passò praticamente indenne anche da questo periodo effettuando 7 scorte convogli, 10 pose sbarramenti mine (gli ultimi sbarramenti offensivi del conflitto), 24 trasporti truppe da e per la Tunisia e 1 verso la Corsica, 1 scorta a mezzi da sbarco per l'invasione della Corsica e la "conquista" del porto di Ajaccio (12 novembre 1942), la missione di soccorso al decimato convoglio Da Recco sul Banco di Skerki (2 dicembre 1942) e 15 trasferimenti, l'ultimo dei quali il 21 giugno 1943 da Napoli a Fiume dove la nave sarebbe entrata in cantiere per grandi lavori di manutenzione. Qui si trovava all'annuncio dell'armistizio, l'8 settembre 1943.
Durante il suo servizio bellico effettuò 213 missioni per un totale di 70675 miglia e 4175 ore di moto.
Dettaglio attività operativa
Dettaglio dell'attività operativa bellica dal 10 giugno 1940 all'8 settembre 1943[17].
1940
Data
Tipo missione
Origine
Destinazione
Note
13 giugno
Rastrellamento antisommergibili nel Golfo di Taranto
Taranto
Taranto
Caposquadriglia della XV Sq.Ct (Pigafetta, Malocello e Zeno – Da Verazzano non disponibile). Al comando il C.V. Enrico Baroni
6 luglio
Scorta a distanza del convoglio "Esperia" con la V Div.Corazzate (Cesare e Cavour), la IV Div. Incrociatori (Da Barbiano, Di Giussano, Cadorna e Diaz) e la XV Sq. Ct
Subentrato al comando il C.V. Paolo Melodia - La missione diede origine alla Battaglia di Punta Stilo, dalla quale il Pigafetta restò tagliato fuori perché in rifornimento a Messina insieme agli altri Ct.
(*): Trasporto Veloce Lento: complessa operazione che prevedeva il contemporaneo trasferimento di diversi convogli a diverse velocità e su rotte diverse, accompagnati da una robusta scorta - Operazione interrotta per notizia di forze navali nemiche in avvicinamento
30 luglio
Scorta a distanza Operazione TVL con la IV Div. Incrociatori (Da Barbiano e Di Giussano) e la XV Sq. Ct
Il Pigafetta rimarrà fermo per manutenzione fino al 5 aprile
19 aprile
Scorta VII Div. Incrociatori per posa spezzata S1 prima tratta (Canale di Sicilia)
Brindisi
Augusta
width="550px" Si trattava della prima posa di mine fornite dalla Marina tedesca. Posa effettuata dagli incrociatori e dai Ct Da Mosto e Da Verazzano. Di scorta Pigafetta e Zeno e la XVI sq. Ct (Da Recco e Pessagno).
23 aprile
Scorta VII Div. Incrociatori per posa spezzata S1 seconda tratta (Canale di Sicilia)
Augusta
Taranto
Posa effettuata dalle stesse unità della prima. A fine posa la torpedinieraSchiaffino urta per errore le ultime mine ed esplode affondando rapidamente.
30 aprile
Scorta VII Div. Incrociatori per posa sbarramento T (Tripoli) linee "d", "e", "f" e "i".
Taranto
Messina
Posa effettuata dagli incrociatori e dai Ct Da Mosto e Da Verazzano. Di scorta Pigafetta e Zeno e la XVI sq. Ct (da Recco e Pessagno). Posa completata senza problemi.
Incr. Duca d'Aosta e Attendolo, Ct Pigafetta e Pessagno scortati dai Ct Da Mosto, Da Recco e Da Verazzano. Posa completata senza problemi.
7 luglio
Posa spezzata S3 (Canale di Sicilia)
Trapani
Taranto
Incr. Duca d'Aosta, Attendolo, Bande Nere e Di Giussano, Ct Pigafetta e Pessagno. Scorta: Ct Da Mosto, Da Recco e Da Verazzano, Maestrale, Grecale e Scirocco. Posa completata senza problemi.
26 luglio
Trasferimento/Esercitazione
Taranto
Trapani
Esercitazione di navigazione in formazione con le navi-traghetto Aspromonte e Reggio in previsione della posa dello sbarramento S4
1º agosto
Missione di guerra
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto e Pessagno. Rastrellamento notturno per intercettazione forza navale inglese.
2 agosto
Missione di guerra
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto e Pessagno. Rastrellamento notturno per intercettazione forza navale inglese.
11 agosto
Posa spezzata S41 (Canale di Sicilia)
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto, Pessagno e Da Noli con le navi-traghetto Aspromonte e Reggio. Posa completata senza problemi.
14 agosto
Posa spezzata S42 (Canale di Sicilia)
Trapani
Trapani
Non effettuata per maltempo
16 agosto
Posa spezzata S42 (Canale di Sicilia)
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto, Pessagno e Da Noli con le navi-traghetto Aspromonte e Reggio. Posa completata senza problemi.
19 agosto
Posa spezzata S43 (Canale di Sicilia)
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto, Pessagno e Da Noli con le navi-traghetto Aspromonte e Reggio. Posa completata senza problemi.
23 agosto
Posa spezzata S44 (Canale di Sicilia)
Trapani
Trapani
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Da Mosto, Pessagno e Da Noli con le navi-traghetto Aspromonte e Reggio. Posa completata senza problemi.
23 agosto
Missione di Guerra: Scorta Nb Littorio e Vittorio Veneto
Trapani
La Spezia
Ct Pigafetta, Da Verazzano, Usodimare, Pessagno, Malocello e Da Noli. Missione di intercettazione forze navali inglesi (esito negativo). Pigafetta, Da Verazzano e Malocello proseguono per La Spezia.
27 agosto
Scorta Nb Giulio Cesare
La Spezia
Taranto
8 settembre
Esercitazione
Taranto
Taranto
9 settembre
Esercitazione
Taranto
Taranto
24 settembre
Esercitazione
Taranto
Taranto
12 ottobre
Posa sbarramento mine B (Bengasi)
Taranto
Taranto
Operazione interrotta per notizia di forze navali nemiche in avvicinamento. Non verrà mai più effettuata.
Scorta Mn (incrociatori ausiliari) Città di Genova e Città di Napoli
Bengasi
Taranto
Attacco aereo senza danni
15 dicembre
Trasporto "materiali speciali"
Taranto
Bengasi
Le fonti ufficiali riportano trattarsi di "fusti di benzina". Testimonianze dirette parlano invece di bottiglie di acqua minerale per l'aviazione germanica
16 dicembre
Trasporto prigionieri di guerra
Bengasi
Suda
18 dicembre
Trasporto prigionieri di guerra
Suda
Taranto
1942
Data
Tipo missione
Origine
Destinazione
Note
3 gennaio
Missione di guerra: Operazione M43 - Scorta convoglio per Tripoli
Taranto
Taranto
Gruppo di appoggio costituito dalle Nb Littorio, Doria e Cesare, dagli Incr. Gorizia e Trento e dai Ct Carabiniere, Alpino, Pigafetta, Da Noli, Ascari, Aviere, Geniere e Camicia Nera – Missione completata senza contatto col nemico.
20 gennaio
Esercitazione lancio notturno
Taranto
Taranto
22 gennaio
Scorta convoglio con Nb Duilio Operazione T18
Taranto
Taranto
Gruppo di scorta alla Mn Victoria, costituito dalla Nb Duilio con la XV sq. Ct (Pigafetta, Oriani, Scirocco e Ascari) cui si unì successivamente la VII Div. Incr. e la XIII sq. Ct – Affondamento della Mn Victoria da aerosilurante.
Scorta combinata di un convoglio diretto a Tripoli e di un secondo di rientro in Italia. Dopo l'incontro dei due convogli, Pigafetta e Scirocco si uniscono al convoglio di ritorno. Attacco aereo senza conseguenze.
18 marzo
Esercitazione
Taranto
Taranto
21 marzo
Esercitazione
Taranto
Taranto
23 marzo
Missione di Guerra - Scorta Nb Littorio
Taranto
Taranto
1º aprile
Scorta convoglio Coste Metropolitane
Taranto
Taranto
2 aprile
Scorta convoglio (Operazione Lupo)
Taranto
Tripoli
Scorta Mn Lerici e Unione – Attacco aereo senza conseguenze.
4 aprile
Missione di guerra
Tripoli
Taranto
7 aprile
Scorta Nb Duilio e Incr. Attendolo
Taranto
Reggio Cal.
8 aprile
Scorta Incr. Attendolo
Reggio Cal.
Napoli
13 aprile
Scorta convoglio A.S. (Operazione Aprilia)
Napoli
Tripoli
Durante attacco nemico viene colpita, per un errore di punteria, la Mn Reichenfels che riporta danni lievi
17 aprile
Scorta Mn Bixio
Tripoli
Napoli
Sventato attacco di sommergibile
22 aprile
Scorta convoglio Coste Metropolitane (convoglio C e convoglio K)
Napoli
Napoli
Scorta del convoglio C (Mn Allegri e Bertani dirette a Tripoli) da Napoli a Pantelleria. Quindi scorta del convoglio K (Mn Pisani e Ravello provenienti da Tripoli) da Pantelleria a Napoli. Nessun contatto col nemico.
30 aprile
Scorta convoglio Mn Lerici e Bixio
Napoli
Tripoli
Con Ct Zeno e Tp Orsa
6 maggio
Scorta convoglio Mn Monreale e Bixio
Tripoli
Taranto
Con Ct Zeno – Monreale danneggiata da esplosione di mina alla deriva, giunge comunque a destinazione.
23 maggio
Esercitazione
Taranto
Taranto
27 maggio
Scorta convoglio P.fi Capo Arma e Gualdi
Taranto
Bengasi
Il P.fo Capo Arma e il Ct Pessagno vengono affondati per siluramento dal Smg Turbulent.
30 maggio
Scorta Mn Ankara
Bengasi
Taranto
Via Pireo-Corinto
12 giugno
Trasferimento
Taranto
Brindisi
14 giugno
Missione di Guerra (Scorta Nb Littorio e Vittorio Veneto): Battaglia di Mezzo giugno
Brindisi
Messina
Affondamento Incrociatore Trento. Il Pigafetta presta assistenza al Trento e, dopo il suo affondamento, rientra in porto con i feriti.
14 luglio
Scorta Nave Pacinotti
Messina
Taranto
17 luglio
Trasferimento
Taranto
Brindisi
20 luglio
Scorta convoglio (Mn Rosolino Pilo)
Brindisi
Navarino
Con Ct Premuda – Attacco aereo senza conseguenze
22 luglio
Scorta convoglio (Mn Rosolino Pilo)
Navarino
Bengasi
Con Ct Premuda – Nessun contatto con il nemico.
24 luglio
Scorta convoglio (Mn Unione)
Bengasi
Taranto
Con Ct Premuda – Recuperati naufraghi aviatori inglesi.
2 agosto
Posa sbarramento mine (Marsa Matruh)
Taranto
Lero
Con Ct Da Verazzano – Posa non effettuata
6 agosto
Posa sbarramento mine (Marsa Matruh)
Lero
Suda
Con Ct Da Verazzano
10 agosto
Scorta convoglio (P.fo Italia)
Suda
Pireo
Con Ct Da Verazzano
20 agosto
Scorta convoglio (P.fi Pugliola e Kreta e Cist. Fassio)
Pireo
Tobruk
Con Ct Da Verazzano, Tp. Procione e Lupo – Numerosi attacchi aerei senza conseguenze.
23 agosto
Scorta convoglio (Mn Città di Alessandria)
Tobruk
Pireo
Con Ct Da Verazzano – Attacchi aerei senza conseguenze.
Con Ct Camicia Nera e Saetta – Valfiorita silurato da aereo ma giunge comunque a destinazione.
5 ottobre
Scorta convoglio A.S. (Mn Sestrière)
Corfù
Bengasi
Con Ct Camicia Nera, Zeno, Folgore e Saetta e Tp Antares – Attacco aereo senza conseguenze.
7 ottobre
Rientro
Bengasi
Navarino
Con Ct Folgore
8 ottobre
Rientro
Navarino
Messina
12 ottobre
Trasferimento
Messina
Trapani
Subentra al comando il C.V. Rodolfo Del Minio
13 ottobre
Posa sbarramento S71
Trapani
Palermo
Con Ct Zeno, Da Noli e Da Verazzano - Posa completata senza problemi.
17 ottobre
Trasferimento
Palermo
Napoli
In preparazione alla posa dello sbarramento S72
17 ottobre
Scorta convoglio D (Cist. Saturno, P.fi Capo Orso, Beppe e Titania)
Napoli
Tripoli
Con Ct Da Verazzano, Oriani, Gioberti, Da Noli e Ascari – Il convoglio subisce continui attacchi da sommergibili e aerei. Il Smg Unbending affonda per siluramento Da Verazzano e Beppe. Successivamente anche il Titania viene colpito da un aerosilurante e, dopo lunghi tentativi di rimorchio, viene nuovamente silurato da un sommergibile e affonda.
21 ottobre
Rientro
Tripoli
Palermo
28 ottobre
Trasferimento
Palermo
Trapani
29 ottobre
Posa sbarramento S72
Trapani
Trapani
Con Ct Zeno e Da Noli e Tp Castelfidardo - Posa completata senza problemi.
3 novembre
Posa sbarramento S73
Trapani
Trapani
Con Ct Zeno e Da Noli e Tp Castelfidardo - Posa completata senza problemi.
7 novembre
Posa sbarramento S8
Trapani
Palermo
Con Incr. Attilio Regolo e Ct Zeno, Da Noli, Mitragliere, Corazziere e Ascari - Posa completata senza problemi. Durante il rientro l'Attilio Regolo viene silurato dal Smg Unruffled riportando l'asportazione della prora. Dopo un lento e difficoltoso rimorchio, complicato dall'attacco con siluri da parte del Smg United, il gruppo rientra in porto senza altri danni.
11 novembre
Scorta mezzi da sbarco Corsica
Livorno
Bastia
Scorta Incr. Bari e trasporti truppe.
12 novembre
Trasporto truppe
Bastia
Ajaccio
14 novembre
Scorta Convoglio
Livorno
Bastia
15 novembre
Scorta Convoglio
Bastia
Cagliari
2 dicembre
Soccorso al Convoglio H ai Banchi di Skerki
Trapani
Trapani
Il convoglio H (Mn Puccini e Aspromonte, Pf.i Aventino e K.T.I) scortato dai Ct Da Recco, Camicia Nera e Folgore e dalle Tp Procione e Clio viene decimato dalla Forza Q inglese con la perdita del Folgore e dei mercantili K.T. I, Aventino, Puccini e Aspromonte e gravi danni a Da Recco e Procione. Pigafetta e Da Noli eseguono il soccorso e recupero del Da Recco.
5 dicembre
Posa sbarramento S93
Trapani
Trapani
Con Ct Da Noli – Posa effettuata senza problemi
10 dicembre
Trasporto truppe
Trapani
Biserta
Con Ct Da Noli, Mitragliere, Ascari e Grecale
10 dicembre
Trasporto truppe
Biserta
Trapani
Con Ct Da Noli, Mitragliere, Ascari e Grecale
-
Trasferimento
Trapani
Palermo
20 dicembre
Trasferimento
Palermo
Trapani
Attacco di sommergibile sventato senza danni
21 dicembre
Trasporto truppe
Trapani
Biserta
Con Ct Da Noli
21 dicembre
Trasporto truppe
Biserta
Palermo
Con Ct Da Noli, Bombardiere e Corazziere
23 dicembre
Trasporto truppe
Palermo
Tunisi
Con Ct Da Noli e Zeno
24 dicembre
Scorta Convoglio
Tunisi
Palermo
Con Ct Da Noli e Zeno
26 dicembre
Trasporto truppe
Palermo
Tunisi
Con Ct Zeno e Legionario
27 dicembre
Trasporto truppe
Tunisi
Palermo
Con Ct Zeno e Legionario
29 dicembre
Trasporto truppe
Palermo
Tunisi
Con Ct Zeno e Da Noli
30 dicembre
Rientro
Tunisi
Palermo
Con Ct Zeno e Da Noli
1943
Data
Missione
Origine
Destinazione
Note
6 gennaio
Trasporto truppe
Palermo
Biserta
Con Ct Da Noli, Bersagliere e Granatiere
6 gennaio
Trasporto truppe
Biserta
Palermo
Con Ct Da Noli, Bersagliere e Granatiere – Il 7 gennaio bombardamento aereo del porto di Palermo con affondamento del Bersagliere, mentre il Pigafetta e gli altri Ct subirono solo lievi danni
8 gennaio
Trasporto truppe
Palermo
Biserta
Con Ct Granatiere e Gioberti
9 gennaio
Scorta Convoglio (Mn Calino e Ankara)
Biserta
Palermo
Con Ct Granatiere e Gioberti Il Pigafetta rientra a Palermo dove rimarrà fermo per lavori dal 10 al 18 gennaio
20 gennaio
Posa sbarramento S98
Trapani
Trapani
Con i Ct Da Noli, Zeno, Corazziere e Ascari – Posa completata senza problemi
24 gennaio
Posa sbarramento S99
Trapani
Trapani
Con i Ct Da Noli, Zeno, Corazziere e Ascari – Posa completata senza problemi
28 gennaio
Trasporto truppe
Trapani
Biserta
Con i Ct Da Noli e Zeno
28 gennaio
Rientro
Biserta
Trapani
Con i Ct Da Noli e Zeno
30 gennaio
Posa sbarramento S910
Trapani
Trapani
Con i Ct Da Noli, Zeno, Corazziere e Ascari – Posa completata senza problemi
8 febbraio
Posa sbarramento S62
Trapani
Trapani
Con i Ct Da Noli, Malocello, Zeno, Mitragliere e Legionario – Posa completata senza problemi
21 febbraio
Trasporto truppe
Palermo
Tunisi
Con i Ct Da Noli, Malocello, Zeno e Alpino
21 febbraio
Rientro
Tunisi
Palermo
Con i Ct Da Noli, Malocello, Zeno e Alpino
25 febbraio
Posa sbarramento S101
Trapani
Trapani
Non effettuata per sospetto sabotaggio con mine dei Ct destinati alla missione
27 febbraio
Posa sbarramento S101
Trapani
Trapani
Con i Ct Da Noli, Malocello, Zeno e Alpino – Posa completata. Al rientro, durante manovra di evitamento siluro, per avaria al timone il Da Noli entra in collisione con lo Zeno, riportando entrambi gravi danni.
1º marzo
Trasporto truppe
Trapani
Tunisi
Con i Ct Malocello e Premuda e successivamente Alpino e Fuciliere
1º marzo
Rientro
Tunisi
Trapani
Con i Ct Malocello e Premuda
13 marzo
Trasferimento
Trapani
Taranto
Il Pigafetta rimase fermo a Taranto per lavori fino all'aprile 1943
16 aprile
Trasporto truppe
Gaeta
Tunisi
Con Ct Pancaldo
17 aprile
Rientro
Tunisi
Gaeta
Con Ct Pancaldo - Recupero di naufrago della RAF
22 aprile
Trasporto truppe
Gaeta
Tunisi
Con Ct Pancaldo
23 aprile
Trasporto truppe
Tunisi
Pozzuoli
Con Ct Pancaldo
24 aprile
Trasferimento
Pozzuoli
Gaeta
25 aprile
Trasporto truppe (ultima missione bellica del Pigafetta)
Gaeta
Tunisi
Con Ct Pancaldo e Hermes (della Kriegsmarine)
26 aprile
Rientro
Tunisi
Trapani
Con Ct Pancaldo e Hermes (della Kriegsmarine) – Attacco aereo con lievi danni al Pigafetta
-
Trasferimento
Trapani
Pozzuoli
Subentra al comando il C.V. Antonio Raffai
-
Trasferimento
Pozzuoli
Napoli
-
Trasferimento
Napoli
Pozzuoli
21 giugno
Trasferimento
Napoli
Fiume
Fermo per lavori fino all'armistizio. Verrà sabotato dall'equipaggio.
Capitano di vascello Enrico Baroni(nato a Firenze il 24 novembre 1892) (10 giugno - 26 giugno 1940)
Capitano di vascello Paolo Melodia(nato a Napoli il 28 febbraio 1899) (27 giugno - 19 ottobre 1940)
Capitano di vascello Mario Mezzadra(nato a Luino il 19 febbraio 1894) (20 ottobre 1940 - 9 agosto 1941)
Capitano di vascello Enrico Mirti della Valle(nato a Roma il 22 agosto 1898) (agosto 1941 - maggio 1942)
Capitano di fregata Luciano Morra (nato a Cerignola il 7 luglio 1896) (interinale nel maggio 1942)
Capitano di vascello Enrico Mirti della Valle(nato a Roma il 22 agosto 1898) (maggio - luglio 1942)
Capitano di vascello Rodolfo Del Minio(nato a Pisa il 5 novembre 1900) (10 ottobre 1942 - maggio 1943)
Capitano di fregata Antonio Raffai (nato a Milano il 2 agosto 1902) (maggio - agosto 1943)
Armistizio
Dopo l'armistizio dell'8 settembre il Pigafetta era ancora fermo per lavori. Non potendo quindi muoversi, fu sabotato dal proprio equipaggio nel porto di Fiume: la maggior parte delle apparecchiature fu rimossa e imbarcata su un mercantile che venne poi affondato in acque profonde.
Utilizzo nella Kriegsmarine - TA 44
Dopo il sabotaggio e l'abbandono, il Pigafetta venne recuperato dai tedeschi e rimesso in efficienza, rientrando in servizio nella 9ª squadriglia Torpedoboote Ausland nel 1944 con la sigla TA 44. Svolse ancora per qualche mese attività bellica in alto Adriatico e venne definitivamente affondato il 17 febbraio 1945 nel porto di Trieste durante un bombardamento aereo alleato. La carcassa semiaffondata venne recuperata e demolita nel 1947 dalla ditta Tripcovich.
Note
^I "Navigatori" fin dal loro esordio manifestarono gravi problemi di stabilità longitudinale, con angoli di rollio molto marcati, dovuti alla combinazione di uno scafo di forma piuttosto sottile e di una sovrastruttura massiccia e pesante. Per questo motivo le unità entrate in servizio prima del 1930 furono presto richiamate in cantiere per un primo ciclo di lavori di alleggerimento della sovrastruttura.
^Nell'artiglieria navale le misure dei cannoni e delle mitragliere pesanti viene espressa con una frazione il cui numeratore rappresenta il diametro del proiettile in millimetri (in questo caso 120 mm) e il denominatore rappresenta la lunghezza della canna in "calibri", cioè in diametri del proiettile (in questo caso 50 calibri corrispondono a 120 mm x 50 = 6000 mm cioè 6 metri).
^I cannoni Ansaldo 1926 120/50 erano assemblati in complessi "binati", cioè a due canne affiancate e "scudati", cioè protetti su quattro lati (anteriormente, lateralmente e superiormente) da una corazzatura per proteggere i serventi.
^La controplancia è la piattaforma, solitamente scoperta, costituita dal "tetto" della plancia. In questo tipo di nave ospitava parte dell'armamento antiaereo e degli strumenti per la conduzione del tiro.
^Il "castello" di una nave è una struttura a ponte che si estende al di sopra del ponte di coperta ricoprendolo parzialmente. Può esservi un castello di prora, di poppa o, in alcuni casi, essere presente anche a centro nave.
^Con il termine "tuga" si intende qualunque costruzione rialzata sopra il ponte di coperta (cioè il piano orizzontale calpestabile che ricopre superiormente lo scafo) che sia più stretta del ponte stesso. Solitamente contiene locali di servizio, attrezzature o apparati necessari al funzionamento della nave. Le unità della classe Navigatori avevano, oltre alla tuga prodiera a più piani contenente la plancia, altre due tughe più piccole a centro nave e a poppa che ospitavano locali di servizio. Al di sopra di queste vi erano le piattaforme dei complessi binati da 120/50 centrale e poppiero, collegate fra di loro e con il ponte di castello da due passerelle.
^Arma esplosiva che veniva trainata tramite un cavo e munita di dispositivi che la mantenevano immersa ad una profondità prefissata. L'esplosione avveniva per contatto contro lo scafo del sommergibile.
^Il dragaggio delle mine può avvenire in maniera sistematica, solitamente ad opera di apposite unità dragamine, oppure in condizioni operative di un gruppo navale ad opera di unità di scorta (cacciatorpediniere o torpediniere) che precedono le unità maggiori, intercettando con i paramine eventuali ordigni che si trovassero sulla rotta. In questo caso si parla di "dragaggio in corsa".
^Apposite rotaie su cui poggiavano le mine durante il trasporto e potevano poi scorrervi al momento della posa.
^Gli sbarramenti "difensivi" venivano posti nei pressi dei porti amici per rendere più difficile l'avvicinamento delle unità nemiche e l'appostamento dei sommergibili nemici. Gli sbarramenti "offensivi" venivano posti in prossimità dei porti nemici e sulle rotte abitualmente percorse dai convogli nemici.
^Nella seconda guerra mondiale la Marina italiana fu impegnata quasi totalmente nell'assicurare da un lato i rifornimenti alle truppe italiane e tedesche che combattevano in Africa Settentrionale, rifornimenti che potevano avvenire in forma massiccia solamente via mare. Dall'altro lato nel cercare di intercettare e distruggere i rifornimenti inglesi che attraversavano il Mediterraneo tra Gibilterra, Malta e Alessandria d'Egitto. Per questo motivo la guerra italiana sul mare fu, comunque la si veda, una guerra per i convogli e con tale appellativo viene spesso ricordata. Vedi anche G. Giorgerini, op. cit.
^Per scortare efficacemente una corazzata della classe Littorio o i più moderni incrociatori, in grado di mantenere i 30 nodi, le unità di scorta dovevano poter raggiungere una velocità ben superiore, in modo da poter compiere azioni di attacco con siluri o schermare le unità scortate con azioni evasive. I 28 nodi che il Pigafetta e le altre unità della classe Navigatori potevano raggiungere dopo le ultime grandi modifiche allo scafo, non erano quindi sufficienti per poterle utilizzare in questo tipo di missione.
^Veniva brevemente chiamato "Supermarina" l'organo operativo dello Stato Maggiore centrale. Alle dirette dipendenze del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina, esso costituiva in pratica il comando superiore esecutivo delle Forze in mare, con compiti di pianificazione strategica, informazione, comando e supervisione delle operazioni belliche navali. G. Fioravanzo. L'organizzazione della Marina durante il conflitto, op. cit.
^Le informazioni riportate sono tratte prevalentemente dall'opera citata di Agostino Incisa della Rocchetta, integrate dai dati ufficiali contenuti nei volumi della serie La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale citata in bibliografia e dagli articoli di R. Del Minio su Storia Militare (op. cit.).
Bibliografia
Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia. La mimetizzazione delle navi italiane 1940-1945. Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2006. ISBN 88-7372-519-8
Maurizio Brescia. Cacciatorpediniere Classe "NAVIGATORI". Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1995. ISBN 88-85909-57-4
Aldo Cocchia. La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. VII: La Guerra nel Mediterraneo – La difesa del Traffico coll'Africa Settentrionale: dal 1º ottobre 1941 al 30 settembre 1942. Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1962.
Aldo Cocchia e Filippo De Palma. La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. VI: La Guerra nel Mediterraneo – La difesa del Traffico coll'Africa Settentrionale: dal 10 giugno 1940 al 30 settembre 1941. Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1958.
Luis de la Sierra. La guerra navale nel Mediterraneo: 1940-1943. Milano, Mursia, 1998. ISBN 88-425-2377-1
Rodolfo Del Minio, Sulle rotte dei convogli. 1ª parte, in Storia Militare, n. 151, aprile 2006, pp. 23-35.
Rodolfo Del Minio, Sulle rotte dei convogli. 2ª parte, in Storia Militare, n. 152, maggio 2006, pp. 26-38.
Rodolfo Del Minio, Sulle rotte dei convogli. 3ª parte, in Storia Militare, n. 153, giugno 2006, pp. 44-56.
Giuseppe Fioravanzo, La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. IV: La Guerra nel Mediterraneo – Le azioni navali: dal 10 giugno 1940 al 31 marzo 1941, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1959.
Giuseppe Fioravanzo, La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. V: La Guerra nel Mediterraneo – Le azioni navali: dal 1º aprile 1941 all'8 settembre 1943, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1960.
Giuseppe Fioravanzo, La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. VIII: La Guerra nel Mediterraneo – La difesa del Traffico coll'Africa Settentrionale: dal 1º ottobre 1942 alla caduta della Tunisia, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1964.
Giuseppe Fioravanzo, La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. XXI: L'organizzazione della Marina durante il conflitto – Efficienza all'apertura delle ostilità, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1972.
Giorgio Giorgerini, La battaglia dei convogli in Mediterraneo, Milano, Mursia, 1977.
Agostino Incisa Della Rocchetta, Un CT e il suo equipaggio. Mare Mediterraneo 1940-43, Ferrara, Giovanni Vicentini Editore, 1988.
Pier Filippo Lupinacci. La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Vol. XVIII: La Guerra di Mine. Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1966.
Tullio Marcon, L'esigenza C2: Corsica, in Storia Militare, n. 153, 2006, pp. 19-25.
Ufficio Storico della Marina Militare. La battaglia dei convogli: 1940-1943. Roma, 1994.
ATTENZIONE! L'equipaggio fu deportato in campi di concentramento in Germania. Mio padre, secondo capo Antonio Balzanella classe 1922, fu in campo di concentramento tedesco e riuscì a fuggire quando stavano per arrivare gli alleati. La marina lo ritenne morto ma lui tornò in Italia dopo due anni e fu reintegrato nei ruoli della Marina M. dopo corso a Venezia nel 1947/48.