Breda 37/54
La Breda 37/54 era un cannone-mitragliera contraerea prodotta dall'italiana Breda, impiegata dalla Regia Marina e dalla Milizia per la difesa antiaerea territoriale (MDICAT) durante la seconda guerra mondiale su vari tipi di impianti ed affusti. StoriaL'arma 37/54 è in calibro 37 mm, mentre il numero 54 indica la lunghezza della canna, corrispondente a 54 volte il calibro. Fu sviluppata all'inizio degli anni trenta dall'azienda armiera Breda come arma automatica da difesa antiaerea navale e terrestre. Nonostante alcune complicazioni meccaniche, si dimostrò un'arma a corto raggio efficace e venne acquisita dalla Regia Marina nel 1934 su impianto binato Mod. 1932. Successivamente fu realizzato una versione alleggerita e semplificata dello stesso impianto, il Mod. 1938. La stessa bocca da fuoco venne installata su un affusto singolo terrestre da postazione fissa, realizzato per le legioni della Milizia per la difesa antiaerea territoriale (MDICAT), branca della MVSN deputata alla difesa aerea. A causa degli eventi bellici non entrò in produzione la prevista versione Mod. 41 campale trainabile. TecnicaIl funzionamento è a presa di gas, raffreddata ad aria o ad acqua a seconda dell'affusto, con canna fissa ed otturatore formato da un blocco di chiusura e da una massa battente. L'arma spara ad otturatore aperto. Il cilindro di espansione dei gas, il cui ugello è posto ad un terzo della lunghezza della canna, contiene il pistone, collegato dall'asta alla massa battente dell'otturatore. L'alimentazione avviene superiormente tramite piastrine da 6 colpi; il bossolo vuoto viene riposizionato dall'estrattore nella piastrina. Il sistema di puntamento era manuale con griglia ellittica. La batteria poteva essere asservita ad un'apposita versione della centrale di tiro Mod. 1940 "Gamma". L'arma pronta al fuoco ha l'otturatore arretrato, bloccato dalla leva d'arresto collegata al meccanismo di sparo. Allo sparo l'otturatore viene sbloccato e viene spinto in avanti dalla sua molla, sfila una cartuccia e la inserisce nella culatta. La massa battente prosegue la sua corsa contro il blocco dell'otturatore, obbligandolo con i suoi piani inclinati a sollevarsi e ad impegnare con un risalto un apposito recesso sulla parte superiore del castello. Con la culatta così chiusa, alla fine della sua corsa la massa battente urta la testa del percussore, innescando l'esplosione della carica. I gas spillati dalla canna nel cilindro, fanno arretrare il pistone, la cui asta spinge indietro la massa battente, liberando il blocco ed aprendo culatta. Arretrando ulteriormente, l'estrattore dell'otturatore estrae il bossolo spento. A questo punto il ciclo ricomincia. Impianti e affusti
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