Morellet tradusse in francese Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria e frequentò la coterie holbachiana, il salotto del filosofo ateo barone d'Holbach.[1] Traducendo il testo di Beccaria dall'italiano, Morellet diede ad esso notorietà ma apportò peraltro numerose modifiche, mutando la suddivisione in paragrafi e ritoccandolo in più punti: a questo proposito, Diderot parlò infatti di «un vero assassinio»;[1] poiché, tuttavia, Beccaria diede il suo avallo alla traduzione, essa circolò largamente e sulla base della versione di Morellet fu compiuta anche una revisione del testo italiano (a partire dall'edizione uscita a Livorno con l'indicazione "Londra 1774").[1]
Pubblicò diversi scritti coraggiosi, come Cri des familles e Cause des pères.[2] Venne onorato con incarichi durante l'età napoleonica, divenendo deputato. Morì a quasi 92 anni.
Réponse sérieuse à M. L**, par l'auteur de la théorie du paradoxe (1775)
Éloges de Madame Geoffrin, contemporaine de Madame Du Deffand, par MM. Morellet, Thomas et d'Alembert, suivis de lettres de Mme Geoffrin et à Mme Geoffrin, et d'un Essai sur la conversation (1812)
Mélanges de littérature et de philosophie du XVIII siècle (1818)
Mémoires de l'abbé Morellet, de l'Académie française, sur le dix-huitième siècle et sur la Révolution (1821)
Lettres inédites de l'abbé Morellet, sur l'histoire politique et littéraire des années 1806 et 1807, pour faire suite à ses Mémoires (1822)