Raynal nasce a Lapanouse, in provincia di Rouergue, abbracciando, dopo lunghi studi alla scuola di gesuiti a Pézenas, il sacerdozio ed entrando nel 1743, più per desiderio di avanzamento sociale che per vocazione, nell'ordine della influente Compagnia di Gesù verso la quale, nonostante il suo anticlericalismo, egli mantenne «sempre un atteggiamento referente»[1]
Nel 1746 è assegnato alla chiesa di Saint-Sulpice a Parigi dove, per aumentare le sue entrate, diventa precettore presso alcune importanti famiglie. Vende i propri sermoni ad altri preti meno ispirati di lui e provoca anche uno scandalo quando si viene a sapere che, dietro pagamento, ha acconsentito a seppellire dei protestanti facendoli passare per cattolici. D'altronde i suoi legami con i protestanti furono molto stretti per tutta la sua vita.
Si fa una piccola fortuna stampando e vendendo lui stesso le sue opere. Redige anche opere su ordinazione dei grandi dell'epoca, come ad esempio il duca de Choiseul. Ciò gli varrà, per i servizi resi, la nomina di direttore del Mercure de France nel 1750. Nel 1754 viene eletto membro della Royal Society.
La sua fama è legata alla Histoire philosophique et politique des établissements et du commerce des Européens dans les deux Indes, portata a termine con la collaborazione di Diderot[2]. L'opera, una denuncia del colonialismo, dello schiavismo, del dispotismo e del clericalismo,[3] pubblicata anonima nel 1770, è vietata dal regime nel 1772. Raynal la ripubblica ancora anonima nel 1774, ma è nuovamente vietata e messa all'Indice. Ripubblicata col suo ritratto nel 1780, l'opera viene fatta bruciare pubblicamente dal Parlamento di Parigi ed egli è costretto a fuggire per evitare l'arresto.[4]
Nel 1781 pubblica il saggio Révolution d'Amerique, che provoca una polemica con Thomas Paine che gli indirizza un pamphlet come risposta alla convinzione di molti europei che la rivoluzione americana fosse stata originata semplicemente da una questione fiscale tra le colonie inglesi in America e la madrepatria.
Paine contrasta inoltre l'idea conservatrice di Raynal che la rivoluzione, come quella dei pianeti, non sia altro che un moto circolare che iniziando come sviluppo e progresso civile poi ritorna sulle posizioni conservatrici di partenza. Il filosofo statunitense al contrario sostiene che la rivoluzione americana abbia segnato un punto di non ritorno travolgendo una volta per tutte un sistema di potere politico.[6]
Rifugiatosi in Svizzera nel 1781, Raynal propone di erigere un monumento alla libertà a Grütli, sul lago dei Quattro Cantoni,[7] La statua non viene realizzata per le esitazioni del governo urano.[8]
È autorizzato a rientrare in Francia nel 1784 ma col divieto di soggiornare a Parigi. Si stabilisce a Tolone, poi a Marsiglia e diventa fondatore di premi accademici e di beneficenza che prolungheranno il successo della sua opera nelle grandi accademie europee. Rifiuta di sedere negli Stati Generali del 1789 adducendo come pretesto l'età avanzata.
Due anni più tardi egli denuncerà gli eccessi e l'indirizzo violento preso dalla Rivoluzione ai rivoluzionari che vedevano in lui un padre fondatore. Nella sua lettera all'Assemblea del 31 maggio 1791 scrive:
«Ho parlato ai re dei loro doveri, accettate ch'io parli al popolo dei suoi errori.»
Il suo prestigio e la sua popolarità sono tali che i rivoluzionari più radicali giustificheranno il suo intervento con l'età molto avanzata.
Fu eletto membro dell'Institut de France nel 1795, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 6 maggio dell'anno successivo a Chaillot, rifiutando la nomina con il motivo dell'età avanzata.
Opere
Nouvelles littéraires, 1747-1755
Histoire du Stadhoudérat, 1747
Histoire du Parlement d'Angleterre, 1748
Mémorial de Paris, 1749
Mercure de France, 1750-1754
Anecdotes littéraires, 1750
Anecdotes historiques, militaires et politiques, 1753
École militaire, 1762
Histoire du divorce de Henry VIII, 1763
Histoire des deux Indes (1ª édition), 1770
Atlas de l'Histoire des deux Indes, 1772
Histoire des deux Indes (2ª édition), 1774
Tableau de l'Europe (supplément Histoire des deux Indes), 1774
Esprit et génie de Guillaume-Thomas Raynal, 1777
Histoire des deux Indes (3ª édition), 1780
Suppléments à l'Histoire des deux Indes, 1780
Atlas de l'Histoire philosophique, 1780
Révolution de l'Amérique, 1781
Lettres d'Yorick à Eliza, 1781
Lettre à l'auteur de la Nymphe de Spa, 1781
Précis de l'Histoire philosophique, 1782
Réponse à la Censure de la Faculté de Théologie, 1782
Considérations sur la paix en 1783, 1783
Histoire philosophique et politique des isles françoises, 1784
Œuvres de M. l'abbé Raynal, 1784
Essai sur l'administration de St Domingue, 1785
Maximes des trois auteurs philosophes, 1787
Tableau général du commerce de l'Europe, 1787
Éloge d'Eliza Draper, 1787 (attribuito a Diderot)
L'abbé Raynal aux Etats-généraux, 1789
Lettre à S. M. Louis XVI, 1789
Lettre à l'Assemblée nationale, 31 mai 1791, 1791
Extrait raisonné de l'Histoire des deux Indes, 1791
Histoire abrégée de l'Histoire des deux Indes, 1792
Abrégé de l'Histoire des deux Indes, 1793
Histoire abrégée de l'Établissement des Européens..., 1797
Recueil de pensées, 1802
Abrégé de l'Histoire des deux Indes à l'usage de la jeunesse, 1810
Histoire des deux Indes (4ª édition, póstuma), 1820
Le Raynal de la jeunesse, Paris, Alexis Eymery, 1821
Des Peuples et des gouvernements, 1822
Histoire philosophique des Établissements dans l'Afrique septentrionale, 1826
^Paolo Bianchini, Morte e resurrezione di un Ordine religioso: le strategie culturali ed educative della Compagnia di Gesù durante la soppressione (1759-1814),Vita e Pensiero, 2006, p.65
^Giuseppe Vottari L'illuminismo. Un percorso alfabetico nell'età delle riforme, Alpha Test, 2003, p.108
^Secondo Vincenzo Monti Raynal «finse di difendere i pellerosse ("foschi") per meglio colpire monarchia e fede con la violenza ("il fulmine") delle sue parole deliranti» (in Marco Testi, Tra speranza e paura: i conti con il 1789: gli scrittori italiani e la rivoluzione francese, casa editrice Fernandel, 2009, p.70
^A letter addressed to the Abbe Raynal: on the affairs of North-America. In which the mistakes in the Abbe's account of the revolution of America are corrected and cleared up. By Thomas Paine, Philadelphia, printed: London, reprinted, for C. Dilly, 1783
^Paine del resto era così convinto della necessità di esportare la rivoluzione americana in Europa che nel 1787 si recò a Parigi e partecipò attivamente alla rivoluzione divenendo membro della Convenzione nazionale e battendosi contro la condanna a morte di Luigi XVI. Il che gli valse l'accusa di tradimento, la prigione e il rischio della condanna a morte sulla ghigliottina da cui si salvò solo per il riconoscimento della sua cittadinanza americana.
^Un luogo «della memoria patriottica soprattutto per le popolazioni della Svizzera primitiva, che qui si riunirono in varie occasioni... Dalla fine del XVIII secolo, illuministi e liberali associarono a questo luogo le idee di libertà e identità nazionale.» (In Dizionario storico della Svizzera)
^Salvatore Bono, Lumi e corsari: Europa e Maghreb nel Settecento, Morlacchi Editore, 2005, p. 165.
Bibliografia
F.X. de Feller, Biographie universelle ou Dictionnaire historique des hommes…, Paris: Gauthier Frères, 1833-1834, vol. 10, pp. 433-436.
Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti. Milano: Electa, 2011, pp. 261-262.