Anchusa crispa
La buglossa sarda (Anchusa crispa Viv., 1825) è una specie di pianta erbacea perenne e biennale appartenente alla famiglia delle Boraginaceae, endemica di Sardegna e Corsica[2]. Tollera il calpestio occasionale ma, se questo diventa troppo frequente, scompare[3]. DescrizionePortamentoI fusticini raggiungono un'altezza compresa tra i ed i 10 ed i 35 centimetri e con portamento strisciante. Sono ricoperti da piccole setole e da una peluria relativamente lunga. FoglieLe foglie sono lunghe tra i 5 ed i 10 centimetri, lanceolate, con margine ondulato e finemente dentellate. FioriI fiori sono riuniti in inflorescenze che si sviluppano nel periodo compreso tra marzo e giugno. La corolla è tubolare ed assume un colore variabile tra il viola e l'azzurro, a seconda dell'età dei fiori. Il frutto è un achenio molto piccolo. RadiciL'apparato radicale è fittonante. Distribuzione e habitatÈ una pianta endemica della Sardegna e della Corsica. Il suo habitat naturale è rappresentato dalle dune sabbiose altamente saline nell'immediata prossimità della costa, lungo il bordo superiore della spiaggia. Talvolta si trova associata a Agropyron junceum e Ammophila arenaria[3]. ConservazioneA causa della perdita dell'habitat naturale e dell'impatto esercitato dall'uomo Anchusa crispa è classificata nella IUCN Red List come specie in pericolo di estinzione (Endangered)[1]. La specie è stata inserita dalla IUCN nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate della area mediterranea[3]. In Italia è inclusa nel Libro rosso delle piante d'Italia ed è indicata come specie vulnerabile. A livello regionale un progetto di legge che ne vietava la raccolta (così come di altre specie vegetali a rischio) fu proposto, ma non approvato, da alcuni componenti del consiglio regionale della Sardegna nel 2006[4]. In Francia è una specie tutelata dalla legge ed è inclusa nella Lista Rossa nazionale. A livello internazionale la specie è inclusa nell'appendice I della Convenzione di Berna[5]. È inoltre considerata una specie prioritaria inserita negli allegati II e IV della direttiva Habitat dell'Unione europea[6]. Note
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