BoraginaceaeLe Boraginacee (Boraginaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante angiosperme eudicotiledoni.[1] Il sistema Cronquist (1981) assegnava la famiglia all'ordine Lamiales[2], mentre la moderna classificazione APG IV (2016) la considera come unica famiglia dell'ordine Boraginales.[3] DescrizioneLa famiglia comprende per la maggior parte specie erbacee, ma vi si possono trovare anche specie arbustive, lianose, e rari alberi (gen. Cordia). I fusti sono generalmente coperti da peli ruvidi che ritroviamo anche sulle foglie e sulle infiorescenze. Le foglie sono generalmente alterne, semplici, di solito intere, senza stipole e, come i fusti, spesso ispide per la presenza di peli formati da cellule calcarizzate, o di setole con, o senza, tubercoli basali, per cui si presentano molto ruvide e aspre al tatto, con qualche eccezione come il genere Cerinthe che ha foglie glabre. Le infiorescenze, molto caratteristiche, consistono normalmente di una o più cime, scorpioidi o elicoidi, che si svolgono progressivamente man mano che procede la fioritura. I fiori sono di vario colore: azzurro, blu, giallo, rosa, porpora, bianco; a volte, appena sbocciati sono porpora o rosei e diventano, a fecondazione avvenuta e se i loro pigmenti sono antocianici, azzurri o violacei per effetto della variazione del pH nel contenuto delle cellule. Generalmente sono di forma regolare, con qualche eccezione (Echium), bisessuali, pentameri. I sepali, dentati o lobati, possono essere liberi o congiunti alla base, qualche volta di diversa grandezza, generalmente persistenti e a volte accrescentesi dopo l'antesi. La corolla è variamente conformata nelle diverse specie: tubulosa (Cerinthe), campanulata (Anchusa, Lappula), rotata (Borago, Myosotis), tubuloso-campanulata (Symphytum, Onosma), infundibuliforme (Cynoglossum, Nonea, Pulmonaria), è irregolare in Echium e qualche altro genere. Il tubo corollino è spesso fornito di appendici (scaglie, ciuffi o linee di peli, invaginazioni) alla fauce e qualche volta ha un anello di peli o è membranoso alla base. L'ovario supero è formato da due carpelli fusi formanti due loculi o spesso quattro a causa di falsi setti. L'unico stilo può essere ginobasico o terminale, di solito semplice o con l'apice a due o, in qualche genere, a quattro lobi. L'androceo è isostemone; gli stami sono inseriti sul tubo della corolla in posizione diversa, nelle diverse specie, rispetto alla parte mediana. In Echium vi è qualche lieve differenza tra gli stami, in Borago hanno un cornetto connettivale dietro l'antera così che l'avvicinarsi degli stami contro lo stilo impedisce l'accesso al fondo della corolla. Esistono casi di eterostilia (Pulmonaria). I fiori sono prevalentemente impollinati da insetti; qualche specie, come Borago e Symphitum, viene impollinata dalle api. Il frutto è costituito da quattro, di rado due, nucule (eccezionalmente da 1 o 3 per aborto) o può essere una drupa (Cordia). I semi possono essere con o senza endosperma e con l'embrione curvo o diritto. BiologiaLa disseminazione è spesso favorita dalla presenza di aculei sulla superficie delle nucule (Cynoglossum, Lappula) o per effetto dei calici ispidi e accrescenti (Asperugo) che si attaccano al vello degli animali (zoocoria); altre volte è affidata alle formiche (mirmecoria) attratte dalla presenza di elaiosomi (Symphytum, Anchusa, Borago).[4] Distribuzione e habitatLa famiglia ha una distribuzione cosmopolita, ma con significative assenze nelle regioni a clima equatoriale e tropicale umido; i suoi principali centri di biodiversità si trovano nelle aree a clima sub‐tropicale o temperato arido del regno olartico, in particolare nella regione mediterranea, e nel regno capense, ma importanti centri di differenziazione si hanno anche in Nord‐ e Sudamerica, Australia e Africa tropicale. In Italia si contano 31 generi, 26 dei quali con almeno una specie autoctona.[4] TassonomiaLa famiglia comprende 118 generi[1], suddivisi in dieci sottofamiglie[3][5][6][7][8][9]:
Usi
Usi terapeutici
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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