Altare maggiore basilica di Santa Maria Assunta
L'altare maggiore della basilica di Santa Maria Assunta di Clusone è opera marmorea realizzato tra il 1701 e il 1732.[1] StoriaLa bottega fantoniana di Rovetta ebbe un ruolo importante sul territorio della bergamasca a partire del Seicento fino alla fine del Settecento, lasciando testimonianza di molte opere scultoree sia in marmo che in legno. Particolarmente ricca di questa testimonianza è la basilica mariana di Clusone.[2][3] L'11 luglio 1700 fu stipulato il contratto con Andrea Fantoni per la realizzazione della mensa con i fafbriceri della basilica, mentre Domenico Corbarelli doveva operare alla riquadratura. Il marmo doveva essere fornito dalla committenza e il prezzo del lavoro fu pattuito in lire 1400. Il lavoro costò però 2800 lire. La realizzazione delle opere scultoree per questa chiesa, nella creazione di altari e del pulpito, occuparono la bottega di Rovetta dal 1702 al 1723 quando furono realizzati i due grandi angeli adoranti da Andrea Fantoni come indicato nel contratto.[4]. La realizzazione dell'altare maggiore della basilica iniziò a partire dalla fine del 1600 su progetto di Andrea Fantoni.[4] e da Domenico Corbarelli.[5] DescrizioneL'altare è forse il più interessante tra quelli realizzati dalla bottega di Rovetta ed è molto elaborato già a partire dalla mensa. Si presenta molto ricco di intarsi in marmo di vari colori raffiguranti fiori e uccellini. Due angeli in marmo di Carrara, reggono il paliotto centrale che rappresenta il “trasporto dell'Arca santa”. Raffigurazione molto simbolica della presenza di Dio nel suo popolo e quindi la sua presenza anche dell'eucaristia. Il medesimo soggetto era stato realizzato nel 1670 da Grazioso Fantoni il Vecchio per l'organo della chiesa di Tutti i santi di Rovetta, nonché in una medaglia del pulpito della chiesa di San Martino dal Alzano Lombardo del 1751 scolpita da Francesco Donato e Grazioso Giovane.[4] I gradini che conducono alla tribuna centrale riprendono le raffigurazioni con volute floreali, per proseguire in marmo bardiglio di Carrara culminante con una struttura decorata a intarsi a forma di tronco di cono culminante con due angeli che reggono il calice e l'ostia consacrata. Due figure di santi identificati in san Narno, primo vescovo di Bergamo e il beato Giovanni Marinoni, centrale l'immagine della santissima Trinità. Angeli e putti anche in forma di cariatidi sono presenti in tutta l'opera. Di grandi dimensioni sono i due grandi angeli adoranti posti laterali alla mensa, che riprendono opere del Bernini, nonché la presenza di note vicine alla scuola bresciana di Antonio Calegari.[4] L'altare si completa con l'ancona dove sono presenti cinque statue marmoree raffiguranti san Giovanni, san Sebastiano, la dea della fortuna, e la Madonna assunta, nonché la tela raffigurante l'Assunzione di Maria di Sebastiano Ricci del 1711.[6] L'archivio della bottega presente a Rovetta nel museo a dedicato, conserva molti disegni e progetti che sarebbero riconducibile alla realizzazione dell'altare. Note
Bibliografia
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