Figura femminile di Fauno, una delle formelle decorative create dal Castelli per la facciata dell’ex Cinema Olimpia ad Ascoli Piceno, 1922 circa
L’arte e il carattere
Dotato di una personalità schiva della mondanità quanto di conflitti e fama, già all’inizio della sua carriera artistica preferì l’ambiente rassicurante della provincia alla vivacità culturale della capitale.[4]
La sua arte nel corso degli anni si distaccò in una certa misura dalle influenze mussiniane e trovò espressione in un verismo di tono contemplativo e intimista.
Biografia
La formazione ad Ascoli
Nacque nel 1900 ad Ascoli Piceno da una modesta famiglia di artigiani ascolani. A 12 anni fu introdotto all’artista Augusto Mussini che in quegli anni stava realizzando gli affreschi nella chiesa del convento di San Serafino da Montegranaro ad Ascoli Piceno.
Il giovane Aldo, insieme agli allievi più anziani del Maestro (tra cui Elio Anastasi, Dante Corradini, Didimo Nardini e Pippo Poli) partecipò all’esecuzione degli affreschi della chiesa dei Cappuccini. Negli anni successivi, Aldo accompagnò Mussini a Quintodecimo per assisterlo nell’esecuzione degli affreschi nella Parrocchiale, e a Caldarola per gli affreschi nel castello dei Conti Pallotta.
Gli anni giovanili: Roma
Nel 1916 Mussini scrisse una lettera di presentazione al Direttore del Museo delle Arti Industriali di Roma introducendo il giovane Castelli, che partì dunque alla volta della capitale per iscriversi ai corsi della Scuola di Arte applicata. Non molto tempo dopo Mussini stesso, avendo abbandonato definitivamente il convento, si trasferì a Roma dove Aldo poté coltivare ulteriormente la sua formazione artistica nello studio del Maestro in via Margutta. A Roma Aldo conobbe e fu amico di Orio Vergani, Anton Giulio Bragaglia, Ubaldo Oppi e altre personalità emergenti del mondo artistico romano di quegli anni, a cui lo legavano affinità artistiche e di ideali.
La crisi e il ritorno ad Ascoli
Nel 1918, dopo la morte del Maestro, Aldo decise improvvisamente di abbandonare gli studi, lasciandosi alle spalle i vivaci e stimolanti ambienti culturali e artistici della capitale per tornare ad Ascoli. Tra il ’22 e il ’24 collaborò con l’architetto Pilotti in vari progetti architettonici – non tutti realizzati – tra cui le decorazioni, recentemente restaurate,[5] sulla facciata dell’ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno. Nello stesso periodo cominciò a coltivare un vivo interesse per l’arte della maiolica, che ebbe modo di sviluppare presso la storica Manifattura Matricardi[6] – allora situata a Campo Parignano – il cui edificio, con la facciata decorata da mattonelle in ceramica di spiccato gusto Liberty, è ancora visibile sul Viale Vellei. Foto pubblicate su cataloghi di importanti mostre di arte ceramica[7] testimoniano anche una sua possibile collaborazione con l'atelier di Ferruccio Palazzi e con la Sipla,[8] una fornace di grande importanza a Roma tra la fine degli anni Dieci e l'inizio dei Venti, presso cui hanno lavorato o cotto ceramiche molti degli artisti attivi nella Capitale in quel periodo, quali Renzo Cellini[9] (dal cui archivio proviene la foto pubblicata su Faenza 1988 ) e il faentino Luigi Viroli, con cui Aldo è erroneamente identificato nella didascalia della stessa foto in alcune pubblicazioni postume.
La S.P.A.D.A. e le maioliche ascolane
Aldo Castelli – Danzatrice tra i rovi, Manifattura S.P.A.D.A., circa 1924
Tra il 1924 e il 1929 Castelli contribuì – insieme al forgiatore veneziano Umberto Bellotto e il collega pittore Didimo Nardini – alla creazione di una nuova manifattura ceramica, caratterizzata da tecniche sperimentali e ardite, denominata “S.P.A.D.A.”,[10] finanziata principalmente da Giuseppe Bracciolani – appassionato di ceramiche e d'arte – e poi diretta dal 1928 da Romeo Barzelli. Il logo che appare sulle ormai rarissime maioliche della SPADA raffigura una daga stilizzata ed è ben noto tra i collezionisti e appassionati di maioliche d'arte. Alla chiusura della SPADA, Aldo continuò a collaborare con la Manifattura Matricardi,[6] allora diretta da Giancarlo Polidori,[11] che fu rilevata successivamente da Nello Giovanili[12] per divenire il laboratorio di Maioliche Artistiche Ascolane (M.A.A.) quando la crisi economica del ’29 mise in profonde difficoltà finanziarie gli stabilimenti Matricardi. Dal 1939 Castelli fu anche consulente artistico della M.A.A., nel frattempo trasferitasi in Rua dei Fiori (e poi divenuta F.A.M.A.[13] nel 1944), dove Aldo conobbe la sua futura moglie, Ada Felicetti.
Dagli anni ’30 alla maturità
Tra gli anni ’30 e ’40 anni Castelli coltivò nuovi e molteplici interessi corollari alla sua prolifica attività come pittore, ceramista, incisore e scultore, immergendosi nella vita mondana e culturale della sua Ascoli: recitò nella Società Filodrammatica; fu scrittore e poeta; dal 1935 fu corrispondente del “Giornale d’Italia” contribuendo con recensioni sull’allora ricca stagione lirica al Teatro Ventidio Basso; divenne collaboratore de “Il Messaggero” che pubblicò numerosi suoi articoli sulla città di Ascoli, illustrati con disegni originali.
Dal 1926 fu docente di Disegno Artigianale presso l’Istituto Industriale; dal ’41 al ’50 insegnò Storia dell’Arte presso il Liceo Classico; partecipò alla fondazione dell’Istituto d’Arte, di cui fu Direttore dal ’59 al ’62, dopodiché tornò a insegnare Disegno alla Scuola Media Cantalamessa.
Nella sua maturità l’artista divenne sempre più introverso e schivo di fama e attenzione, e trovò nell’arte non solo un’espressione creativa ma un vero e proprio rifugio spirituale.
Nella primavera del 1965 la sua salute subì un improvviso declino. In seguito a una breve e devastante malattia Aldo si spense ad Ascoli il 10 ottobre 1965.
Allievi
Fu maestro di Ernesto Ercolani[14] e Benedetto (“Bettino”) Bustini.
I Mostra Regionale d’arte Marchigiana – Ancona, 1932
Mostra dei Pittori Pio Nardini, Secondo Flaiani, Aldo Castelli, Ernesto ErcolaniAscoli Piceno, 1933
IV Mostra Interprovinciale delle Marche – Ancona, 1935
V Mostra Interprovinciale delle Marche – Ancona, 1937
VI Mostra Interprovinciale delle Marche – Ancona, 1938
VII Mostra Interprovinciale delle Marche – Ancona, 1939
Omaggio ad Aldo Castelli – Ascoli Piceno, Galleria Rosati – 31 Ottobre–15 Novembre 1965
Opere catalogate
(questa sezione è ancora in fase di sviluppo e si basa sugli archivi fotografici e cartacei degli eredi dell'artista, nonché archivi fotografici dell'Istituto d'Arte di Ascoli Piceno)
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Motivo: lungo elenco di opere da verificare per valenza di citazione enciclopedica
“La mia isola” – Terrazza della casa di Bustini a Rotella (Olio su cartone, cm.31x25, 1952); Sul retro: Frammento di ritratto di bambina (Olio su cartone) – Collezione Castelli
Alberi nella nebbia (Disegno a matita, 1917) – Collezione Castelli
Annunciazione (Olio su compensato, 1927) – Proprietà Sabatucci
Autoritratto (Disegno a carboncino, 1916)
Autoritratto (Disegno a matita, cm.24x27, 1963)
Autoritratto (olio su tela, 1925), Museo d'Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”, Ascoli Piceno
Autoritratto con gilet ruggine (olio su compensato, 1955), Museo d'Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”, Ascoli Piceno
Autoritratto giovanile (Matita e pastello su carta seppia, cm.33x43, 1918) – Collezione Castelli
Bambina con braccio rotto (Olio su compensato, cm.70x50, 1935) – donato alla Pinacoteca di Ascoli Piceno
Bambino sul bordo della vasca ai giardini pubblici (Olio a spatola su tela, cm.20x30, 1923) – Proprietà Sabatucci
Barca sulla spiaggia (Olio, data sconosciuta) – Collezione Castelli
Bozzetti per bassorilievi decorativi sulla facciata dell’ex Cinema Olimpia ad Ascoli Piceno (Figure mitologiche di fauni, maschera tragica, maschera comica (matita grassa, china e acquarello, cm.44x24, 1926?)
Bozzetto per decorazione a fresco di un'abside (Acquarello, cm.31x36, 1958)
Bozzetto per decorazione di camino in un interno (Acquarello, cm.38x53, 1929)
Casa con pagliaio (Disegno a penna feltro, 1963) – Collezione Castelli
Geranio sul davanzale (Acquarello, 1914)
Idillio notturno (Olio, data sconosciuta)
Il Belvedere del Palazzo Saladini-Pilastri (Schizzo a penna feltro, cm.23x32, 1961)
Il Buon Pastore (Bozzetto a matita per l'affresco del “Buon Pastore” nella cappella del Sanatorio di Ascoli, 1938)
Il Buon Pastore (Tempera ad olio nella cappella del Sanatorio di Ascoli, 1938, opera successivamente andata distrutta)
Gesù e due figure femminili (Tempera ad olio nella cappella del Sanatorio di Ascoli, 1938, opera successivamente andata distrutta)
Il Castellano (Olio a spatola, cm.31x24, 1960) – Proprietà Seghetti
Innamorati a Trinità Dei Monti (Olio a spatola su compensato, cm.47x28, 1958)
“Dalla ruota dall’antico plaustro piceno alla ruota dentata” (bozzetto a tempera per un manifesto della IV Mostra Mercato dell’Artigianato delle piccole industrie dell’agricoltura e della ricostruzione delle Marche)[15]
IV Mostra Mercato dell’Artigianato delle piccole industrie dell’agricoltura e della ricostruzione delle Marche (Acquarello – Secondo di due manifesti presentati al concorso indetto dalla Camera di Commercio di Ascoli nell’anno 1949)
L'albero malato (Olio a spatola, cm.32x27, 1952 – Collezione Privata
L’albero spezzato (Olio su cartone cm.24x30, 1955, non firmato) – Collezione Privata
L’orto dei frati (Olio su cartone, 1945 – Da un disegno a matita eseguito nel 1914) Collezione Castelli
La Barcaccia da Trinità dei Monti (Olio a spatola su compensato, cm.30x40, 1958) Collezione Castelli
La madre (Disegno acquerellato, cm.14x20, 1929) – Collezione Castelli
La valle del Tronto dal Colle San Marco (Disegno a pastelli colorati, cm.31x26, data sconosciuta – Prob.1963)
Madre e figlia (Olio, cm.51x63, 1943) – Collezione Castelli
Medusa (Disegno a matita – data sconosciuta, prob. 1926-27)
Nudo con melograni (Olio – data sconosciuta, prob. 1929?)
Olivi (Olio su compensato, 1962) Donato nel 2008 al Museo di Ascoli Piceno
Paesaggio a Roma (Olio, 1917) – Collezione Castelli
Paesaggio con pini (Olio, data incerta intorno al 1914-16)
Paesaggio con ruderi sul Palatino (Acquarello, cm.24x16, 1917)
Via delle Stelle – “Dietro ai Merli” (Acquaforte, cm.20x24, data sconosciuta)
Vicolo con arco (Via Pietro Vannini – Acquaforte, 1933)
Sculture
Bozzetti per formelle decorative (Disegno acquerellato – bozzetto per le formelle della facciata dell’ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Danzatrice (Terracotta, data sconosciuta)
Fauno su una zucca gigante (Terracotta, data sconosciuta)
Figura danzante (Terracotta, data sconosciuta)
Figura di fauno con siringa di Pan (Gesso da originale in creta – Formelle decorative per la facciata dell’ ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Figura mitologica con flauto (Gesso da originale in creta – Formelle decorative per la facciata dell’ ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
L'Adolescente (Terracotta, data sconosciuta)
Maschera Comica (Figure decorative in gesso da originale in creta sulla facciata dell'ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Maschera Tragica (Figure decorative in gesso da originale in creta sulla facciata dell'ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Nudo di donna con scimmia (Terracotta, data sconosciuta)
Pappagalli (Figure decorative in gesso da originale in creta sulla facciata dell'ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Scimmiette (Figure decorative in gesso da originale in creta sulla facciata dell'ex Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, Cinema Olimpia in Ascoli Piceno, circa 1926)
Note
^Carlo Melloni, "Il paesaggio marchigiano nell’arte del ’900", in L'agenda delle Marche 1986, Pescara, Editalia, 1986, p. 34.
^vedi "La Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno Compie 150 Anni", a cura di Carlo Paci, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno 1992, pp. 88-89.
^Ecco il nuovo cinema Olimpia, su osservatore.eu. URL consultato il 12 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2016).
^Bruno Fattori, “Un pittore marchigiano”, Articolo pubblicato su “Rassegna Marchigiana per le Arti Figurative, le Bellezze Naturali, la Musica”, Anno V n.7, Aprile 1927.
^Cinema Olimpia, su bottegaterzosettore.it. URL consultato il 12 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2016).
^abMatricardi (Maioliche Ascolane), su archivioceramica.com. URL consultato il 1º gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2010).
^“Duilio Cambellotti e la ceramica a Roma dal 1900 al 1935” Catalogo mostra, Faenza 1988, p. 133 (nella foto il giovane ceramista in primo piano a sinistra è identificato erroneamente come il faentino Luigi Viroli, mentre si tratta del giovane Aldo Castelli); “Artisti e fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio (1880-1930)”, Catalogo mostra, p. 108; e “Forme, colori, miti. Ceramica a Roma 1912-1932”, Catalogo mostra, Venezia 1992, p. 17.
^S.I.P.L.A. (S.I.C.L.A.), su archivioceramica.com. URL consultato il 1º gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2013).
^Renzo CELLINI, su archivioceramica.com. URL consultato il 1º gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2013).
^ Giuditta Villa, ERCOLANI, Ernesto, su Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 43 (1993). URL consultato il 30 gennaio 2025 (archiviato il 7 novembre 2016).
^Vincitore del primo premio al concorso indetto dalla Camera di Commercio di Ascoli nell’anno 1949
Bibliografia
Questa sezione è ancora in fase di sviluppo.
“Aldo Castelli – Una vita per l'arte”, a cura di Stefano Papetti, con testi di Stefano Papetti e Rosanna Di Marco Liberi, Editrice Líbrati, Marzo 2024, ISBN 9788866455899
Stefano Papetti, “L’Arte della Maiolica ad Ascoli Piceno”, Andromeda Editrice, 1998, pp. 64–81, ISBN 88-86728-42-5
“La Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno Compie 150 Anni”, a cura di Carlo Paci, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno 1992, pp. 88–89
Vittorio Sgarbi, Luca Luna, “Fra’ Paolo Augusto Mussini”, Edizioni Grafiche Italiane, 1991, ASIN: B01FOIJJNQ
“Duilio Cambellotti e la ceramica a Roma dal 1900 al 1935”, Catalogo mostra, Faenza 1988, p. 133 (nella foto il giovane ceramista in primo piano a sinistra è identificato erroneamente come il faentino Luigi Viroli, mentre si tratta del giovane Aldo Castelli)
“Artisti e fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio (1880-1930)”, Catalogo mostra, p. 108 (nella foto il giovane ceramista in primo piano a sinistra è identificato erroneamente come il faentino Luigi Viroli, mentre si tratta del giovane Aldo Castelli)
“Forme, colori, miti. Ceramica a Roma 1912-1932”, Catalogo mostra, Venezia 1992, p. 17
Alighiero Massimi, “L’Arte di Aldo Castelli”, articolo pubblicato sul mensile “Flash”, anno XXIII n.28.9, Ascoli Piceno, 28/5/2002, p. 12–1
Maria Luisa Alleva, “La ceramica ascolana intorno agli anni Venti“, articolo pubblicato su “Con la terra e con il fuoco. L’Arte della maiolica ad Ascoli Piceno dal XV secolo a oggi”, Catalogo della mostra omonima presso il Museo dell’Arte Ceramica di Ascoli Piceno, a cura di Giuseppe Matricardi e Stefano Papetti, 2019
Bruno Fattori, “Un pittore marchigiano”, Articolo pubblicato su Rassegna Marchigiana per le Arti Figurative, le Bellezze Naturali, la Musica, Anno V n.7, Aprile 1927
Carlo Melloni, “Il paesaggio marchigiano nell’arte del ’900”, in L'agenda delle Marche 1986, Pescara, Editalia, 1986, p. 34
Aldo Castelli, contributo su “Lo studio dell’arte nella scuola preuniversitaria italiana” – Fascicolo speciale della rivista Critica d’Arte diretta da Carlo Raggianti, anno VII n.40, 1960, pp. 290–291 e p. 333
Epistolari, archivi fotografici e documentazione miscellanea in possesso degli Eredi Castelli
Stefano De Martis, “Influenze romane nella ceramica ascolana del ’900”, articolo pubblicato in Ceramica e Arti Decorative del Novecento, n° V, Gennaio 2020, pag. 87.