Airspeed Ambassador
L'Airspeed AS.57 Ambassador era un aereo di linea bimotore a pistoni e ad ala alta, realizzato nel 1947 dalla britannica Airspeed Ltd e prodotto in un numero limitato di esemplari negli anni cinquanta. StoriaL'Ambassador ha la sua origine a seguito di una specifica richiesta del 1943 da parte del Brabazon Committee circa la fornitura di un bimotore di linea a corto e medio raggio per sostituire gli ormai superati Douglas DC-3. All'Airspeed è stato chiesto di preparare un progetto di un velivolo dalla fusoliera non pressurizzata che rientrasse nella classe delle 14,5 tonnellate di peso lordo e che utilizzasse due motori radiali Bristol Hercules. Successivamente al termine della seconda guerra mondiale, il Minister of Aircraft Production (Ministero delle produzioni aeronautiche britannico) richiese 2 prototipi per le valutazioni ma intanto lo sviluppo che seguì alla prima stesura del progetto assunse delle dimensioni notevoli. L'Ambassador aveva acquisito una fusoliera totalmente pressurizzata, raggiungendo il peso lordo di circa 24 tonnellate, e dovendosi dotare di un motore più prestazionale si scelse di equipaggiarlo con i più potenti Bristol Centaurus. Il suo aspetto, grazie anche ad un carrello d'atterraggio triciclo anteriore ed allo spazio per 47 posti a sedere per i passeggeri, risultava ben più moderno dei concorrenti DC-3, Curtiss C-46 Commando, Avro Lancastrian e Vickers Vikings, velivoli che già stavano equipaggiando le compagnie aeree europee per le rotte a breve raggio. Inoltre l'adozione dell'imponente piano di coda con impennaggio a tre derive davano all'Ambassador un notevole impatto visivo simile a quello del transatlantico Lockheed Constellation con cui condivideva l'aspetto posteriore. Vennero allora realizzati tre prototipi, il primo dei quali venne portato in volo per la prima volta il 10 luglio 1947 al comandi del Maggiore G.B.S. Errington, già pilota collaudatore del celebre Supermarine Spitfire.[2] La compagnia aerea British European Airways nel 1948 fece un ordine di 20 apparecchi per una spesa totale ammontante a 3 milioni di sterline, che soprannominati "Elizabethans" in onore della neoincoronata regina Elisabetta II[2] entrarono in servizio operando sino al 1958. L'Ambassador ha inoltre contribuito allo sviluppo della Dan-Air, un'importante compagnia aerea turistica specializzata in viaggi organizzati. La sua popolarità venne però ben presto oscurata dall'arrivo dei turboelica quali il Vickers Viscount e, qualche anno più tardi, il Lockheed Electra, caratterizzati da motori dalla maggiore affidabilità e potenza che garantivano ai nuovi concorrenti, a parità di distanza, voli più brevi. La nuova disponibilità sul mercato prima dei turboelica e successivamente dei primi de Havilland DH.106 Comet con motori a reazione determinarono la sua sostituzione, anche dovuta alla pubblicità negativa dovuta al coinvolgimento dell'Ambassador in due gravi incidenti aerei. Nonostante questo, prima dell'avvento dei motori turboelica e dei motori jet, l'Ambassador era molto apprezzato per i bassi costi di esercizio e perché non richiedeva eccessiva manutenzione. Era un aereo a decollo corto e con prestazioni superiori alla media, che lo resero uno degli aerei più sicuri e amati della sua epoca. Versioni
Varianti previste
IncidentiSono due gli Ambassador coinvolti in incidenti aerei:
UtilizzatoriCivili
MilitariVelivoli attualmente esistentiUn "Elizabethan", il Christopher Marlowe (G-ALZO c/n 5226), è conservato presso l'Imperial War Museum Duxford. Note
Bibliografia
Altri progetti
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