L'agonia (dal greco antico: ἀγωνία?, "combattimento [con la morte]") è lo stato terminale del corpo che precede la morte, associato all'attivazione di meccanismi compensatori volti a combattere l'estinzione delle forze vitali.
L'agonia è comunque una condizione reversibile: in determinati casi (ad esempio l'agonia causata da sanguinamento, shock, asfissia, ecc.) una persona può essere salvata.
Aspetto medico
La medicina distingue tra la fase pre-agonica e l'agonia vera e propria[2].
La fase pre-agonica è caratterizzata da peggioramento delle condizioni generali, rifiuto di mangiare, miglioramento inaspettato, segni comportamentali (rifiuto di parlare, riacutizzazione dell'agitazione e posizione fetale)
La fase agonica è caratterizzata da disturbo della coscienza (sonnolenza), cambiamenti nel comportamento motorio (diminuzione o scomparsa del tono muscolare), alterazioni respiratorie, alterazioni circolatorie (raffreddamento progressivo di piedi, mani, naso; marezzatura alle ginocchia), "maschera di morte" (restringimento delle narici, fissità dei bulbi oculari, pallore periorale).
Aspetto psicologico
Elisabeth Kübler Ross ha osservato diverse reazioni psicologiche di pazienti confrontati con la loro malattia incurabile. Queste fasi sono descritte come il modello di Kübler-Ross: negazione ("no, non io"), rabbia ("perché io?"), contrattazione ("sì, io, ma..."), depressione ("sì, io"), accettazione ("è giunta la mia ora e va tutto bene")[3].
Aspetti religiosi
Come la morte, l'agonia è intesa in modo diverso a seconda delle correnti filosofiche o religiose.
Parapsicologia
Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.