L'iter di adesione dell'Albania all'Unione europea ha avuto inizio con la presentazione, da parte dello Stato, della relativa richiesta il 28 aprile 2009. Già ufficialmente riconosciuta dalla Commissione europea come stato "potenzialmente candidato", l'Albania intraprese i negoziati per stipulare un accordo di stabilizzazione e associazione (ASA) nel 2003. Tale accordo è stato firmato il 12 giugno 2006, completando così il primo passo dell'Albania verso l'adesione all'Unione europea.
A seguito della sua domanda d'adesione, il 16 novembre 2009 il Consiglio dell'Unione europea chiese alla Commissione europea di preparare una valutazione della preparazione dell'Albania ad intraprendere i negoziati d'adesione. Il 16 dicembre successivo la Commissione sottopose al governo albanese il questionario sul grado di compatibilità della legislazione albanese con le normative comunitarie, le cui risposte furono consegnate il 14 aprile 2010. Dal 2010 la Commissione presenta le sue considerazioni sul progresso dell'Albania nel processo d'integrazione europea nei rapporti annuali sull'allargamento[1], di cui l'ultimo è stato pubblicato il 10 ottobre 2012; in esso la Commissione raccomanda al Consiglio europeo di attribuire all'Albania lo status di paese candidato non appena avrà realizzato alcune importanti riforme.[2]
Dopo le elezioni politiche del 2013, la commissione europea propone che all'Albania sia concesso ufficialmente lo status di candidato all'adesione all'Unione europea, avendo preso atto dei passi avanti compiuti in direzione della democrazia[3]. Il Consiglio dell'Unione europea, riunito il 24 giugno 2014, ha approvato la concessione dello status di candidato ufficiale all'Albania[4]; la questione, posta all'attenzione dei capi di stato e di governo degli allora 28 Stati membri nell'ambito del Consiglio europeo, ha ricevuto l'approvazione definitiva il 27 giugno seguente[5][6].
Processo d'adesione
L'Albania ha presentato domanda di adesione all'Unione europea il 28 aprile 2009. Il Consiglio dell'Unione europea il 16 novembre 2009 ha trasmesso alla Commissione europea il relativo dossier invitandola a presentare un parere sullo stesso. Il 16 dicembre successivo la Commissione sottopose al governo di Tirana un questionario, le cui risposte furono consegnate il 14 aprile 2010. L'8 novembre 2010 il Consiglio approva l'abolizione del regime dei visti per circolare nella zona Schengen per i cittadini albanesi; tale decisione è applicata a partire dal 15 dicembre successivo. Il 10 ottobre 2012 la Commissione europea ha raccomandato che all'Albania sia concesso lo status di candidato, non appena abbia completato alcune riforme fondamentali.
Nel marzo 2015, durante il quinto "High Level Dialogue meeting", il commissario per l'allargamentoJohannes Hahn ha evidenziato alle autorità albanesi che prima di poter iniziare i negoziati per individuare una data per l'adesione è necessario che il Governo riapra il dialogo con l'opposizione e che vengano realizzate riforme rilevanti in tutte le cinque aree critiche precedentemente individuate, ossia pubblica amministrazione, organizzazione giuridica e della funzione pubblica (il Rule of Law), corruzione, crimine organizzato, diritti fondamentali[7][8]. Questa posizione ufficiale è stata pienamente condivisa dal Parlamento europeo nell'aprile 2015[9] attraverso una risoluzione come commento alla presentazione della Commissione del report dei progressi dell'Albania nel 2014[10].
Un passo fondamentale verso l'apertura dei negoziati d'adesione è stata l'approvazione all'unanimità da parte dell'Assemblea della riforma costituzionale del sistema giudiziario avvenuta il 21 luglio 2016, ritenuta indispensabile dai responsabili politici dell'Unione europea per combattere la corruzione dilagante nel paese[11].
Nell'aprile 2018, l'alto rappresentante dell'Unione europea e il commissario per l'allargamento annunciano il loro parere positivo all'apertura dei negoziati per l'adesione, visti i progressi svolti[12]. A giugno dello stesso anno, i leader dei 28 paesi membri hanno approvato un'intesa per l'avvio dei negoziati di adesione dal giugno 2019[13].
Il 29 maggio 2019 l'alto rappresentante e il commissario per l'allargamento hanno ribadito il loro parere positivo all'apertura dei negoziati per l'adesione, visti i progressi svolti, soprattutto per quanto riguarda l'«imponente riforma del sistema giudiziario»[14].
Dopo diversi rinvii della decisione, dovuti prevalentemente all'opposizione dei governi francese, neerlandese e danese, e l'adozione di una nuova procedura per i negoziati da parte della Commissione, il 24 marzo 2020 il Consiglio dell'Unione europea ha dato il via libera unanime all'apertura dei negoziati di adesione per Albania e Macedonia del Nord, senza però fissare una data per il loro avvio, che sarà decisa dal Consiglio europeo, quando metterà l'allargamento all'ordine del giorno[15][16].
Il 19 luglio 2022, a seguito del voto a maggioranza semplice del parlamento macedone sull'approvazione del riconoscimento della minoranza bulgara nella Costituzione del paese e a seguito della rimozione del veto della Bulgaria, sono iniziati i negoziati di adesione all'Unione europea insieme alla Macedonia del Nord[17][18].
Il 24 novembre 2023 si è tenuta l'ultima riunione della fase di screening tra gli esperti della Commissione europea e i funzionari del governo albanese, a seguito della quale la Commissione ha presentato al Consiglio dell'Unione i parametri (benchmark) per aprire il primo gruppo di capitoli dei negoziati relativi allo stato di diritto e alla democrazia[19].
Il 15 ottobre 2024 si è tenuta la prima conferenza intergovernativa che ha sancito l'apertura del gruppo contenente i primi cinque capitoli (5, 18, 23, 24, 32), ritenuti tra i più importanti per il percorso di adesione dell'Albania.
Il Consiglio europeo riunito a Santa Maria da Feira afferma che tutti gli stati partecipanti al PSA sono "potenziali candidati" all'adesione all'Unione europea.[21]
La Commissione europea raccomanda di intraprendere il negoziato per un Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) con l'Albania. Il Consiglio europeo riunito a Göteborg (15-16 giugno) invita la Commissione a presentare delle direttive di massima per la negoziazione dell'ASA con l'Albania.[22]
Il Consiglio europeo riunito a Salonicco conferma che il PSA è la politica ufficiale dell'Unione per i Balcani occidentali ed afferma che i paesi partecipanti al PSA potranno diventare membri dell'Unione europea una volta pronti.
L'accordo sull'agevolazione dei visti è firmato a Zagabria. Il commissario europeo Franco Frattini afferma che questo accordo è il primo passo per una completa abolizione delle richieste di visto e per la libera circolazione dei cittadini albanesi nell'Unione europea.
La prima conferenza intergovernativa tra Albania e UE segna l'avvio ufficiale dei negoziati di adesione; la Commissione inizia lo screening dei vari capitoli negoziali[27].
La seconda conferenza intergovernativa tra UE e Albania segna ufficialmente l'avvio dei negoziati di adesione con l’apertura del primo gruppo contenente i capitoli cosiddetti fondamentali.
^Sotto protettorato ONU (UNMIK), dichiaratosi unilateralmente Repubblica indipendente (riconosciuta dalla maggioranza degli stati ONU), secessionista dalla Serbia secondo cui è una Provincia autonoma