Elezioni parlamentari in Albania del 2013

Elezioni parlamentari in Albania del 2013
StatoAlbania (bandiera) Albania
Data23 giugno
AssembleaAssemblea di Albania
Affluenza53,5% (Aumento 3,0%)
Edi Rama 2014.jpg
President of Albania Ilir Meta.jpg
Leader Edi Rama Sali Berisha Ilir Meta
Liste Partito Socialista d'Albania Partito Democratico d'Albania Movimento Socialista per l'Integrazione
Coalizioni Alleanza per un'Albania Europea Alleanza per il Lavoro, la Prosperità e l'Integrazione
Voti 993.904
57,6%
680.677
39,5%
180 470
10,46%
Seggi
83 / 140
57 / 140
16 / 140
Distribuzione del voto per prefettura
Primo ministro uscente
Sali Berisha (PD)

Le elezioni parlamentari in Albania del 2013 si sono tenute il 23 giugno.[1] I risultati hanno consegnato la vittoria alla coalizione Alleanza per un'Albania Europea guidata dal Partito Socialista d'Albania di Edi Rama.[2] Il premier uscente Sali Berisha, leader dell'Alleanza per il Lavoro, la Prosperità e l'Integrazione guidata dal Partito Democratico d'Albania, ha ammesso la sconfitta il 26 giugno,[3] ciò che è stato visto come un segno di crescente maturità democratica per il paese.[4] La partecipazione al voto è stata del 53,52%.

Contesto

Nessuna elezione parlamentare in Albania era stata riconosciuta libera e democratica a partire dal 1991, e la situazione era peggiorata a partire dal ritorno al potere del Partito Democratico d'Albania di Sali Berisha nel 2005, in elezioni definite "deludenti" dagli osservatori OSCE per irregolarità quali compravendita dei voti, intimidazioni e violenze elettorali da entrambe le parti.[5][6]

Nonostante la vittoria dell'opposizione socialista alle elezioni amministrative del 2007, dopo averne minacciato il boicottaggio, il Partito Socialista d'Albania non era riuscito a conquistare la maggioranza alle elezioni del 2009, decise da 15.000 voti a favore della coalizione uscente. Il PS non ha riconosciuto il carattere democratico di tali elezioni ed ha boicottato il Parlamento albanese per due anni. Nel 2011 le contestatissime elezioni amministrative hanno visto il leader socialista Edi Rama perdere la carica di sindaco di Tirana a favore del delfino del PDA Lulzim Basha.[7] Nelle successive proteste di piazza la polizia sparò sui manifestanti, provocando 4 morti e 150 feriti.[8]

La Commissione europea, nel frattempo, rigettava ogni anno la candidatura di adesione all'UE del paese, indicando che l'Albania

potrà ricevere lo status ufficiale di paese candidato all'adesione all'UE solo a seguito del completamento di misure chiave nell'area della riforma della giustizia e della pubblica amministrazione, e della revisione delle regole di procedura parlamentare. Per fare ulteriori passi avanti ed avviare i negoziati d'adesione, l'Albania dovrà in particolare dimostrare una duratura messa in atto degli impegni presi e il completamento delle rimanenti priorità. Il focus dovrà essere sullo stato di diritto e sui diritti fondamentali. Un dialogo politico sostenibile resta essenziale per un processo di riforma di successo. La condotta delle elezioni del 2013 sarà un test cruciale a tale scopo, e una precondizione per una eventuale raccomandazione [al Consiglio UE] per l'apertura dei negoziati d'adesione

Il 2012 ha segnato un miglioramento del clima elettorale nel paese, con modifiche bipartisan al codice elettorale viste positivamente da UE e OSCE.[5]

Il governo uscente ha puntato sul successo dell'adesione dell'Albania alla NATO nel 2009, e sulla liberalizzazione dei visti Schengen concessa dall'UE nel 2010; Sali Berisha ha tuttavia sofferto di una immagine autoritaria, e della crescente percezione di criminalità e corruzione nel paese. Lo sfidante Edi Rama ha puntato sul tema dell'integrazione europea e della redistribuzione sociale, tramite welfare finanziato da un'imposta progressiva sui redditi.[9]

Sistema elettorale

I 140 membri del Parlamento albanese sono stati eletti in 12 collegi plurinominali, corrispondenti alle 12 regioni del paese. All'interno dei collegi, i seggi sono stati assegnati tramite sistema proporzionale a lista chiusa, con una soglia di sbarramento del 3% per i partiti e del 5% per le alleanze.[10]

I seggi sono stati allocati alle alleanza tramite il metodo d'Hondt, e ai partiti tramite il metodo Sainte-Laguë.[11]

Coalizioni

Due principali coalizioni si sono presentate alle elezioni, assieme ad altri quattro partiti e due candidati indipendenti.[12] In totale si sono presentati alle elezioni 66 partiti.

  • L'Alleanza per il Lavoro, la Prosperità e l'Integrazione (Aleanca për Punësim, Mirëqenie dhe Integrim) era la coalizione di 25 partiti di centro e centrodestra, guidata dal primo ministro uscente Sali Berisha.
  • L'Alleanza per una Albania Europea (Aleanca për Shqipërinë Europiane) era la coalizione di 37 partiti d'opposizione, guidata dallo sfidante Edi Rama.

Condotta delle elezioni

La Commissione Elettorale Centrale è stata criticata per non aver rimpiazzato tre dei sette membri del comitato che si erano dimessi in aprile a seguito di una disputa tra governo e opposizione.

Durante il giorno del voto, una sparatoria a Laç ha causato la morte dell'attivista LSI Gjon Pjeter Gjoni e il ferimento del candidato PD Mhill Fufi.[9] [13]

Secondo una prima valutazione dell'OSCE, le elezioni parlamentari del 23 giugno si sono svolte “in maniera competitiva, con la partecipazione attiva dei cittadini in tutta la campagna e un genuino rispetto delle libertà fondamentali. Tuttavia, il clima di sfiducia tra le due principali forze politiche ha contaminato il clima elettorale e ha reso più difficile l'amministrazione di tutto il processo elettorale”.[14] “Il boicottaggio della Commissione elettorale centrale da parte dei partiti di opposizione dopo l'esonero controverso di uno dei suoi membri ha fatto sì che essa abbia condotto il resto del suo lavoro senza il quorum necessario per prendere decisioni chiave”, sottolinea l'OSCE.[9]

Le elezioni “sono state libere e abbastanza democratiche“ [free and quite fair] secondo il parere personale di Roberto Battelli, a capo della missione OSCE.[15]

Conseguenze

Lo stesso giorno delle elezioni, tanto Sali Berisha quanto Edi Rama proclamarono vittoria.[13] Nel suo discorso della vittoria il 25 giugno Edi Rama dichiarò: "Sarò io il vostro primo ministro, ma anche il vostro primo servo. Il dovere sarà mio, l'autorità vostra."[16] Il 26 giugno, a conta dei voti terminata, il premier uscente Sali Berisha ha accettato pubblicamente i risultati, assunto responsabilità per la sconfitta, e si è dimesso dalle sue cariche nel Partito Democratico, augurando buon lavoro allo sfidante nel nuovo incarico.[3] Lulzim Basha ha preso il suo posto come leader dell'opposizione.[17] Edi Rama si è dato come priorità per il nuovo governo albanese l'ingresso nell'Unione europea entro dieci anni.[18]

Le elezioni sono state viste come un segnale positivo nella maturazione democratica dell'Albania. Il dibattito elettorale si è concentrato sui temi sociopolitico (sviluppo, disoccupazione, corruzione, emigrazione), mentre i temi nazionalisti (come la Grande Albania) propagandati da partiti quali l'Alleanza Rosso e Nero non hanno fatto breccia nell'elettorato.[19]

Risultati

Liste
Voti % Seggi
713 407 41,36 65
180 470 10,46 16
14 722 0,85 1
11 891 0,69
10 220 0,59
Alleanza Popolare
8 927 0,52
7 993 0,46 1
Vero Partito Socialista '91
6 135 0,36
Partito Democratico per l'Integrazione e la Prosperità
4 550 0,26
Altri <0,25%
35 589 2,06
Totale
993 904 57,63 83
528 373 30,63 50
52 168 3,02 3
44 957 2,61 4
Partito Cristiano Democratico
13 288 0,77
Legalità e Unità della Destra
6 089 0,35
Movimento per lo Sviluppo Nazionale
5 429 0,31
Partito Fronte Nazionale
4 868 0,28
Altri <0,25%
25 505 1,48
Totale
680 677 39,46 57
Nuovo Spirito Democratico
29 310 1,70
Alleanza Rosso Nera
10 196 0,59
Dritan Vlash Prifti
6 164 0,36
Altri <0,25%
4 528 0,26
Totale
1 724 779
100
140

Note

  1. ^ Country Profile: Albania, su electionguide.org, IFES Election Guide. URL consultato il 5 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2013).
  2. ^ Matt Robinson, Albanians hand Socialists a landslide, wait on PM to concede, in Reuters, 25 giugno 2013. URL consultato il 5 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2013).
  3. ^ a b Berisha jep dorëheqjen, in Top Channel, 26 giugno 2013. URL consultato il 7 luglio 2013.
  4. ^ Benet Koleka, Albanian leader concedes defeat, soothes fears of poll dispute, in Yahoo, 26 giugno 2013. URL consultato il 5 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
  5. ^ a b ALBANIA: Saranno elezioni libere? Un voto che vale l'Europa, East Journal, 22 giugno 2013
  6. ^ ALBANIA: Organizzare elezioni democratiche, la sfida di Tirana per entrare in Europa, East Journal, 19 dicembre 2012
  7. ^ ALBANIA: Edi Rama non è più il sindaco di Tirana. Vince Basha, forse, East Journal
  8. ^ ALBANIA: Quarta vittima degli scontri, e Berisha grida al golpe, East Journal, 8 febbraio 2011
  9. ^ a b c ALBANIA: Socialisti in vantaggio, Tirana verso l'alternanza, East Journal, 24 giugno 2013
  10. ^ Election Profile Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. IFES
  11. ^ Inter-Parliamentary Union, IPU PARLINE database: ALBANIA (Kuvendi), Electoral system, su ipu.org. URL consultato il 25 gennaio 2014.
  12. ^ Lista shumemërore, su cec.org.al, CEC. URL consultato il 5 luglio 2013.
  13. ^ a b Violence mars Albania's general election, in Al Jazeera, 23 giugno 2013. URL consultato il 5 luglio 2013.
  14. ^ OSCE
  15. ^ Balkan Insight
  16. ^ Rama: Unë, Kryeministri dhe kryeshërbëtori juaj, in Top Channel, 25 luglio 2013. URL consultato il 5 luglio 2013.
  17. ^ ALBANIA: Lulzim Basha è il nuovo capo dell'opposizione, 4 settembre 2013
  18. ^ ALBANIA: Nell'UE entro dieci anni, la priorità di Edi Rama, East Journal, 20 settembre 2013
  19. ^ ALBANIA: Elezioni e nazionalismo, "nessuna nuova, buona nuova", East Journal, 7 luglio 2013

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (SQ) Risultati (PDF), su cec.org.al. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2017).