Abbazia dell'Acquafredda
L'abbazia dell'Acquafredda è un ex-complesso abbaziale situato nel comune di Tremezzina, in provincia di Como. L'appellativo Acquafredda si riferisce a una fonte d'acqua situata all'interno della proprietà che ospita il complesso.[1][2] Storia e descrizioneLe origini dell'ex-abbazia[3][4] affondano tra il 1142[5][2] e il 1143[6],[7] con il trasporto delle spoglie di Agrippino di Como dall'Isola Comacina a una cappella dedicata a San Pietro, situata in un terreno della località Roncate (o Roncale[8][7]).[2] Quando poi un certo Azzo Peregrino[7] donò la cappella e il terreno ad essa circostante ai frati cistercensi[9][5][10] di Morimondo[1], questi vi fondarono un'abbazia[11]. La chiesa originaria dell'abbazia dell'Acquafredda, anticamente detta del Monte Oliveto[7] o di Santa Maria d'Uliveto[11] , fu costruita a partire dal 1153[2], come un edificio romanico,[5] sulla base di una precedente cappella paleocristiana (IV-V secolo[6]) collocata al di sotto dell'attuale campanile[10] e di una navata laterale[6].[1] L'edificio romanico fu completato nel 1193, anno in cui avvenne la consacrazione della stessa chiesa.[6] Rifatta nel Seicento, della struttura romanica originaria conserva solo un'abside[5].[1] Accanto alla chiesa, una Cappella affrescata[12] ospitò a lungo la sepoltura di Agrippino di Como,[13][14] titolare della cappella unitamente a San Pietro[12]. Dopo essere passata in commenda (inizi del Cinquecento),[1] l'abbazia subì il saccheggio e l'occupazione[15] sia da parte delle truppe di Gian Giacomo Medici sia da quelle di Francesco II Sforza,[6] e nel 1527 fu devastata da un incendio[5][6] appiccato per ordine del governatore di Como[7], intenzionato a stanare alcuni fuorilegge che vi avevano trovato riparo[7]. Restituita ai frati nel 1547, l'abbazia fu rimaneggiata nel XVII secolo[10][16].[7] Dopo esser stata ristrutturata nel 1774,[16] nel 1785 l'Acquafredda fu soppressa[5][1]. Alla soppressione seguì un periodo di abbandono, durante il quale l'abbazia divenne covo di banditi.[15] Ricostituita in monastero nel 1904, l'Acquafredda diventò successivamente la sede estiva del seminario della diocesi di Crema.[13] Dopo essere stato comperato dai frati minori cappuccini (1934), il complesso venne dapprima affidato al Terzo Ordine regolare di San Francesco (1966)[13] e, in seguito, a una comunità femminile di spiritualità francescana detta "Ancelle del Signore"[6][17]. Internamente, le cappelle e il coro della chiesa sono decorati da affreschi realizzati da Giovan Mauro Della Rovere.[10][13] Tra le opere pittoriche realizzate da questo artista per l'Acquafredda spiccano una Annunciazione (1621), una Pesca miracolosa, un Martirio di san Paolo, e una serie di dipinti raffiguranti i santi Carlo Borromeo, Pietro e Paolo, e Bernardo di Chiaravalle. Nell'altare dedicato a quest'ultimo santo, un paliotto ospita la raffigurazione della Madonna del Latte.[18] Le decorazioni della volta e gli stucchi sono del 1680, mentre il marmoreo altare maggiore è del 1714.[19] Allo stesso Della Rovere si deve anche un dipinto raffigurante sant'Agrippino.[14] I sotterranei dell'abbazia ospitano invece un affresco che raffigura il Trionfo di Bacco[15]. Note
Bibliografia
|
Portal di Ensiklopedia Dunia