Abamectina
L'abamectina è una miscela che contiene più dell'80% del composto abamectina B1a (numero CAS 65195-55-3) e meno del 20% del composto abamectina B1b (numero CAS = 65195-56-4)[2], chimicamente due disaccaridi lattonici macrociclici differenziati dalla presenza di un gruppo etile. Questi due componenti, B1a e B1b hanno proprietà biologiche e tossicologiche molto simili[3] e sono prodotti naturali di fermentazione ottenuti dal batterio del terreno Streptomyces avermitilis[4] originariamente scoperto in Giappone. Alcuni nomi commerciali sotto cui sono etichettati prodotti a base di abamectina sono Agri-Mek, Avid, Dynamec, Vertimec, Zephyr. UsiL'abamectina è usata per controllare i fitofagi delle colture e le formiche del fuoco[3]. La ivermectina, nelle dosi di 50 - 200 µg/kg (composto simile della famiglia delle abamectine), è ampiamente usata per curare gli esseri umani nel programma di oncocercosi dall'Organizzazione mondiale della sanità (cecità del fiume)[4][5]. Il principio attivo è ammesso in endoterapia. Proprietà fitosanitarieL'abamectina agisce prevalentemente per ingestione, in quanto l'azione per contatto è subordinata alla sua scarsa persistenza. La sua azione è neurotossica e si esercita sulle trasmissioni sinaptiche e neuromuscolari, provocando rapidamente l'immobilizzazione dei fitofagi e, in pochi giorni, la loro morte. Durante questo intervallo di tempo gli insetti e gli acari colpiti si alimentano pochissimo provocando pochi danni. È particolarmente attiva contro la psilla del pero, le mosche fillominatrici (Agromizidi) e il tetranychus urticae (ragnetto rosso) nella difesa del pero, del pomodoro e di alcune piante da fiore o ornamentali (crisantemo, gerbera, rosa). Proprietà fisico-chimicheSi degrada abbastanza rapidamente in acqua (tempo di dimezzamento 4 giorni). Nei terreni dura dalle due alle quattro settimane; tuttavia è sensibile alla fotodegradazione (in acqua tempo di dimezzamento 12 ore)[6][7]. È solubile in solventi organici quali acetone, metanolo, isopropanolo, toluene. Note
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