AIM (satellite)
AIM (acronimo inglese per Aeronomy of Ice in the Mesosphere ovvero Aeronomia del ghiaccio nella mesosfera), a volte citato anche come Explorer 90, è un satellite artificiale messo in orbita dalla NASA nell'ambito del Programma Explorer, con lo scopo di determinare quali fattori - ad esempio temperatura, vapore acqueo, polveri - contribuiscono alla formazione di questo fenomeno naturale osservato per la prima volta nel 1885 e sempre più frequentemente da allora. Immesso su un'orbita polare di 600 km di quota da un razzo Pegasus-XL con lancio aereo da un velivolo Lockheed L-1011 il 25 aprile 2007,[1] conduce una missione dedicata allo studio delle nubi nottilucenti, la cui durata era stata inizialmente prevista in 26 mesi ma successivamente prolungata[2] fino a settembre 2012. La sonda ha continuato a inviare dati per quasi 16 anni, fino a marzo 2023, quando la NASA ha annunciato di terminare il supporto poiché la sonda non stava più inviando il segnale, a causa di problema all'alimentazione della batteria.[3] Il satellite e la strumentazioneIl satellite, pesante circa 192 kg, è approssimativamente largo 110 cm e alto 140 cm, costituito nella metà inferiore da un corpo principale, per l'alloggiamento del combustibile e delle batterie, a forma di tamburo esagonale mentre l'altra metà è occupata dalla strumentazione. La parte esterna del satellite è costituita da 6 pannelli solari che possono essere dispiegati per costituire una superficie piana contigua.[4] La strumentazione comprende tre elementi:
Note
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